Arazi fu comprato da foal dal magnate degli aerei da turismo Allen Paulson, che lo mandò in Francia, da Francois Boutin. Arazi a due anni vinse quello che c’era da vincere: Papin, Morny, Salamandre, Grand Criterium, sempre impressionando per lo stile di corsa, estrema attesa e spunto finale fulminante. Sheikh Mohammed non resistette alla tentazione di entrare nella comproprietà di Arazi (per $9.000.000, allora una cifra record) pur sapendo che l’azzardo era grande perché Paulson aveva deciso di rischiare il cavallo nel Breeders Cup Juvenile (1991), una corsa dove –fino ad allora- nessun cavallo europeo era neppure riuscito a piazzarsi. Né i comproprietari, né gli appassionati potevano aspettarsi ciò che sarebbe poi accaduto a Churchill Downs. Bastino i commenti del tempo a dare l’idea. La NTRA la definì la miglior performance nella storia della Breeders Cup. Ted Durkin, il telecronista, disse che Arazi era “veramente una superstar”. Il jockey Pat Valenzuela affermò “questo ha l’accelerazione più potente che io abbia mai sperimentato”. Alex Solis, che montava il favorito Bertrando disse: “avevo ogni vantaggio, non posso credere che mi abbia passato così facilmente”. L’allenatore di Bertrando pensò che aveva visto solo Secretariat nel 1973 fare una cosa del genere. Jerry Bailey, un altro jockey sconfitto, dichiarò: “quando mi ha superato faceva il canter, e tuttavia mi sembrava devastante” Boutin disse che Arazi era il miglior due anni mai visto, o come minimo il miglior cavallo che avesse mai allenato. Ancora oggi, vent’anni dopo, quando un cavallo attacca all’esterno in curva, telecronisti e fans americani dicono: “Accidenti, quello ha appena tirato un arazi! ”
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