Tra le classiche del passato, spicca per ogni ippico l’edizione 1973 delle Belmont Stakes, che consegnò Secretariat all’immortalità. Nel vincere la Triplice Corona, da imbattuto, Secretariat legò il suo nome a numeri leggendari: 31, le lunghezze sul secondo arrivato. 2 minuti e 24 secondi, il tempo sui 2400 . Emozionò l’azzardo di Sham, secondo tanto nel Kentucky Derby che nelle Preakness, che attaccò in partenza il campione, salvo finire ultimo, stravolto.
L’errore del telecronista che –credendo di esagerare- stimò in 25 lunghezze un distacco che poi si rivelò ben superiore. L’incredibile boato del pubblico, quando Secretariat, già avanti in curva, cambiò marcia sotto la sollecitazione del fantino, che aveva presagito l’impresa. Il colore biondo-rosso del cavallo, che entrava nella storia come Sportivo USA 1973. Beh, il colore lo vide chi era a Belmont Park, quel 9 Giugno. Gli altri si accontentarono del bianco e nero della tivù di allora. Che non era poi male, e ancor oggi, riguardando la corsa non potrete fare a meno di emozionarvi.