La lupa capitolina, emblema della città di Roma, sfoggerà tutto il suo fascino nella ricca bacheca dei trofei di Luigi Camici, uno dei più grandi allenatori del galoppo italiano che mercoledì 9 novembre, preso la Sala Gonzaga alle spalle del Campidoglio, è stato festeggiato per i suoi 85 anni, compiuti il 7 novembre. Un premio anche alla scintillante carriera del decano degli allenatori italiani voluto dal delegato alle politiche sportive di Roma Capitale, Alessandro Cochi insieme ad HippoGroup Roma Capannelle. La cerimonia è stata accompagna dallo scorrere delle immagini delle più significative vittorie dei cavalli sellati dal “sor Luigi” comprese ovviamente quelle nell’Arc de Triomphe con Tony Bin del 1988 e quella nel Derby Italiano con Groom Tesse del 2004. “Con grande piacere celebriamo una grandissima carriera fatta di risultati importantissimi”, ha spiegato il direttore di Capannelle Elio Pautasso che ha consegnato all’allenatore una targa che richiamava al successo di Groom Tesse nel Nastro Azzurro. “Un esempio per tutto il settore anche in un momento così delicato, che ci sprona a lavorare con impegno e fatica per il bene del nostro sport”. Presente anche il segretario generale di ASSI, Francesco Ruffo della Scaletta, che ha voluto testimoniare “quanto l’ippica deve e vuole dire grazie a Luigi Camici. Lui è il galoppo nel senso migliore, rappresenta uno stile e un modo di essere che è fatto di professionalità e garbatezza. Uno di quei personaggi di successo che fanno grande l’ippica, la rinnovano e contribuiscono a far innamorare di questo sport tante persone”. Per il delegato allo sport Alessandro Cochi, Luigi Camici è un’icona positiva del mondo del turf: “Lui è un pisano di nascita ma romano di adozione a tutti gli effetti. Per questo abbiamo deciso di omaggiarlo di un simbolo per noi molto importante, riservato a personalità di alto profilo e ad ospiti d’onore di Roma Capitale. Storie come quella del sor Luigi devono invogliare a frequentare gli ippodromi. Il mio augurio è che il mondo dell’ippica sia sempre più legato alla nostra città”. Emozionato il protagonista della giornata che in carriera ha vinto tutte le classiche della penisola e non solo: “Posso solo ringraziare per questa meravigliosa cerimonia, un’altra cosa bellissima della mia vita”. Come la vittoria nell’Arc de Triomphe: “Sentir suonare l’inno di Mameli a Parigi provoca un’emozione enorme. Quella fu una grande sensazione e non a caso me l’ha regalata il miglior cavallo che io abbia mai avuto”.
Fonte:
EquiEquipe
Ufficio Stampa HippoGroup Capannelle