Rigoureux centra il bis – Il francese torna a vincere dopo due anni, ceki sul podio con Imprezer e Demon Magic
La classe non invecchia. Così Rigoureux, 12 anni, diventa il vincitore con più primavere in groppa di questa corsa che ancora una volta ha rapito il cuore di Maia, palpitante di circa 7.000 spettatori. Era il favorito, il francese. Ma di mezzo c’era una concorrenza ostica e la pioggia che ha inzuppato il terreno. La corsa ha perso subito Alpha Speed, caduto al terzo salto (e per il terzo anno di fila), successivamente (al verticale) l’atteso Allen Voran compagno di training di Rigoureux, poco dopo Frolon tradito dal fondo subdolo e sull’ultima diagonale Martalin. Ed è così che suo malgrado a sobbarcarsi la veste di capogruppo è stato il ceko Demon Magic, marcato a vista dai connazionali Imprezer e Budapest e alle loro costole Rigoureux, Alpha Two e Zarkali. Giusto per evitare fughe in avanti. Questo lo schema all’ingresso dell’ultima curva, quando dopo il salto del verticale Jacques Ricou ha aperto il turbo e Rigoureux si è fatto largo attaccando il battistrada e Imprezer all’ingresso in dirittura, passando la siepe conclusiva in vantaggio. Ma le emozioni non erano finite, perché a questo punto Rigoureux, scavato minimo solco, ha cominciato a rallentare l’azione. Allora Imprezer al suo interno ci ha creduto fino in fondo, rientrando all’avversario: una sola incollatura ha separato i due sul palo. Terzo Demon Magic, quarto Alpha Speed che sulla piegata finale sembrava poter esibire argomenti più convincenti ma che ha pagato lo scotto del rientro, quinto Budapest regolare come sempre, quindi Zarkali, primo degli italiani, frenato dal pantano a lui ostile.
Rigoureux nell’empireo dei Gran De Gran Premio Merano Forst, dunque, tra i pochissimi a potersi vantare di due allori. Mentre l’allenatore Guillaume Macaire fa poker, tre successi consecutivi più Tempo d’Or nel 2003. Ed è tris di fila per il giallo-verde di Robert Fougedoire, solo Madame Vuillard (Or Jack) c’era riuscita. Masticano agrodolce i ceki che occupano le piazze dal secondo al quinto posto (con la Staj Evi, che ha linfa italiana, seconda e quarta). Ed è costretta, onorevolmente, a cedere l’onore delle armi la pattuglia italiana, osteggiata anche da malasorte e terreno avverso.
Favero in precedenza aveva apposto il suo sigillo nel Gran Criterium d’Autunno-Forst 1857 (la tesi di laurea per i saltatori di tre anni) nel quale Serica ha ribadito l’affermazione del Tagliabue davanti a Lo Zoccolo Duro. Sugli ostacoli, inoltre, successi per Crosby nel cross Premio Cuomo e Shan nel Premio Pardubice.
In piano, invece, Andrea Besana in sella a Orpanella dopo una lotta serrata ha piegato l’opposizione di Armus. Altre vittorie per Castelletto con Jessica Marcialis (Premio Lucchesi, intitolato alla memoria di Stefano Meli) e Alessandro Ruiu in coppia con Bohemian Rap (Premio Gioielleria Ceska-Merano).
fonte: Ufficio stampa Ippodromo di Merano.