Aria di Europa sulla 58esima Gran Corsa Siepi di Merano, incerta e intrigante, capace di catturare gli interessi dell’est del continente (e ci siamo abituati), dei vicini germanici (bentornati) ma anche dell’Inghilterra. Una Gran Siepi che dà lustro alla giornata di Maia ribalta di altre sei corse, quattro in ostacoli e due in piano. Si comincia alle 14.45, cancelli aperti un’ora prima.
Sono dieci le frecce all’arco della Gran Siepi che non ha un faro a illuminarla ed è bella proprio per questo. In palio ci sono 70 mila euro e l’alloro di gruppo 1. In pista sarà una Babele, fra giubbe e fantini di mezza Europa che fanno rotta a Merano. Ma ci sarà poco da parlare e tanto da correre, 4.000 metri, e parecchio da saltare su quel percorso che negli ultimi anni era stato terreno di conquista dei cechi (Royal Mougins e Paracchini) prima dell’“irruzione”, 12 mesi fa, di Kandinskiy. Merito dunque di Favero l’aver interotto la striscia di successi stranieri, e il trainer meranese ha ora concrete speranze per cercare il bis. Speranze affidate a Palmier, un acquisto francese che frequentava le alte borghesie transalpine prima di approdare sotto i colori della scuderia Vama con i quali ha debuttato a Maia tre settimane fa, buon secondo dietro a quell’Alpha Prim che torna a incrociare domani. Alpha dalla giubba polacca e dal cuore italiano viene da due successi consecutivi sulla pista e se la condizione regge, beh, lui si piazza là davanti e andare a prenderlo potrebbe diventare dura per tutti. Chance italiane anche con Branit, portacolori della Siba in cui Contu crede. Al rientro dopo lungo stop ha fatto una sgambata, adesso è tempo di tirare fuori le unghie e se saprà farlo potrebbe graffiare.
Da oriente arrivano in quattro, tutti volti conosciuti. Dalla Cechia riecco Perdono, il metronomo di Vana che è sempre tra i primi ma che si sta creando l’immagine di eterno secondo. Più possibilità le pota in dote Khalshani, l’allievo di Olehla allevato dalla Aga Khan, che ha preceduto Perdono nello Zivago proprio a Maia quando terzi e quarti furono altri due della partita, gli slovacchi Proud Boris e Ramblin Scout targati Hanacek: la coppia confidano in altrui debacle per ritagliarsi un posto al sole.
Due pure gli ospiti germanici. Uno è Nuevo Leon della Schnackenber-family, basta un po’ di buona memoria per ricordare le sue sortite vittoriose a Maia un paio di anni fa. Ci provò anche nella Gran Siepi con poca fortuna, poi ha girovagato tra piste francesi, tedesche, svedesi e belghe con alterne fortune. Il secondo teutonico lo porta Von der Recke, altro ritorno gradito, si chiama Mistoffelees e s’è visto ultimamente a Waregem dopo carriera mediocre in Inghilterra. E proprio dalla terra d’Albione, per un gioco d’incroci, arriva Maxwil che a Merano vinse per il training di Von der Recke il Premio Pardubice di due anni fa. Nel frattempo è rimasto a lungo fermo ai box e ha preso giubba Oltremanica, al servizio di Mrs Burke: è una carta tutta da (ri)scoprire, anche perché rientrato solo di recente e in piano.
Ostacoli principali
Arginello Grande
è composto da una siepe alta 150 cm. Il cavallo deve compiere una parabola larga 250 cm, compresi inviti avanti
Oxer Grande
ostacolo sistemato lungo la diagonale. La prima siepe misura in altezza 110 cm., la seconda 150 cm.
Fence Grande
ostacolo molto duro e impegnativo posto sul rettilineo delle tribune e quindi molto apprezzato dal pubblico