“My Kind of Town, Chicago is….” la cantava Il grande Frank Sinatra anni orsono durante i suoi concerti. Sabato 18 agosto 2012, speriamo la canti la Connection di Crackerjack King e Jakkalberry, una Connection che tenta una performance di lusso e che vale la pena ricordare: all’ allenamento Marco Botti (enfant prodige del training italiano trasferitosi in Inghilterra alcuni anni fa grazie al grande intuito del papà e dello zio, i “fratelloni Giuseppe ed Alduino Botti), alla supervisione proprio Giuseppe ed Alduino, alla passione, grande, immensa e chi più ne ha più ne metta, Felice Villa assieme a sua figlia Federica proprietari della Sc. Effevi, colori giallo blu, alla frusta C. O’ Donoghue (per questa interpretazione/corsa).
Il vocalist di sempre però è stato, fino a ieri Fabio Branca e ci piace ricordarlo anche in questa occasione. Lui e Crackerjack King si sono presentati primi sul palo del Derby Italiano il 7 maggio 2011, delle DBS Breeze Up Sale l’ 8 aprile 2012, del Premio Presidente della Repubblica il 13 maggio 2012, oltre ad altri 4 primi per altrettante corse disputate. Il neo di Cracker lo conoscono tutti, la cosiddetta pagina nera fu la trasferta in Francia. Questa volta però vogliamo solo parlare e scrivere da tifosi, da appassionati e ricordare le cose belle, “lui” davanti ad Afsare, davanti a Quiza Quiza Quiza e a Cazals.
Dopo gli Usa probabilmente la destinazione dei due Claba’s sons sarà l’ Australia, visto che uno è già “kangaroo” e l’altro, il grigione, lo è per metà. Ma che dire del Sig. Felice Villa, della sua passione, della sua tenacia: un connubio che dura da anni con la famiglia di allenatori di purosangue inglese per eccellenza, i Botti, un coinvolgimento totale nel mondo del purosangue. Spesso, durante le vittorie dei suoi portacolori e soprattutto di Dagda Mor (che dopo che è venuto a mancare Farrell, è stato eletto dal pubblico milanese come il cavallo più simpatico e generoso del turf italiano), ci siamo soffermati a discutere della gestione della sua scuderia e lui ogni volta ci ha tenuto ad evidenziare il concetto che “la passione deve per forza mescolarsi in modo armonico all’ organizzazione. Siamo quindi molto vicini al concetto di industria di prestigio, per ottenere dei risultati, ma soprattutto per ripeterli”.
Un proprietario illuminato che prima di altri (in Italia ce ne sono tanti, ma sono da “risvegliare” e mettere in condizione di poter comprare cavalli da corsa) ha intrapreso la strada del concetto di qualità industriale di scuderia. Fattrici selezionate, allenatori capaci e preparati, presenza fissa alle aste.
Ed ora attendiamo sabato per goderci Crackerjack King nell’ Arlington Million e Jakkalberry nell’ American St. Leger.
Daniele Fortuzzi, Milano 16/08/12