Hanno sfilato alle manifestazioni “Cavalli a Milano” ed a Verona a “Fieracavalli”, facendo rivivere ai presenti, emozioni d’altri tempi.
Ad osservarle sembrava che il tempo si fosse fermato, come se a condurle fosse il Marchese Mario d’Alessandro (famoso collezionista di carrozze negli anni’ 30) che passeggiava coi suoi cocchi meravigliosi in giro per le strade di Napoli. Le sue splendide carrozze d’epoca (21 pezzi unici), sono stati da lui regalati allo Stato italiano nel 1962 e sono parte integrante del museo intitolato a suo nome e inaugurato nel 1975 a Napoli.
Le carrozze possono essere suddivise in 3 grandi categorie: le carrozze originali d’epoca, le repliche moderne di carrozze d’epoca e le carrozze costruite espressamente per la prova di campagna dell’attività sportivo agonistica. L’altra grande divisione è così definita: carrozze sportive o da passeggiata, guidate principalmente dal proprietario o “gentiluomo”,carrozze superiori di servizio guidate dal cocchiere e le carrozze di utilità destinate a scopi particolari. Le carrozze d’epoca sono un universo affascinante, ricco di storia e di grandi tradizioni. Il primo cocchio con cassa sospesa, è stato realizzato in Ungheria a Kotcze, nella seconda metà del sec. XV,abili costruttori lo hanno poi saputo trasformare nel tempo,in oggetti meravigliosi che rappresentano uno spettacolo incomparabile per chi ha la fortuna di poterli ammirare. La carrozza ha sempre suscitato forti emozioni per la cura dei particolari, per lo charme che la contraddistingue e perché fino all’avvento della ferrovia è sempre stato il mezzo di trasporto incontrastato.
Abbiamo oggi in Italia dei team e delle associazioni di grande professionalità, che ne salvaguardano la tradizione, una tra le più importanti è : il Gruppo Italiano Attacchi (G.I.A.) che organizza moltissime competizioni sportive e sfilate in tutt’ Italia. Segnaliamo le prossime due : il “ Concorso di Attacchi da lavoro” a Novi Ligure (AL) il 27/11/11 e la “Visita esclusiva alla Collezione di Carrozze del Quirinale” a Roma il 9/12/11.

Testo e foto di Daniela Carlotti
22/11/11