DOMENICA 29 OTTOBRE – ROMA CHAMPIONS DAY
È la giornata di galoppo più intrigante dell’autunno ippico, uno dei 5 pomeriggi più esaltanti dell’intero anno. Ed è un onore per l’Ippodromo Capannelle ospitare da circa 55 anni la corsa che ricorda Lydia Tesio, Donna Lydia per tutti, l’altra metà del cielo infinito del Turf mondiale accanto al marito, Federico Tesio, il Mago di Dormello.
Si annuncia una corsa ricca di fascino e interesse, grazie alla presenza di Calmly, allenata da Jerome Reynier, già vincitrice in Italia del Premio Incisa. È lei la favorita numero uno, ma attenzione alle ospiti tedesche: Norge, Valpolicella e Palatina, tutte di buon rango e già viste in Italia. Tra le cavalle di casa nostra la prima menzione va ad Estrosa, di proprietà dell’allenatore della Juventus Max Allegri, sempre alla ribalta anche nei recenti Regina Elena e Oaks; attenzione anche alla ritrovata Lacrima d’amore, splendida a Milano, la stupenda Sadalsud in forma smagliante, La Gite e per finire River Spirit, Sa Filonzana, Taany e Terry de l’Alguer.
Per quanto riguarda il Premio Roma, la cui storia supera il secolo abbondantemente, si cerca il successore di Cantocorale, vincitore della passata edizione. I favori del pronostico vanno innanzitutto a…Cantocorale, si proprio lui, che proverà a bissare il successo del 2022. Meritano una citazione anche il francese Dawn Intello, Lord Charmin, Petit Marin e quel Sirjan che aveva vinto lo scorso anno facilmente il Berardelli e che potrebbe finalmente mantenere le promesse. Attenzione anche a Angel’s Trumpet, Budrio, che ha vinto tanto in Italia, Certaldo in forma, Flag’s Up perfettamente ritrovato e in grande momento, e Thinking Beauty.
E veniamo al Premio Ribot Memorial Luciani, intitolato al fuoriclasse assoluto nato dal genio di Federico Tesio, Donna Lydia e del Marchese Mario Incisa della Rocchetta, due volte trionfatore a Parigi nell’Arc de Triomphe. È significativo che la terza pattern del pomeriggio sia intitolata al figlio di Tenerani e Romanella, un ricordo che nobilita la giornata. La corsa sul miglio, sovente preda di eccellenti campioni, mantiene agevolmente lo status di gruppo tre, è anche dedicata a Loreto Luciani, presidente prestigioso degli allevatori. Occhio agli ospiti stranieri Best Lightning e Westminster Night, molto consistenti e ben valutai dal rating. Da non sottovalutare Pirouz e Harper, ma i riflettori saranno puntati su Vero Atleta, il laureato del Parioli, che si rimette in gioco accanto al suo compagno Amabile, buon secondo nelle nostre Ghinee. A contendergli il successo Frozen Juke, Mangiafuoco, Man in Promise e Tiaspettofuori.
In programma nel ricchissimo pomeriggio del Roma Champions Day anche due listed: il Premio Divino Amore Livermore, per i velocissimi due anni, undici al via e tutti molto agguerriti; e il Premio Buontalenta,
dedicato alla madre di ben due derbywinner italiani, Braccio da Montone e Bonconte da Montefeltro, portacolori della meravigliosa razza Spineta. Si tratta di un confronto intergenerazionale sul miglio, con 10 ottime cavalle al via, tra cui Aquila Reale, Beirut, Hey Honey e Incantatrice.
Il Premio dedicato a Lydia Tesio (gruppo II), la corsa di maggior prestigio – e montepremi – della giornata, è un omaggio a una donna straordinaria. Non fu soltanto la preziosa compagna di vita di Federico Tesio, uno dei geni del ‘900, ma fu l’indispensabile altra metà del Mago di Dormello con la sua estrema e preziosa competenza. Esperta di genealogie, seguiva con attenzione anche tutti gli allenamenti dei cavalli della scuderia famosa in tutto il mondo. Dal sodalizio tra i due coniugi e Mario Incisa della Rocchetta sono nati fuoriclasse immensi come Cavaliere d’Arpino, Donatello, Nearco, Niccolò dell’Arca, Tenerani, Toulouse Lautrec, Botticelli e ovviamente l’immortale Ribot.
La corsa dedicata a Donna Lydia Tesio, riservata alle sole femmine in confronto intergenerazionale sul doppio chilometro, si disputò per la prima volta immediatamente dopo la scomparsa della grande Signora del Turf, anno 1968, e vide primeggiare Atala, per i nobili colori della scuderia Fert. I
n oltre mezzo secolo, tutte le grandi scuderie italiane e molte tra le più titolate europee hanno inciso il loro nome nell’albo d’oro della corsa, così come anche campionesse del calibro di Dudinka, Orsa Maggiore, Zabarella, Friendswood, Right Bank, Miss Secreto, Lara’s Idea, Zomaradah. L’ultima trionfatrice della corsa regina dell’autunno è stata Romagna Mia, brava a precedere d’un soffio
Basilea, laureata dell’anno precedente.
Il Premio Roma (altro gruppo II) ha una storia importante e particolare che affonda le sue radici nel tempo, vista che la prima edizione è datata 1911 con Dedalo primo vincitore. Da allora tanti nomi prestigiosi hanno impreziosito il luccicante albo d’oro della corsa
: Hollebeck, Emanuele Filiberto, Zuccarello, Buonarrota, Grifone, Saccaroa, Tissot, Orsa Maggiore, Duke of Marmalade, Old Country, Welsh Guide (primo a vincere sui 2000) ed ancora Misil, Taipan, Elle Danzig, Rio de la Plata, Skalletti e Cantocorale che è l’ultimo laureato.
Il premio, nato come ultima occasione per i fondisti sui 2800 metri, all’inizio degli anni 90 è stato opportunamente portato sui 2000, nel frattempo diventata la distanza di elezione per la selezione mondiale.