All’Ippodromo Snai San Siro è stato un mercoledì incentrato sul Premio Po in chiusura di giornata ed è proprio da lì che parte la cronaca delle sei corse disputate sul circuito milanese. Il tradizionale ed attesissimo handicap sui caratteristici 1.400 metri in dirittura non ha tradito le attese con un arrivo al traguardo bellissimo e super spettacolare. La toscana Mina Maccari alla fine ha messo tutti d’accordo con un colpo secco negli ultimi 200 metri dopo essere rimasta a ridosso delle primissime posizioni. Poco dietro finiva Nocturne Alley, che al primo traguardo era quello che apriva le danze passando bene, con Directory e Blue Air Tucker immediatamente a ridosso. Gran bella corsa.
Di caratura tecnica ancora migliore i due Handicap Limitati per gli anziani. Sul doppio chilometro, per il Premio Il Cavallo di Leonardo, colpiva duro Tomiz, che confermava il rientro promettente con una prestazione assolutamente di prim’ordine. A 3 anni era un prospetto di un certo calibro, ma una serie di vicissitudini lo avevano frenato, ora però è parso decisamente in linea su quelle promesse e sarà doveroso seguirne il futuro percorso. Niente da fare per il volitivo Shikami, buon secondo davanti ad un altrettanto coriaceo Mr Gualano.
Nella prova sul miglio per il Premio La Montagnetta, l’equilibrio sottile della vigilia si è perfettamente manifestato in pista, con quattro cavalli in linea al paletto dell’ultimo furlong, e con Lord Bay, che di fatto pareva quello messo peggio, che riusciva a tenere botta con grande cattiveria agonistica fino in fondo, mentre Bull Fighter e Ranger In Paradise, staccati entrambi rispettivamente di un’incollatura, dovevano accontentarsi dei loro piazzamenti beffardi con un po’ di amaro in bocca. Gerardino Jet era il quarto dei protagonisti, ma era quello con meno recriminazioni, avendo in ogni caso prodotto una performance di tutto rispetto.
Il programma prevedeva anche un paio di handicap di buona categoria per gli anziani, anche questi separati per distanza. Sul doppio chilometro, per il Premio Ceriano Laghetto, andava a segno Benazzi, con il suo consueto schema in testa, ma con un po’ di cose da dire; innanzitutto in avvio, visto che ha mancato il break, ma anche nel finale, quando, in vistoso debito di ossigeno, è risuscito eroicamente a sottrarsi al tentativo estremo di Papaveri Rossi, con lo stesso Heartfield non troppo lontano.
Anche nel Premio Muggiò, sui 1.600 metri, il ritmo era molto sostenuto, e ne approfittava per il meglio Denaar, che dalle retrovie trovava lo spazio giusto per filtrare e volare via il favorito Sopran Tucano, che si era presentato alla grande ai 400. Un ottimo arrivo, con She Looks Like Fun che completava la terna nonostante la sua disponibilità non propriamente facile.
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