05/11/2021. 123a Edizione Fieracavalli Verona: I PROGETTI DELLE CARCERI DI MONTORIO E OPERA – L’ITALIA DELLE TRADIZIONI EQUESTRI (4/7 – 12/14 novembre 2021)

 
 
La 123a edizione del salone è in programma a Veronafiere fino a domenica 7 e dal 12 al 14 novembre
 
TAKE1: A FIERACAVALLI I PROGETTI DELLE CARCERI DI MONTORIO E OPERA
 
Verona, 5 novembre 2021 - A Fieracavalli l’accento è anche sui progetti di inclusione sociale in cui il cavallo è filo conduttore.
È il caso del progetto che vede coinvolti la casa circondariale di Montorio (VR) – da anni partner del salone veronese – e il carcere di Opera (MI) – pioniere nell’ambito di progetti di inclusione legati al cavallo, che culmina in questi giorni con le dimostrazioni del corso di Arte Equestre con protagonisti proprio i detenuti (fino a domenica a Padiglione 1 e nell’area esterna A).
Un’ultima tessera che segue ai progetti lanciati in passato quali la creazione di una scuderia all’interno del carcere ed il conseguente corso di formazione come tecnico di scuderia, il laboratorio di falegnameria ed il corso di aiuto maniscalco. Continua a leggere…
 
TAKE2: FIERACAVALLI 2021, L’ITALIA DELLE TRADIZIONI EQUESTRI
 
Verona, 5 novembre 2021 – Fieracavalli è un appuntamento imperdibile per il comparto allevatoriale e ogni anno si conferma l’occasione per riscoprire le tradizioni equestri e il loro profondo legame con il territorio italiano e le razze autoctone. Uno spaccato di questa realtà rurale lo si può ritrovare fino a domenica 7 novembre tra i Padiglioni 1 e 2 della manifestazione, dove si possono ammirare i migliori esemplari delle razze italiane, ma soprattutto si può ascoltare la voce di chi – in prima persona – si dedica all’allevamento, spesso portando avanti l’attività da generazioni.
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La 123edizione del salone dedicato al mondo equestre è in programma a Veronafiere fino al 7 e dal 12 al 14 novembre

FIERACAVALLI 2021 L’ITALIA DELLE TRADIZIONI EQUESTRI

 

Verona, 5 novembre 2021 – Fieracavalli è un appuntamento imperdibile per il comparto allevatoriale e ogni anno si conferma l’occasione per riscoprire le tradizioni equestri e il loro profondo legame con il territorio italiano e le razze autoctone. Uno spaccato di questa realtà rurale lo si può ritrovare fino a domenica 7 novembre tra i Padiglioni 1 e 2 della manifestazione, dove si possono ammirare i migliori esemplari delle razze italiane, ma soprattutto si può ascoltare la voce di chi – in prima persona – si dedica all’allevamento, spesso portando avanti l’attività da generazioni.

IL CAVALLO MURGESE

Ne è un esempio Cosimo De Pascalis, presente a Fieracavalli con gli attacchi storici della Puglia, che da tre generazioni alleva esemplari di cavallo Murgese. La passione per l’allevamento è stata trasmessa anche ai suoi figli e ai nipoti che, nella masseria di 45 ettari in Manduria (TA), lo aiutano nella gestione di 60 Murgesi, di cui 27 fattrici.

In Puglia, culla del cavallo Murgese, sono oltre 200 gli allevatori di questa razza, concentrati nella Murgia barese e tarantina. Da cavallo da lavoro utilizzato per arare i campi e trasportare le botti di vino, è diventato negli anni un compagno ideale per il dressage, lo spettacolo e il trekking ed è molto apprezzato per il suo carattere docile e per la sua resistenza alla siccità e al terreno sconnesso.

 

IL CAITPR

L’attività di Arcangelo Cavezza, presente a Fieracavalli da oltre 40 anni, è invece focalizzata sul CAITPR (Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante Rapido), proseguendo da oltre quattro generazioni l’impegno nella conservazione di questa razza con il suo allevamento ad Amatrice (RI) che conta oggi 100 capi, di cui 40 fattrici.

Il CAITPR vanta uno storico legame con il territorio veronese e con Fieracavalli dove, dal 1934, si tengono importanti concorsi morfologici dedicati a questa razza che storicamente è stata utilizzata dall’esercito per tirare l’artiglieria pesante ed essere, allo stesso tempo, veloce negli spostamenti. Attualmente il CAITPR trova impiego negli Attacchi e nelle attività per i bambini, grazie alla sua docilità. È una tendenza degli ultimi decenni, grazie ad un ritorno al passato, quella di utilizzare questa razza anche nell’agricoltura biodinamica, soprattutto in vigneti e frutteti nella zona di Montalcino, garantendo un impatto minore sul territorio coltivato.

 

 

IL CAVALLO BARDIGIANO

Luca Marcora, oltre ad essere il presidente della nuova associazione ANAREAI (Associazione Nazionale Allevatori Razze Equine e Asinine Italiane), rappresenta invece la seconda generazione nell’allevamento di cavalli Bardigiani. Con il suo agriturismo a Bedonia (PR) è riuscito a dare una nuova prospettiva di utilizzo a questa razza autoctona dell’Appenino tosco-ligure-emiliano che trova il suo fulcro nel Comune di Bardi (PR), da dove prende il suo nome. Sfruttando la loro resistenza e mansuetudine, una parte dei 42 esemplari allevati nell’agriturismo vengono utilizzati nel trekking, offrendo agli ospiti – anche principianti – passeggiate a cavallo fino alle Cinque Terre.

Il Bardigiano è una razza agricola che veniva usata principalmente per il lavoro nei campi e per il trasporto di legna e carbone, oltre che come mezzo di trasporto. Dal 1977, con l’istituzione del Libro Genealogico per la conservazione e il recupero della razza, il cavallo Bardigiano viene utilizzato, grazie alla sua versatilità, in molteplici discipline: dagli Attacchi al dressage passando per l’endurance e l’horseball. Durante lo show interamente dedicato alla razza si può notare la sua adattabilità anche al volteggio con lo spettacolo tutto al femminile “The Greatest Showman” portato in campo dalle piccole atlete della Società Ippica del Bardigiano.

 

 

 

 

“QUANDO CI CHIEDONO COS’É LA LIBERTÀ NON SAI MAI COSA DIRE, MA SALIRE SUL CAVALLO CI SI AVVICINA MOLTO”

I progetti del Carcere di Montorio e Opera

A Fieracavalli si pone l’accento anche sui numerosi progetti che coinvolgono il cavallo come conduttore verso l’inclusione sociale.

E’ il caso del bel progetto che vede coinvolti la casa circondariale di Montorio (VR) – che da anni collabora con la Fiera – e il Carcere di Opera – pioniere nell’ambito di progetti di inclusione legati al cavallo.

Oggi, oltre alle dimostrazioni del corso di Arte Equestre con i detenuti di Montorio, è stata l’occasione per fare sistema tra realtà che condividono valori e obiettivi verso l’inclusione e raccogliere testimonianze che riassumono l’importanza di Iniziative come questa. René Farina, giovane detenuto della Casa Circondariale di Montorio, ha commentato con emozione la sua esperienza: “Avevo paura di avvicinarmi ai cavalli invece adesso li adoro” – racconta René – “quando ci chiedono cos’è la libertà non sai mai cosa dire, ma quello che provi salendo sul cavallo ci si avvicina molto, ti senti libero veramente!”.

Maria Grazia Bregoli – direttrice del carcere di Montorio – e Giuseppe Gandini – responsabile progetto mascalcia del carcere di Opera – hanno invece ribadito l’importanza del ritorno in società per i detenuti e quanto sia stato anche per loro una sorpresa vedere negli anni i risultati che può dare il rapporto con il cavallo ed il mondo del lavoro ad esso connesso. “Il maniscalco è un mestiere che in Italia ha sempre più bisogno di persone specializzate e può diventare quindi una straordinaria occasione di reinserimento per i detenuti.” conclude Gandini. 

Le dimostrazione delle abilità che i detenuti hanno acquisito durante il corso sono in programma tutti i giorni di Fieracavalli fino a domenica 7, nel Padiglione 1 e nell’Area esterna A.

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Il volteggio del cavallo bardigiano

Non solo parate e mostre per le razze italiane. Durante lo show del cavallo bardigiano si può scoprire anche la versatilità dell’esemplare data dal carattere docile e dalle sue dimensioni adatte per qualsiasi disciplina e per qualsiasi età. La razza mostra le sue peculiarità anche nello spettacolo di volteggio portato in campo dalla Società Ippica del Bardigiano.

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Nasce il progetto “Cavalli in Villa”

Focus sullo sviluppo della Cultura e sulla valorizzazione del territorio a Fieracavalli 2021. Domani, sabato 6 novembre, venrà presentato il progetto Cavalli in Villa , patrocinato da Regione Veneto e dall’Istituto regionale Ville Venete.

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fonte: equi-Equipe e Studio Marcati