Non poteva esserci epilogo più emozionante per il Premio Carlo Porta, l’Handicap Principale di classe A sui 2000 metri della pista grande, prova di cartello della domenica milanese di galoppo. Reduce dalla vittoria nel Premio Porta Tosa, Storm Shelter ha subito concesso il bis sfoggiando ancora quelle doti di gran combattente che sono ormai un suo marchio di fabbrica, anche se stavolta ha dovuto giocare in… difesa trasformandosi da cacciatore in preda. C’è molto di Andrea Fele nel successo del portacolori della Concarena, che ha provato inizialmente a fare l’andatura ma ha poi ceduto il passo sull’avanzata decisa di Glenearn; l’allievo di Gasparini si è presentato nuovamente ai lati del rivale in retta ed è passato ai 500 finali lanciando la lunga volata, e sulla dirittura “allungata” (arrivo al secondo traguardo) la mossa si è rivelata vincente, anche se quando ai 300 finali Clarenzio Fan gli è piombato addosso il suo destino sembrava segnato. E invece, con il rivale ai fianchi Storm Shelter ha reagito come un leone e ha risposto colpo su colpo, splendidamente sorretto dal jockey sardo, salvando una corta testa. Bellissima prestazione per entrambi, che già si erano scontrarti nell’Handicap di Primavera alle Capannelle dove a prevalere era stato l’allievo di Alduino Botti. Più indietro. Sadalsuud si è presa la terza moneta battendo Glenearn, calato alla distanza.
I 2 anni ad aprire il convegno nel Premio Fairyhouse, una “vendere” sulla distanza minima. Il ritorno alla velocità si è rivelato una mossa azzeccata per Incantevole Lady: la portacolori di Alduino Botti, Mario Sanna in sella, ha preso subito l’iniziativa superando Yellowstone Boy e ai 300 finali si è prodotta in un bell’allungo staccando in maniera autorevole i coetanei per centrare la prima vittoria della carriera. Yellowstone Boy ha provato a tenere il passo della rivale ma nei 100 finali ha accusato lo sforzo ed è stato superato dai due alleati Ronin e Mayfair che hanno occupato gli altri gradini del podio, mentre Yamka si è spenta ai 300 finali.
Una scuderia, quella del signor Leonardo Ciampoli, ha fatto invece en plein nell’altra prova per i puledri, il Premio Ocala, sempre una “vendere” ma sui 1500 metri della pista circolare. Sopran Pulcinella al via ha trovato l’opposizione decisa di Princesse Ginevra, si è adeguato ai lati della rivale e ha temporeggiato sino ai 250 finali dove ha finalmente pigiato sull’acceleratore passando e staccandosi in maniera autorevole. In sella un determinato Fabio Branca, subito a segno in questa prova di rientro dopo la squalifica. Dal gruppo è emerso con bel finale Sopran Pechino, sempre per il training di Bruno Grizzetti, che ha seguito al traguardo l’alleato mentre Princesse Ginevra è rimasta al terzo posto.
Cavalla particolare, non propriamente una vincente, Moorland Spirit gradisce parecchio il tracciato di Milano e ancor di più ha dimostrato di gradire la dirittura lunghissima (arrivo spostato al terzo traguardo) di questo Premio Ortles, l’handicap sui 2200 metri della pista grande: Sergino Urru montava per la prima volta l’allieva di Angelo Mattei ma evidentemente è stato ben istruito impostando la gara di testa a ritmo regolare e poi una lunga progressione ai 500 finali che ha permesso alla figlia di Killachy di staccare nettamente i rivali. A oltre cinque lunghezze, Nayleaf ha risolto la volata per il secondo posto su Hard Worker e sulla favorita Riana, che nella fase iniziale aveva brevemente provato a contendere la leadership alla vincitrice.
Altro percorso di testa vincente, ma con ben altra “sofferenza” finale, quello di Evil Weapon nel Premio Peregallo, l’handicap sui 2000 metri in pista circolare. Con in sella Nicola Pinna, l’allievo di Federica Tomasini ha accelerato bruscamente già a inizio dirittura, non è riuscito a staccare i rivali ma si è difeso con grinta dai tentativi di rimonta di Pueblo, che nel tratto ultimo ha mollato un pò la presa ed è stato superato da Filip, finito in bella spinta alla distanza dopo essere stato preso in velocità in curva.
Dopo la vittoria di Storm Shelter, la connection Gasparini-Fele ha colpito anche nel Premio Talassa, l’handicap sui 1800 metri in pista circolare per le femmine di 3 anni che ha concluso il pomeriggio, con l’outsider Margaut: seconda dal via, la portacolori di Francesca Turri si presentava in retta ai lati della battistrada Gartoria per sbarazzarsene ai 300 finali e allungare, tenendo a distanza le rivali. Enjoy Lucrezia provava vanamente ad avvicinare la vincitrice, poi nel finale doveva guardarsi dal bel finale di Kenji, molto incisiva sullo steccato opposto, mentre Gartoria Calava e le altre non riuscivano a farsi minacciose.
fonte : ippodromimilano.it