Oaks, Vittadini, due Listed: per la prima domenica di giugno, l’ippodromo San Siro ha mandato in scena un programma per palati fini, fortunatamente accompagnato dal bel tempo e con la presenza del pubblico che, seppure forzatamente limitato, ha dato l’idea di un ritorno graduale alla normalità. Ma a parte lo spettacolo tecnico di altissimo livello, il pomeriggio ha regalato anche pagine di pura emozione. Dario Vargiu, il jockey italiano più vincente tra quelli in attività, non aveva mai vinto il “derby rosa” e francamente era difficile pensare che riuscisse a sfatare il tabù proprio quest’anno, appena rientrato (a tempo record, tanta era la voglia di esserci) da un brutto infortunio e in sella a una cavalla come Eulalia che, pur arrivando imbattuta all’appuntamento, non figurava tra le più attese della vigilia. E invece la portacolori della Quafin si è dimostrata una cavalla superba, ben al di là delle linee che non suggerivano molto, e pure oltre la sfortuna che l’ha presa di mira quando era già dentro le gabbie, dove ha perso un ferro proprio nell’imminenza del via. Nella sua tattica d’avanguardia, l’allieva di Alduino e Stefano Botti ha trovato l’opposizione di Zelandia, e allora il suo interprete l’ha adeguata ai lati della rivale, tenendola larga per tranquillizzarla. In retta il Dario nazionale ci ha messo tutta l’energia accumulata in questi due mesi di pausa forzata: Eulalia è partita in pressing, è passata ai 400 finali e ha risposto sempre bene alle sollecitazioni svettando sul traguardo, accompagnata dall’urlo liberatorio del suo jockey e da quello del pubblico. Inutile sottolineare che la festa si è ripetuta anche al rientro al tondino. Il trionfo delle nostre portacolori è stato completato da Cima Star: la portacolori della famiglia Borsani si è impegnata a centro pista, ha lottato con grande coraggio svettando ad un meritatissimo secondo posto. La tedesca Anoush dalle retrovie è avanzata lungo lo steccato avvicinandosi gradualmente e sul palo ha beffato l’altra Grizzetti Sopran Basilea per il terzo posto, mentre è mancata l’inglese Invite, ben messa a centro gruppo ma incapace di cambiare azione a metà retta.
Ha regalato brividi anche la vittoria di Aria Importante nel Carlo Vittadini Gr. 3. L’impresa della portacolori della Blueberry era nell’aria, considerato cosa era stata capace di fare a 2 anni e ancora in occasione della splendida esibizione del Nogara ma il confronto contro gli anziani, su una distanza al limite rappresentava pur sempre un esame da far tremare le gambe. E invece Aria Imptorante se l’è meritata tutta, affrontando di petto l’impegno, spavalda al comando, per giunta dovendo ribattere all’attacco del favorito Potemkin a traguardo lontano: il tedesco è partito a testa bassa a inizio dirittura, pensando di potere liquidare in breve la battistrada, e invece ha sbattuto contro un muro di cemento armato, capace di reggere anche l’assalto di Pensiero D’AMore nei 200 finali: il portacolori della New Age si è avventato sulla femmina dando l’idea di poterne fare un sol boccone, ma la figlia di Twilight Son lo ha “cercato” allargando e poi con le unghie e i denti ha difeso il sogno salvando una testa sul traguardo. Un grande merito va dunque a Mario Sanna, che sta vivendo un momento di forma eccezionale e qui è stato bravissimo a centellinare le energie della sua allieva e poi ancora a trovare le risorse per difendersi sino in fondo. Fulminix, nel vivo sin dal via, ha concluso al terzo posto, mentre Potemkin ha concluso al quarto. Out of Time, Fayathaan e Badram hanno corso nelle retrovie e non sono riusciti a recuperare in retta.
«Piccola ma ben fatta». La definizione di Stefano Botti descrive alla perfezione Lollipop Girl, splendida vincitrice del Premio Mario e Vittorio Crespi, la Listed per i 2 anni che rappresenta una importante tappa di avvicinamento al Primi Passi. Malgrado il fisico esile, la figlia di Dandy Man sa muovere bene le zampe, lo aveva già dimostrato a Roma seguendo la stimatissima Royal Ashirah nel Perrone, ma è anche cavalla molto fredda e professionale: oggi ha avvicinato la battistrada Listening dopo metà gara, ha sferrato l’attacco ai 300 finali sbarazzandosi della rivale e ha allungato ancora, sottraendosi chiaramente alle avversarie. Perfetto in sella “superman” Dario Vargiu, che ha così iniziato il suo pomeriggio di gloria raccogliendo i primi applausi. La favorita Daisy dei Grif ha un pò faticato a trovare la destra libera ai 250 finali ma ha vinto la lotta per il secondo posto sull’ospite romana Little O’Kelly, con Listening al quarto, evidentemente non troppo a suo agio sui terreni così compatti.
L’altra Listed del pomeriggio erano le Royal Mares, sui 1600 metri in pista grande riservata alle femmine di 3 anni e oltre. Con una monta perfetta di Claudio Colombi, l’ospite Haven Park ha beffato tutte le più attese: il jockey labronico ha centellinato al meglio le energie dell’allieva di Agostino Affe’ (su distanza al limite attitudinale) trovando un bel varco lungo lo steccato che le ha permesso di avvicinarsi alle prime posizioni, poi ai 300 finali ha trovato un varco e ha piazzato lo scatto vincente risolvendo in bello stile la partita. L’altra ospite romana Chiaro di Luna ha risolto la volata per il secondo posto precedendo Dame de Coeur, finita bene alla distanza: la favorita Havana Love si è probabilmente “consumata” nel pressing sulla battistrada Mutamajezah, alla fine le energie le sono un pò mancate e pur lottando ha concluso al quarto posto.
Alle sole femmine di 3 anni e oltre era riservato anche il Premio Diana, l’handicap sui 2000 metri in pista grande. Scherbatsky si presentava all’appuntamento ancora maiden e con una carriera italiana che dava l’idea di una cavalla ancora da inquadrare: l’allungamento della distanza dopo un tentativo poco brillante sul miglio si è rivelato una scelta azzeccatissima da parte del suo trainer Devis Grilli. La figlia di Raven’s Pass ha pure avuto non pochi problemi di “traffico” in retta, ma quando ha trovato il varco ai 200 finali ha prodotto un cambio di marcia notevole, sorvolando Moorland Spirit che ai 450 finali si era sbarazzata dalle battistrada Acerenza provando l’allungo. Bravo Silvano Mulas, che con caparbietà si è fatto largo e ha centrato un traguardo per lui importante, trattandosi della vittoria nr. 1000 della carriera. Complimenti. Moorland Spirit è stata battuta anche per il secondo posto da Cross The Line, con Jacaranda e Bunora de l’Alguer finite bene a centro pista.
L’unico successo straniero del pomeriggio è arrivato nel Premio Lombardia, l’HP di classe A sui 2400 metri in pista grande valido come Tris/Quarte’/Quinte’, dove Northsea Star ha messo tutti d’accordo: ben sistemato nelle prime posizioni da Luca Maniezzi, l’allievo di Karoly Kerekes in retta ha mosso all’attacco di Angelthuder, che si era sbarazzato del battistrada Crebillon: il tedesco è passato ai 300 finali e ha allungato senza cedimenti, respingendo gli attacchi di Presidential Sweet e Siang, i più insidiosi. Più indietro Neileta ha colto il quarto posto mentre Dashing Knight di misura ha battuto Clarenzio Fan per l’ultimo posto valido per il Quinte’.
Vigilia di Oaks a San Siro, naturalmente con l’attesa già per il big event di domenica. Ma c’erano belle corse in programma questo sabato e c’era, soprattutto, il rientro di Dario Vargiu dopo l’infortunio che lo ha tenuto a… bordo pista in questi ultimi mesi: il “grinta” ha fatto capolino al tondino all’ultima corsa, unico impegno di giornata, accolto dall’affetto del pubblico di cui è un un indiscusso beniamino. La vittoria non è arrivata, ma intanto era importante ritrovare la pista.
La prova di cartello era il Premio San Giorgio, tradizionale condizionata sui 1200 metri in dirittura per cavalli di 3 anni che possono guardare al Bersaglio. Se serviva una conferma, la conferma è arrivata e in maniera perentoria: I Am Magnetic ha vinto, anzi stravinto la prova confermando di poter aspirare ad un posto di vertice tra i più promettenti velocisti nostrani: d’altronde la linea del Premio Iseo, che aveva visto il figlio di Mehmas precedere quel Collinsbay che poi ha sbancato il Tudini, parlava chiaro. I Am Magnetic ha vinto da velocista fatto e finito: è partito forte conquistando il comando, ha gestito al meglio le energie nella prima parte di gara e poi ha allungato in progressione staccandosi con grande autorità dai rivali. Bravo Luca Maniezzi, perfetto in sella, e bravo chiaramente anche Diego Dettori, che dopo Wakanaka ha tirato fuori un altro soggetto con il quale sognare in grande. Dietro al vincitore prosegue la sua crescita Centuron: il cavallo di Devis Grilli migliora ad ogni corsa, oggi è terminato a oltre 3 lunghezze dal vincitore ma sempre ben avanti agli altri. Live On Stage è partito forte provando a tastare il polso al vincitore, ma già a metà corsa era richiesto pesantemente: ci si sarebbe aspettato un calo, e invece l’Effevi è rimasto in quota coraggiosamente chiudendo al terzo posto su Sopran Vesuvio, altro rientrante da lunga data e dunque da attendere in progresso alla prossima uscita.
Sudato ma meritato il successo di Evil Weapon e Riccardo Belluco nel Premio intitolato a Stefano e Giorgio Sommariva, naturalmente riservato ai cavalieri e alle amazzoni: il cavallo di Federica Tomasini è andato subito davanti, ha ribattuto al tentativo di Sopran Fan e nel finale ha risposto colpo su colpo agli attacchi di Zar dei Grif, alla fine costretto ad adeguarsi al secondo posto davanti a Sopran Fan.
Arrivo a sorpresa nel Premio Menaggio, la “reclamare” sui 1200 metri in dirittura per i giovanissimi. Fanalino di coda nelle due precedenti uscite, Mayfair oggi ha mostrato tutto un altro volto: con Riccardo Iacopini in sella, la cavalla del team Gonnelli appena ha visto aprirsi il varco ai 200 finali, ha piazzato uno scatto che ha lasciato sul posto i rivali, primo fra tutti il favorito Holy Lands che ha comunque difeso il secondo posto sino in fondo, mentre Cioe è emerso in stretta foto sull’animatrice Yamka per il terzo.
Nonostante la genealogia regale e la giubba importante, c’erano perplessità sul conto di Toronado Shadow: debuttare in una “reclamare”, per giunta affollata come era questo Premio Burago (sui 1800 metri in circolare) non è mai un segnale positivo, e difatti la figlia di Toronado e Danehil Shadow non ha trovato grandi attenzioni al betting. Invece, nel mani di Claudio Colombi, la portacolori Blueberry allenata da Bruno Grizzetti si è dimostrata cavallina veloce e anche “professionale”, sistemandosi da subito nelle prime posizioni, piazzando lo spunto in retta per passare e difendere la lunghezza scarsa di vantaggio sino in fondo da Kata Dawn e da Winter Sensations.
Arrivo a fruste alzate nel Premio Varaita, l’handicap di minima sui 1400 metri in pista circolare per cavalli di 3 anni e oltre. Le battute migliori le ha prodotte a centro pista Aspromonte, ben interpretato da Alessio Satta, dopo che uno scatenato Thousand Grands aveva assicurato alla gara un buon ritmo: il cavallo di Natalino Urracci è avanzato gradualmente in retta passando nell’ultimo furlong, mentre Borgatella lungo lo steccato è venuta a fare il secondo posto su Sharkattack, Soffio Al Cuore e Thousand Grands, tutti molto vicino sul traguardo.
In chiusura il Premio Maira, altro “handicappone” micidiale sui 1200 metri in pista dritta per cavalli di 3 anni valido come TQQ: la zampata vincente l’ha piazzata Sunshine Day, che aveva frequentazioni importanti ma nel periodo non era riuscita a mettersi in luce. Posizionata sui primi da Salvatore Sulas, la portacolori Effevi è scattata nell’ultimo furlong passando in vantaggio e ha resistito all’assalto di Mister B, molto incisivo nel finale dopo aver faticato a reperire il varco. Al largo dei due è terminato praticamente in linea You Make Me Shever davanti alla compagna di colori Secret Risk e al compagno di training The King Geremia che hanno completato il podio del Quinte’ (fonte : Ippodromimilano.it)