Fine settimana di ottimo livello per il galoppo milanese, con il sabato dedicato al piano e in particolare ai 3 anni: clou del pomeriggio era infatti il Premio Alberto Zanoletti da Rozzano, condizionata sui 2000 metri per le femmine della generazione, tradizionale tappa di avvicinamento alle Oaks. L’esame è stato superato brillantemente dalla stimata Cima Star: dopo il promettente debutto, la cavalla della famiglia Borsani non aveva reso secondo le attese nel Seregno Listed sul miglio ma oggi, allungando la distanza come logicamente suggeriva la genealogia, è tornata a dare una dimostrazione importante del proprio potenziale nonostante uno schema di corsa certamente poco favorevole. La figlia di Sea The Stars è infatti rimasta “ingabbiata” in pancia al gruppo fino ai 300 finali trovando il varco solo sul leggero calo di Lonely Night: a quel punto, appena messa sulle gambe da Fabio Branca, ha prodotto un allungo molto interessante, dimostrando di essere cavalla di classe ma anche già sufficientemente “matura”. Sadalsud è tornata sulla standard mostrato a 2 anni quando aveva vinto il Castello Sforzesco HP: la cavalla del team Biondi si è prodotta in una bella progressione ai 300 finali che le è valsa un chiaro secondo posto. La Gualtiera ha fatto il suo dovere, incaricandosi di andare per prima in pressing sulla battistrada Gartoria ma poi non è stata capace di parare lo scatto delle prime due. Lonely Night non ha cambiato marcia a metà retta ed in fondo è stata rimontata da Tagula Alcana per il quarto posto.
Grande prestazione di Affirmative Reply nel Premio Secchia, l’handicap sulla distanza minima che era anche l’unica prova del pomeriggio riservata ai cavalli anziani: si pensava che i 1000 metri secchi potessero essere brevi per il cavallo allenato dal team Gonnelli, che invece dopo appena 400 metri si è lanciato da fondo gruppo in una lunga progressione, si è bevuto i rivali compresa la battistrada Gregarious Girl e ha poi tenuto bene sino in fondo nll’ultimo furlong. Monta decisa e coraggiosa, quella di Edgard Toulier, che però ben conosce il suo allievo con il quale si era già imposto sui 1200 metri a metà novembre. Gregarious Girl è rimasta seconda su Air Comfort, che non ha avuto percorso pulitissimo nell’ultimo furlong, mentre You Better Run ha compromesso la sua prova “inginocchiandosi” all’apertura delle gabbie ma non è stato molto incisivo nel finale.
Una vittoria e… mezza per i colori del signor Leonardo Ciampoli nelle due maiden di giornata. Sul traguardo del Premio Razza Ticino, la prova sui 1600 metri in pista media, sono infatti terminati in perfetta parità Sopran Brigida, con Fabio Branca, e Beach Constellation, portacolori della Incolinx che aveva in sella Alberto Sanna, di ritorno dalla stagione in Qatar. Il cavallo allenato da Bruno Grizzetti si è incaricato di comandare le operazioni, in retta ha provato l’allungo ma il castrone presentato da Alduino Botti, ancora verdissimo, ha trovato l’azione giusta appena si è appoggiato allo steccato e ha rimontato il rivale apparigliandolo sul filo di lana: indivisibili i due anche dopo il ricorso al fotofinish. Con loro ha fatto l’arrivo Grand El Chapo, terminato terzo a ridosso dopo bella progressione a centro pista.
Netto e indiscutibile invece il successo di Sopran Kalypso nel Premio Scuderia Ronchetto, l’altra maiden programmata sui 2000 metri in pista media: d’altronde la figlia di Harzand vantava riferimenti validi, gli stessi di Conquering Eagle che infatti l’ha seguita al traguardo. La cavalla allenata da Bruno Grizzetti e montata da Walter Gambarota ha mosso da centro gruppo in dirittura e ha proposto le battute migliori, trascinandosi il rivale di Marco Gasparini mentre Honor Day ha chiuso al terzo posto su Tower of Texas, finito in crescendo.
Sister Night ha sfruttato la favorevole situazione ponderale per aggiudicarsi il Premio Vergano, l’handicap sui 2000 metri in pista media: con Silvano Mulas in sella, la portacolori della Chemin de Fer si è messa in azione a inizio dirittura lanciandosi sulle tracce della battistrada Tiara che aveva provato la fuga a traguardo ancora lontano con una brusca accelerazione a inizio dirittura: l’allieva di Luciano Vitabile l’ha avvicinata a larghe folate ed è passata netta nell’ultimo furlong, allungando ulteriormente per centrare il primo successo della carriera. Bella anche la progressione da fondo gruppo di Ariadeno, emerso al secondo posto mentre Isabel di Breme, in progresso, ha chiuso terza dopo essere stata costantemente nelle prime posizioni.
Netto primo piano di Borntodare nel Premio Solaro, l’handicap sui 1500 metri in pista media che ha chiuso il pomeriggio: con Andrea Mezzatesta in sella (che lo aveva già montato in occasione della vittoria pisana di febbraio), il cavallo di Pasquale Ingardo ha mosso in dirittura passando in vantaggio ai 400 finali ma pigiando sull’acceleratore solo nell’ultimo furlong, dove si è è staccato facilmente dai rivali eludendo il bel finale di Polastri (giocata) venuta a battere per il secondo posto Borgatella.
La prima delle due riunioni di cartello della stagione milanese in ostacoli ha avuto come protagonista assoluto il team composto dal proprietario Jiri Chrvat, dall’allenatore Pavel Tuma e dal jockey Jan Faltejsek. La giubba giallo blu della formazione ceca ha iniziato alla grande il pomeriggio con la vittoria di Korfu (per il training di Pavlina Bastova) nel Cross e ha proseguito mettendo il sigillo sulla Corsa Siepi dei 4 Anni e sulla Gran Corsa Siepi di Milano, le due prove principali del pomeriggio: un dominio assoluto che Jan Faltejsek ha “rafforzato” imponendosi pure con Quinze de La Rose nel Gian Giacomo Durini, a completare uno strepitoso poker personale che conferma la bravura di un jockey che non regala nulla, nè al caso nè ai rivali.
Partiamo dalla Gran Corsa Siepi di Milano, il Gruppo 1 sui 4000 metri per cavalli anziani, penultima corsa del pomeriggio: l’effetto delle precedenti vittorie ha probabilmente avuto effetto anche sul betting su con Dominique alla fine chiaramente preferito al francese Edinson, che pure aveva destato ottima impressione all’esordio sulle nostre piste vincendo la Gran Corsa Siepi Nazionale a Pisa. L’allievo di Richard Chotard si è rivelato avversario degnissimo, pagando però uno schema tattico non previsto perché nella fase iniziale si è accapigliato per il comando con Dunque: i due si sono staccati dal resto del gruppo, ma Jan Faltejsek non ha lasciato troppo spago al rivale e si è riavvicinato ai due battistrada, che intanto hanno continuato a punzecchiarsi mentre il resto del gruppo seguiva a lunghezze. Sulla diagonale lunga Dunque ha progressivamente mollato, e così per Dominique è stato sufficiente non commettere errori e attendere il momento giusto per sferrare l’attacco sul rivale, che aveva speso maggiori energie ma ha continuato a lottare come un leone: nel tratto finale però c’è stato l’allungo previsto, con Dominique che si è staccato si è avviato verso il trionfo, mentre Edinson ha mantenuto il secondo posto da Skins Rock, il vincitore dell’ultima edizione, che vanamente aveva provato a ricucire il gap con i primi due.
L’altra prova principale del pomeriggio era la Corsa Siepi dei 4 Anni, il Gruppo 2 sui 3600 metri che non è sfuggito all’eccezionale Roncal: il campione di Jiri Charvat sulla pista aveva vinto il Giulio Berlingieri a novembre, ripetendosi a Pisa nel Criterium D’Inverno: malgrado rientrasse proprio da quel data, il cavallo di Pavel Tuma ha dato l’ennesima dimostrazione delle proprie qualità sotto l’attenta regia del suo interprete: sempre in controllo della situazione, il jockey ha mosso sulla piegata finale affiancando il battistrada Pourquoipas Robert per passare sulla diagonale breve: all’allungo del favorito sono stati capaci di rispondere soltanto Ruzzini e Big City, rimasti incollati agli scarichi del ceco che ha approcciato l’ultimo ostacolo con prudenza ma poi ha allungato sicuro nell’ultimo tratto in piano, spegnendo così le speranze dei due inseguitori, con Big City che ha vinto la lotta per il secondo posto su Ruzzini.
Nel dominio ceco si è inserito il team di Raffaele Romano che ha piazzato l’en plein nel Premio Giulio Berlingieri, il Gruppo 2 sui 3200 metri del percorso in siepi per cavalli di 3 anni. Debuttare in un Gruppo 2 e imporsi non è cosa di tutti i giorni: l’impresa è riuscita a Sopran Spencer, portacolori di Elia Tanghetti che era accompagnato dalla fiducia del team e per il quale, dopo questa brillante affermazione, si aprono scenari molto interessanti. Il figlio di Malossol ha tanto ancora da migliorare, chiaramente: sempre in coda durante il percorso, sulla diagonale lunga sembrava addirittura essere in crisi, ma poi sulla piegata di fondo si è riportato sotto, ha affiancato la francese Gilda appena in dirittura e dopo l’ultimo salto ha allungato bene, con Alessio Pollioni chiaramente raggiante sul traguardo. Il compagno di training Callistemon è stato autore di bella retta finale per battere Gilda: la francese di Davide Satalia ha provato a emulare la tattica risulta vincente a Quinze de La Rose nel Durini, ovvero in testa e via, ma è stata raggiunta sull’ultima curva e, pur provando la difesa, ha chiuso terza.
Dicevamo di Quinze de La Roze: la supremazia dell’allievo di Zdenek Semenka nel Premio Gian Giacomo Durini, la condizionata sui 4000 metri del percorso in steeple, è stata schiacciante, da netto favorito come indicava il betting. Il figlio di Turtle Bowl è andato subito davanti, ha preso vantaggio e ha fatto corsa per proprio conto senza mai dare segnali di cedimento. Silver Seam ha provato vanamente a ricucire il gap sul fuggitivo, ma si è dovuto adeguare al secondo posto così come Purple Light al terzo.
Vincitore al debutto in cross, Il Superstite si presentava da netto favorito nel Premio Cossato, secondo esame nella specialità: l’allievo di Josef Vana jr dopo aver portato a spasso il gruppo nella prima parte di gara, si è mantenuto in posizione di sparo, sull’ultimo salto ha superato Korfu (che era passato in vantaggio all’ingresso in dirittura) e sembrava poter chiudere la partita, ma non aveva fatto i conti con la gran voglia di vincere di Jan Faltejsek: il quale non si è dato per vinto, ha sostenuto da par suo l’allievo di Pavlina Bastova che nei metri finali è riuscito a rientrare al rivale e a beffarlo, mentre Le Moulleau ha chiuso al terzo posto.
E veniamo alla parte di programma in piano, aperta dal Premio Federico Leitner, la reclamare sui 1000 metri in pista dritta, che segnava l’esordio dei giovanissimi sulla pista di Milano. A vincere è stato il più al più esperto del lotto: Keniano era infatti alla terza corsa della carriera, avendo debuttato in Francia prima di esordire in Italia a metà mese a Roma. Il cavallo di Antonio Peraino ha usufruito dell’apporto prezioso dell’alleato Keniote, che ha guadagnato lo steccato e si è incaricato di dettare il ritmo: con Alessio Satta in sella, il figlio di Bated Breath lo ha affiancato ai 400 finali ed è passato nell’ultimo furlong controllando Thiago Fleyer, tornato bene al largo dopo un cross all’apertura delle gabbie che gli era costato un paio di lunghezze. Keniote, in leggera flessione nei 200 finali, ha concluso al terzo posto.
La prova di maggiore spessore era però il Premio Giambattista Gnutti, tradizionale handicap sui 2400 metri in pista grande per cavalli di 4 anni e oltre. Da mesi in grande ordine, Dashing Knight ha dominato il campo siglando la quarta vittoria nelle ultime sette uscite: perfetto Marco Monteriso in sella all’allievo di Eleonor Ciacci, che ha sfruttato al meglio la scia di Nayleaf per farsi portare in posizione di sparo e poi piazzare una stoccata imparabile nell’ultimo furlong. Nayleaf è avanzato bene in retta passando sul battistrada Cuore del Grago ma non è riuscito a parare lo scatto del vincitore, mentre Cuore del Grago è rimasto in quota difendendo il terzo posto.
Nonostante i 63 chili, Aristarco ha messo il suo sigillo sul Premio Agogna, l’handicap sui 1100 metri per cavalli di 3 anni: ben dosato da Federico Bossa, il cavallo di Gianluca Verricelli lungo lo steccato si è mantenuto a ridosso delle prime posizioni, è passato in vantaggio ai 300 finali e ha allungato eludendo la rincorsa di Rainbow Dash, finito bene al largo. L’atteso Mister B ha provato a replicare all’allungo del vincitore ma si è dovuto accontentare della terza moneta.
fonte : ippodromimilano.it