Il premio Guido Berardelli - corsa sui 1800 metri riservata ai 2 anni con ambizioni classiche intitolata al presidente storico dell’Unire dal dopo guerra e per quasi quaranta anni, nonché proprietario, tra gli altri, di Nuccio – ha vissuto invece il suo epilogo nelle stanze dei Commissari di gara. Sul palo è transitato per primo Bell’Imbusto davanti alla debuttante tedesca Isfahani e a My Westwood, divisi da un muso. Nel tratto conclusivo, però, il puledro montato da Fabio Branca ha sbandato verso il centro della pista, ostacolando My Westwood che ha perso l’azione e il secondo posto sul traguardo. I Commissari, intervenuti di autorità, non hanno potuto far altro che retrocedere Bell’Imbusto dal primo al terzo posto, decretando la vittoria alla femmina della Darius Racing, Isfahani (Isfahan), montata da Miky Cadeddu per il training di Henk Grewe. My Westwood ha recuperato la piazza d’onore con Cantocorale a completare il marcatore.
E quindi il Premio Lydia Tesio, corsa di gr. II riservata alle femmine di tre anni ed oltre sul doppio chilometro che ricorda in Donna Lydia la esemplare consorte di Federico Tesio. La vittoria è andata all’ospite inglese Angel Power (Lope de Vega), in sella alla quale Gerard Mossé ha portato a termine un magistrale percorso di testa per poi accelerare nei 300 mt. conclusivi e lasciare a netto intervallo cinque cavalle finite in stretta fotografia per le restanti piazze. Con distacchi minimi, al posto d’onore ha chiuso Spirit of Nelson davanti a No Limit Credit, Santa Rita, Elisa Again e Grand Glory. La vincitrice è una portacolori della King Power Racing agli ordini di Roger Varian.
Infine il premio Carlo e Francesco Aloisi, gr. III per 2 anni e oltre sui 1200 metri della pista dritta, nel ricordo di due altri giganti del nostro mondo. Il campione dei nostri velocisti, The Conqueror (Excelebration) non ha deluso le attese, imponendosi agevolmente da un capo all’altro nelle sapienti mani di Fabio Branca, lasciando gli altri a lottare solo per le piazze. Sul traguardo Agiato ha respinto l’assalto conclusivo di Visayas, mentre al quarto ha chiuso Penelope Queen. Questo granitico alfiere della scuderia New Age, agli ordini di Alduino e Stefano Botti, è letteralmente esploso quest’anno: settima vittoria in otto sortite, infilando a seguire Tudini, Città di Napoli, Omenoni e adesso Aloisi – il massimo che si possa conseguire nel circuito per velocisti in dirittura in Italia -, sconfitto, nel 2020, solo da Its the Only Way nel Bersaglio.