Insolito appuntamento del venerdì con il galoppo, visto che questa domenica l’ippodromo San Siro lascerà la ribalta ai “cugini” trottatori per ragioni di carattere… Nazionale. Alle femmine erano riservate le monete più ricche del pomeriggio: il Premio Bellotta, l’handicap Limitato sui 1700 metri in pista media per le 3 anni, è stata la corsa più combattuta della riunione: anche oltre quanto consentito dal regolamento, visto che la Giuria a fine corsa è intervenuta per modificare l’ordine di arrivo. Sotto la lente degli stewards è finito il lungo duello che ha visto protagoniste Visions e Maddy Girl: le due hanno hanno cominciato a sgomitare a metà dirittura, quando erano a centro gruppo, con l’allieva di Cristiano Fais all’interno che premeva per trovare il varco e l’altra che invece cercava di chiuderle la porta. Alla fine Silvano Mulas è riuscito a farsi spazio, così le due sono avanzate in coppia passando nell’ultimo furlong: qui ancora scintille con la portacolori della Razza Montalbano che stringeva verso l’interno e alla fine metteva un muso davanti alla rivale tagliando per prima il traguardo ma poi subiva la descritta retrocessione. A ridosso delle due terminava l’ottima Miracle Of Love, avanzata in dirittura dall’ultima posizione sfruttando (e procurandosi) varchi interni. Littledidyouknow restava un pò sul passo nei 200 finali, le altre non riuscivano a intervenire.
Aveva prudentemente messo le mani avanti, Bruno Grizzetti, nel presentare il rientro di Al Siq nel Premio Asta Selezionata 2020 – Ippodromo La Maura, la condizionata sui 1400 metri in pista media per femmine di 2 anni che ha aperto il convegno di venerdì a San Siro: “Queste corse sono potenziali trappole” aveva sentenziato il trainer varesino. L’attesa vincitrice del Mantovani ci è cascata, nella trappola, ma chiaramente per una cavalla di 2 anni al rientro, anche se imbattuta e già vincitrice di Listed, le attenuanti non mancano: i quasi due mesi di inattività (la figlia di Acclamation tirava parecchio nella prima fase), lo svolgimento tattico e soprattutto i tre chili da rendere alle coetanee. Ma sarebbe ingeneroso non riconoscere i meriti della vincitrice Nuit Silencieuse: all’esordio a Merano la portacolori della scuderia Giglio Sardo aveva costretto Dario Vargiu agli straordinari per sospingerla ad un successo arrivato solo nelle ultime battute: oggi, molto migliorata con l’esperienza, ha fatto tutto con assoluta facilità, e con assoluta facilità ha piegato la favoritissima: le è bastato un solo scatto nell’ultimo furlong. Da rivedere questa allieva di Alduino Botti, soprattutto, come ha affermato il suo interprete, su distanze più selettive. Chiaramente per Al Siq non è una bocciatura ma magari un piccolo campanello d’allarme, mentre Colorful ha svolto il ruolo di pacemaker eclissandosi nei 200 finali.
Ridotto all’osso dopo i ritiri di Dersu Uzala e Zoman il Premio Porta Tosa, la condizionata sui 1600 metri in pista media per cavalli di 3 anni e oltre che serviva da occasione del rientro per un paio di soggetti importanti. Villabate era eletto favorito e come da previsione il cavallo di Nicolo’ Simondi è andato davanti a scandire un’andatura regolare, pedinato come un’ombra da Fulminix: ben servito dal ritmo del battistrada, il cavallo di Endo Botti con Antonio Fresu in sella ha mosso all’attacco a metà dirittura e nei 100 finali ha preso chiaramente la meglio, denotando una maggiore brillantezza visto anche che dei tre annunciati protagonisti era quello con meno giorni di assenza dalle piste. Vilabate ha trovato le attenzioni degli scommettitori ma non la forza per ribattere all’agguato del rivale: Dirk ha tenuto il contatto e ha concluso terzo a ridosso: è piaciuto, il Quafin, visto che rientrava addirittura da maggio 2019 e ha trovato schema certamente non ideale.
Tre erano le maiden in programma nel pomeriggio. Da oggi forse qualche fortunato scommettitore avrà le foto di Sergino Urru e Michelino Bebbu sul comodino, a ricordo di una giornata che potrebbe essere stata molto fortunata. La connection ha siglato le due prove per i cavalli di 2 anni non vincitori con altrettanti cavalli ad altissima quota, regalando così un potenziale doppio “stratosferico”. La prima a colpire è stata Impatto Letale nel Premio Arcimboldi – Trofeo SGA, la maiden sui 1200 metri in pista dritta. Unica puledra al via, sin qui anonima nelle precedenti tre apparizioni, la figlia di Lethal Force ha segnato un deciso progresso: subito a ridosso delle prime posizioni galoppando larga, la portacolori del signor Lorenzo Morrione ai 300 finali si è portata sul battistrada Brazen Air in coppia con Aurel, nell’ultimo furlong ha piazzato l’allungo scrollandosi di dosso i due rivali e si è difesa dal tentativo di Convivio, che si era fatto spazio tra i cavalli. Brazen Air è calato nei 200 finali, l’atteso You Ballade ai 400 finali perdendo contatto.
Non paghi dell’impresa realizzata con una cavalla a 33/1, Sergino Urru e Michelino Bebbu hanno fatto ancora meglio nel Premio Poldi Pezzoli Trofeo SGA, la maiden sui 1500 metri in pista media, con la trascuratissima Franci, che era terminata fanalino di coda nelle due precedenti uscite e infatti era offerta a 44/1: la figlia di Blu Constellation ha mosso a centro pista aggredendo violentemente nei 100 finali Capotempesta, il quale nel tentativo di difesa ha allargato vistosamente intralciando la rivale: i due sono terminati perfettamente in linea sul palo, ma dopo lunga attesa alla fine la Giuria ha premiato la portacolori della scuderia Evergrin retrocedendo al secondo posto il puledro di Luciano Vitabile montato da Silvano Mulas (che poi – guarda caso – si sarebbe rifatto con Maddy Girl).
Nel Premio Scuderia Sir Rholand, la maiden sui 1200 metri in pista dritta per cavalli di 3 anni, la fuga in libertà di My Sun ha obbligato i partecipanti ad una lunga attesa. Sarà forse un caso, ma ad emergere è stato il soggetto più esperto del lotto, quell’Al Berto Back che sperimentava per la prima volta la dirittura dopo vari tentativi in contesti più che discreti. Sotto la spinta di Carletto Fiocchi, il cavallo allenato dalla brava Noemi Pulcini ha finalmente trovato la sua corsa: sempre nelle prime posizioni, Al Berto ha tenuto sull’allungo di Torch Lit (che ai 200 finali si era sbarazzato di Falconetta) e proprio negli ultimi metri ha preso il sopravvento. Falconetta invece è calata vistosamente nell’ultimo furlong perdendo anche il terzo posto da Vibrant Spirit: più indietro gli altri.
Con il “dente avvelenato” per la retrocessione comminatagli nella corsa di Visions, Gerard Mosse’ si è rifatto con gli interessi nel Premio Ortles, l’handicap sui 2500 metri: in sella a Fortunino, per la giubba di Davide Livermore e il training di Burno Grizzetti, il jockey francese ha piazzato lo scatto in retta staccando i rivali e imponendosi in una dimensione tutta sua. A intervallo Happy Wind ha preceduto Amica Mia per il secondo posto. (fonte : ippodromimilano.it)