PRINCIPALI PARASSITI EQUINI
L’arrivo della primavera, con l’innalzamento delle temperature e l’allungamento delle giornate, è il periodo favorito dagli allevatori per le nascite dei puledri e la possibilità di sfruttare il pascolo per fattrici, prole e cavalli adulti. Tuttavia, i sistemi open-field atti a garantire il benessere psicofisico delle specie allevate, possono facilitare l’insorgere di trasmissioni parassitarie da parte degli stessi animali che condividono i medesimi spazi. Il cavallo è tra le specie più di frequente colpite da infestazioni parassitarie a causa delle tecniche di allevamento, della convivenza di puledri e fattrici e dall’utilizzo degli stessi ambienti da parte di soggetti diversi. Tutti i tessuti e gli organi degli equini possono essere colonizzati da specie parassitarie più o meno specifiche; essendo una specie notoriamente gastropatica ed enteropatica, le malattie parassitarie che ne possono derivare sono innumerevoli e possono seriamente comprometterne lo stato fisico, il rendimento e la produttività.
Il parassita è la risultante dell’associazione di due specie in origine a vita libera e della loro successiva coevoluzione caratterizzata da un mutuo adattamento attraverso il quale, a spese dell’ospite, il parassita riesce a garantirsi nutrimento e possibilità di riprodursi. La malattia parassitaria derivante dall’infestazione non è altro che l’insieme delle modificazioni causate dal parassita al metabolismo dell’ospite, alla risposta immunitaria e all’integrità di tessuti e organi che ne permettono la sopravvivenza. Di seguito è proposto l’elenco dei principali vermi infestanti del cavallo che si suddividono in nematodi (vermi cilindrici), cestodi (vermi piatti e allungati) e artropodi (insetti che colonizzano tramite larve) e le possibili conseguenze della parassitosi.
PARASSITA |
TIPOLOGIA |
TRASMISSIONE |
LOCALIZZAZIONE |
SINTOMATOLGIA E COMPLICAZIONI |
Ascaridi (Parascaris equorum)
|
16-50/15-28 cm, vermi rotondi con apertura buccale dotata di tre labbra. Comuni nei puledri, molto pericolosi sotto ai 6 mesi d’età. |
Pascolo e scuderia |
Le larve per svilupparsi in vermi adulti migrano attraverso fegato e polmoni per poi stabilirsi nel piccolo intestino. |
Tosse, secrezione nasale, inappetenza e diarrea. Ostruzioni intestinali, perforazioni e coliche |
Grandi strongili (Strongylus vulgaris, Strongylus edentatus, Strongylus equinus app.)
|
1-5 cm, vermi sottili con grossa capsula buccale. Molto pericolosi nei puledri. |
Pascolo e scuderia |
Le larve migrano scavando nell’intima delle aterie addominali fino all’arteria craniale. I vermi adulti si localizzano nel grosso intestino. |
Perdita di peso, anemia, coliche potenzialmente fatali derivanti dall’infiammazione dei vasi sanguigni e dalla formazione di trombi. |
Piccoli strongili (Cyathostominae)
|
(0,5-2 cm) vermi rotondi. Principali vermi equini. Infestano cavalli di tutte le età, ne sono note più di 50 specie di cui 5-10 specie parassitarie per i cavalli. |
Pascolo e scuderia |
Stadi mucosali/incistati. Grosso intestino |
Calo delle performance, tasso di crescita ridotto, perdita di peso, debilitazione, diarrea e coliche di vario genere. Nei puledri possono causare diarree croniche, coliche, edemi sottocutanei e febbre.
|
Tenie (Anoplocephala spp.)
|
(4-8 cm) vermi piatti e segmentati |
Pascolo (tramite ingestione di acari oribatidi contenenti la forma larvale del parassita) |
Il parassita adulto si localizza nell’intestino in prossimità della valvola ileo-cecale. |
Impacciamento ileale, intuscepto ileocecale e coliche |
Stongyloides Westeri |
(0,8 cm) vermi molto sottili |
Le larve possono trovarsi nel latte di cavalla fino a 3 giorni dopo il parto e possono essere trasmesse per via orale o percutanea diventando vermi adulti in 10-14 giorni. |
Piccolo intestino |
Diarree persistenti nei puledri
|
Oxyuris equi
|
(4-15/0.9-1,2 cm) vermi con coda assottigliata. Più comuni nei cavalli di età inferiore a 18 mesi. |
Pascolo |
I parassiti adulti risiedono nel colon, la femmina depone le uova in fluidi mucosi intorno all’ano. |
Pruriti e irritazioni anali |
Larve di gasterofili (Gasterophilus spp. Larvae)
|
(1,5-2 cm) larve di ditteri, forma di barile, presentano due uncini nella regione buccale. |
Pascolo e scuderia |
Bocca, esofago, stomaco, intestino. Le larve si attaccano alla parete dello stomaco e alla porzione addominale del retto. Trascorrono 8-10 mesi nel cavallo per poi essere espulse con le feci. |
Non è chiaro il potere patogeno e ci sono raramente manifestazioni cliniche. |
Fasciola hepatica |
Elminta tipico dei ruminanti, raro nei cavalli. |
Pascoli in comune con ruminanti |
Sviluppo larvale nel fegato |
Anemie croniche aspecifiche |
Dictyocaulus arnfieldi |
Vermi polmonari tipici degli asini. Aggressivi nei puledri. |
Pascolo in comune con asini |
Sviluppo larvale nell’albero bronchiale |
Tosse cronica, perdita di peso, bronchite cronica, broncopolmonite. |
Elminti gastrici (Trichostrongylus axei, Habronema spp. e Draschia megastoma) |
Nematodi T. axei tipico dei ruminanti domestici e selvatici
Habronema e Draschia m. si servono di un artropode come ospite intermedio |
Pascolo
|
Ghiandole gastriche
Stomaco, congiuntiva e cute. |
Perdita di peso, disturbi gastrici, ulcere.
Lesioni cutanee a livello degli occhi, garrese e prepuzio, piaghe. |
FATTORI PREDISPONENTI E FATTORI DI RISCHIO
Come evidenziato dalla tabella, la trasmissione di infezioni parassitarie può avvenire sia al pascolo che in scuderia. Gli stadi infettanti di alcune specie di parassiti hanno la capacità di sopravvivere nell’ambiente esterno per mesi o anni ed è quindi importante considerare i seguenti fattori:
- Le uova delle principali specie di nematodi necessitano di almeno una settimana (strongili intestinali) o due (Parascaris spp.) per sviluppare in elemento infettante
- I parassiti proliferano in ambienti umidi e caldi
- Le feci e gli attrezzi da lavoro, come i fertilizzanti non trattati a base di letame di cavallo rappresentano il maggiore mezzo di infezione
- Paddock condivisi da più specie e con alta densità possono propagare velocemente l’infestazione coinvolgendo tutti gli animali
In base ai fattori di rischio è possibile suddividere i soggetti in due classi, in quanto non tutti i cavalli sono soggetti allo stesso rischio di infestazione.
RISCHIO ELEVATO |
RISCHIO BASSO |
- Puledri < 3 anni di età, fattrici e soggetti in svezzamento - Pascolo condiviso - Oltre 2 cavalli per ettaro - Introduzione di soggetti al pascolo senza controlli - Scarso management del pascolo - Elevata incidenza di coliche o problemi stagionali di salute - Assenza di programma di controllo
|
- Cavalli > 6 anni di età
- Pascolo individuale - Meno di 2 cavalli per ettaro - Introduzione di nuovi soggetti al pascolo controllata - Buon management e pulizia del pascolo - Assenza di episodi di colica o problemi stagionali di salute - Presenza di programma di controllo |
PROFILASSI E TRATTAMENTI
Dopo aver individuato i soggetti a rischio, per evitare fenomeni di antielmintico resistenza che potrebbero mettere in pericolo sia la salute del cavallo, sia l’efficacia futura dei farmaci, è appropriato optare per trattamenti finalizzati alla cura dei soggetti in base ai loro parametri. A questo scopo, deve essere effettuato dal veterinario il “Faecal egg count” (FEC), un esame grazie al quale il risultato potrà identificare non solo la quantità dei parassiti presenti, ma anche la tipizzazione delle larve e la specie. Di norma, tutti i cavalli andrebbero sottoposti a questo esame, soprattutto i cavalli appena introdotti; da questa analisi i soggetti che risultano avere un FEC superiore a 200 uova per grammo di feci dovrebbero essere trattati. IL test può essere impiegato per la valutazione dell’efficacia di tutte le classi farmacologiche attive verso le popolazioni di strongili intestinali e Parascaris spp. Tuttavia, nei cavalli non identifica altre specie di parassiti come Fasciola hepatica ed i vermi polmonari. A causa dell’escrezione intermittente delle uova questo test è meno significativo anche per altre specie parassitarie quali ossiuri e tenie. Laddove non sia possibile effettuare il FEC è raccomandato il monitoraggio periodico dell’efficacia farmacologica attraverso pool di campioni di feci post trattamento (uno per classe farmacologica entro tre anni). Successivamente tenendo conto dell’età dei soggetti da trattare, della stagione e dei vermi identificati tramite FEC bisogna valutare con il veterinario con quale trattamento procedere. Esistono due strategie per il trattamento parassitario: il trattamento strategico e il trattamento selettivo (raccomandato per i cavalli adulti e applicato per il controllo esclusivo dei piccoli strongili).
Di seguito proponiamo i trattamenti suggeriti dalla “ESCCAP” che prevedono la somministrazione di trattamenti strategici in determinati periodi stagionali con varie classi farmacologiche. L’utilizzo di questi farmaci in una determinata azienda deve avvenire solo nel caso in cui la positività venga confermata dal FEC dopo il primo trattamento per evitare l’insorgenza di fenomeni di resistenza.
- Piano di trattamento puledri e giovani cavalli con accesso al pascolo
ETA’/PERIODO |
PARASSITA |
ANIMALE |
TRATTAMENTO |
MONITORAGGIO |
4 settimane (Aprile/Maggio) |
Strongyloides Westeri |
Puledri |
BZ o LM |
Esami coprologici (in caso di presenza del parassita in allevamento) |
2 mesi (Maggio/Giugno) |
Cyathostominae, ascaridi, stadi larvali grossi strongili |
Puledri |
BZ o PYR o LM |
Esami coprologici a 3 mesi di vita |
5 mesi (Agosto/Settembre) |
Cyathostominae, ascaridi, tenie |
Puledri |
BZ o PYR PZQ in caso di presenza tenie |
Esami coprologici |
8 mesi (Novembre/Dicembre) |
Cyathostominae, ascaridi, larve, tenie e grossi strongili |
Puledri |
LM PZQ in caso di presenza tenie |
Esami coprologici |
11-12 mesi (Febbraio/Marzo) |
Cyathostominae, ascaridi |
Yearling/cavalli giovani in caso di presenza infezioni |
BZ o PYR |
Esami coprologici |
1-2 mesi dopo accesso al pascolo (Giugno/Luglio) |
Cyathostominae, ascaridi, grossi strongili |
Yearling/cavalli giovani |
LM |
Esami coprologici |
4-5 mesi dopo accesso al pascolo /Agosto/Settembre) |
Cyathostominae, ascaridi, tenie |
Yearling/cavalli giovani |
BZ o PYR |
Esami coprologici |
Rientro dal pascolo (Novembre/Dicembre) |
Cyathostominae, ascaridi, larve, tenie, grossi strongili |
Yearling/cavalli giovani |
LM PZQ in caso di presenza tenie |
Esami coprologici |
- Piano di trattamento cavalli adulti con accesso al pascolo
ETA’/PERIODO |
PARASSITA |
ANIMALE |
TRATTAMENTO |
MONITORAGGIO |
Febbraio/Marzo |
Cyathostominae |
Tutti i cavalli |
BZ o PYR se diagnosticata infezione |
Esami coprologici |
1-2 mesi dopo accesso al pascolo (Giugno/Luglio) |
Cyathostominae, grossi strongili |
Tutti i cavalli |
LM |
Esami coprologici |
4-5 mesi dopo accesso al pascolo (Agosto/Settembre) |
Cyathostominae, tenie |
Tutti i cavalli in caso di presenza infezioni |
BZ o PYR PZQ in caso di presenza tenie |
Esami coprologici |
Rientro dal pascolo (Novembre/Dicembre) |
Cyathostominae, larve, tenie, grossi strongili |
Tutti i cavalli |
LM PZQ in caso di presenza tenie |
Esami coprologici FECRT (Test di riduzione conta delle uova nelle feci) |
Per quanto riguarda i trattamenti selettivi funzionali alle infezioni dei piccoli strongili nei cavalli adulti è consigliato attenersi a specifiche procedure:
- Effettuare 4 FEC iniziando da Aprile/Maggio fino ad Ottobre/Novembre e trattare tutti i cavalli con FEC>200 UPG
- Effettuare controlli post trattamento e test diagnostici per presenza di grossi strongili
- Trattare tutti i cavalli parassitati da altre specie
- Effettuare un trattamento antiparassitario alla fine dell’anno per quei cavalli che non hanno avuto trattamenti antiparassitari basati su una diagnosi parassitologica nel corso dell’anno
- Effettuare misure di quarantena
- Ripetere la procedura per gli anni successivi con FECRT ridotto a 3 volte l’anno se lo stato epidemiologico della scuderia rimane invariato
PREVENZIONE
La gestione delle infezioni parassitarie attraverso l’attuazione di trattamenti di sverminazione per eliminare la carica degli elminti a livello intestinale e ridurre la contaminazione ambientale con le uova e gli stadi infettanti, in assenza di misure di controllo finalizzate a prevenire o minimizzare l’intensità delle infezioni, non è sostenibile. Un corretto management dei pascoli, degli ambienti di scuderia condivisi e degli animali è essenziale affinchè si possano prevenire infestazioni parassitarie o, nel caso presenti, possano essere efficacemente controllate attraverso l’ausilio dei vermifughi.
- Scuderie e ambienti condivisi
L’ambiente di scuderia e tutti gli ambienti condivisi come lavaggi, corridoi, strutture di lavoro al coperto, ecc. devono essere periodicamente igienizzate e quotidianamente pulite onde evitare ristagni di acqua e umidità. Le lettiere devono essere tenute pulite ed asciutte e le feci allontanate dagli ambienti accessibili agli animali, è ulteriormente importante controllare ed igienizzare anche abbeveratoi e mangiatoie. Gli strumenti di lavoro che entrano in contatto con il letame possono rappresentare anch’essi mezzo di contagio, perciò è periodicamente necessaria la disinfezione degli stessi.
- Pascoli e strutture all’aperto
Il pascolo, soprattutto nel caso venga condiviso da più animali, deve essere pulito eliminando le feci. I paddock devono essere periodicamente ruotati, non fertilizzati tramite letame equino e arati profondamente per ridurre la presenza di stati larvali infestanti.
- Gestione dei cavalli al pascolo
E’ fondamentale evitare una densità elevata di animali nello stesso pascolo e scambi continui di animali negli stessi ambienti. I cavalli andrebbero suddivisi in base all’età in modo da non compromettere i soggetti ad alto rischio. I cavalli appena introdotti nell’allevamento devono essere messi in quarantena, trattati al momento dell’arrivo e introdotti al pascolo solo dopo aver effettuato esami coprologici che risultino negativi.
Milano, 24 aprile 2020
Gaia Rusconi