21/11/2019. L’IMPORTANZA DEGLI INTEGRATORI ELETTROLITICI a cura di Gaia Rusconi (Termoregolazione, Acqua, Fabbisogni)

1-      TERMOREGOLAZIONE

Nel cavallo, la capacità di regolare la temperatura del sistema biologico avviene attraverso due meccanismi: la polipnea e la sudorazione. A differenza di altri animali, per dissipare il calore interno i cavalli sudano molto, e chi li monta e lavora con loro tutti i giorni sa bene quanto questo incida sulle loro performance e sulla loro salute.  L’esercizio prolungato, soprattutto in condizioni atmosferiche calde e umide, provoca disidratazione poiché una grande quantità di sudore viene prodotta per dissipare il calore sviluppato; questo riduce la quantità totale di acqua nell’organismo e diminuisce il volume circolante, che porta ad una compromissione delle funzioni cardiovascolari e termoregolatorie. Il controllo fisiologico della sudorazione nel cavallo è regolato da due meccanismi: quello umorale, il principale, mediato dagli agenti agonisti adrenergici secreti ed immessi in circolo dalle ghiandole surrenali, e quello nervoso operato dalle fibre nervose autonome adrenergiche che si attiva durante l’esercizio. Durante una performance atletica solo il 25% dell’energia metabolica viene convertita in lavoro, la percentuale restante genera calore. Sotto sforzo il calore disperso può rappresentare al 15-25% della perdita termica totale, attraverso l’evaporazione di 1 litro di sudore viene dissipata la quantità di calore generata in 1-2 minuti di esercizio fisico molto intenso.

Oltre al caratteristico calo di performance, dovuto alla stanchezza e al dolore muscolare causato dall’eccesso di acido lattico nei muscoli, la sudorazione causa un’ingente perdita elettrolitica che spesso si manifesta a livello macroscopico con sintomi come pelo secco e opaco, occhi affossati, depressione, svogliatezza e urine scure. In condizioni di normalità gli elettroliti vengono dispersi tramite le urine e le feci e vengono costantemente reintegrati dall’animale bevendo e mangiando. La sudorazione, che aumenta fortemente durante lo sforzo fisico, può essere così ingente da far perdere al cavallo fino a 10 kg di peso in un lasso di tempo molto breve. Se queste perdite non vengono rimpiazzate si può arrivare a disidratazione e shock per una riduzione effettiva del volume di fluidi, inoltre si possono avere scompensi nervosi a livello muscolare e cardiaco.

2-      ACQUA

In un sistema biologico, l’equilibrio dei fluidi e dei minerali è essenziale per tutti gli eventi che mantengono la vita, la carenza di liquidi condiziona notevolmente la salute dell’animale e di conseguenza incide sulle sue prestazioni atletiche. In un cavallo di 500 kg sono contenuti circa 280 litri di acqua suddivisa nei due comparti distinti: intracellulare ed extracellulare. Per mantenere la giusta idratazione un cavallo beve dai 20 ai 30 litri d’acqua al giorno in base alle sue caratteristiche e all’ambiente in cui vive. Quando il tempo è caldo-umido, i cavalli tendono a sudare molto, anche se non lavorano, e di conseguenza hanno bisogno di bere molto di più. I cavalli che presentano un alto ematocrito tendono ad avere il sangue piuttosto denso, spesso la causa è proprio la disidratazione provocata da un insufficiente apporto d’acqua del quale a volte è difficile accorgersi se non attraverso gli esame del sangue.

3-      ELETTROLITI

Allora come possiamo essere sicuri che il nostro cavallo abbia a disposizione i minerali necessari in condizioni di intenso sforzo fisico?

Sempre più clinici e cavalieri, vista l’importanza dei disordini causati da disidratazione e dall’alterato equilibrio elettrolitico, oramai considerano la somministrazione di elettroliti come un corretto management del cavallo atleta. Gli elettroliti sono minerali carichi elettricamente necessari per il mantenimento del bilancio idrico e acido-basico dell’organismo, la trasmissione degli impulsi nervosi, la contrazione muscolare e i processi metabolici. Vengono suddivisi in macrominerali (Calcio, Fosforo, Potassio, Sodio, Cloro, Magnesio, Zolfo) e microminerali (Cobalto, Rame, Iodio, Ferro, Manganese, Selenio e Zinco). I principali criteri di scelta per valutare le miscele di sorgenti minerali utilizzate per somministrare gli elettroliti sono:

-  Solubilità totale nell’acqua

Per essere prontamente disponibili in breve tempo. Per veicolare i principali sali elettrolitici servono dei carrier specifici, primo fra tutti la Glicina. Questo aminoacido solubile in acqua, dal sapore dolciastro, permette una più rapida diffusione dei sali all’interno delle cellule e migliora la velocità di scambio dei sali attraverso le pareti cellulari.

- Basso potere tampone

Implica un minimo sforzo digestivo da parte dell’animale.

- Elevato titolo (concentrazione)

Percentuale di presenza del sale/minerale di interesse.

- Assenza di effetti indesiderati dopo la somministrazione

Alcuni sali come i Cloruri causano un “pizzicore” sulla lingua, altri come i Solfati di Magnesio hanno effetto lassativo.

- Appetibilità e sapore gradevole.

Senza per questo contenere molti zuccheri perché altrimenti si va ad incrementare la produzione di acido lattico.

- Assenza totale di elementi tossici 

(Alluminio, Arsenico, Cadmio, Fluoro)

- Colore chiaro, bianco, ed assenza di problematiche di conservazione

 E’ fondamentale utilizzare sali che non cristallizzano e richiamano acqua.

L’assunzione elettrolitica deve essere controllata e studiata ad hoc per ogni tipo di esigenza e condizione fisica del cavallo, sia nelle stagioni calde che fredde, poiché somministrazioni errate possono causare seri danni. Gli elettroliti non possono essere accumulati all’interno dell’organismo ma, se presenti in eccesso, devono essere eliminati attraverso i reni. Una somministrazione eccessiva provocherà quindi un affaticamento renale e pericolosi squilibri a livello intestinale.

4-      FABBISOGNI

Il fabbisogno elettrolitico del cavallo dipende da diversi fattori:                                                                                        
L’età o lo stato riproduttivo: un puledro in accrescimento o una femmina in gravidanza, in particolare durante la fase di lattazione, richiederanno una maggiore disponibilità di elettroliti.
La stagione: tenendo conto che gli elettroliti vengono persi con il sudore un cavallo nella stagione calda ha un fabbisogno minerale più alto rispetto alla stagione fredda.
L’attività sportiva: un cavallo adulto a riposo ha un fabbisogno inferiore rispetto a quello di un cavallo in attività.

 

Fabbisogno minerale per mantenimento, gestazione e lattazione, accrescimento e lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mantenimento

Gestione e Lattazione

Accrescimento

Lavoro

Max

SODIO (%)

0,10

0,10

      0,10

0,30

3,0

ZOLFO (%)

0,15

0,15

      0,15

0,15

1,25

FERRO (mg/kg)

     40

     50

       50

     40

   1000

MANGANESE (mg/kg)

     40

     40

       40

     40

   1000

ZINCO (mg/kg)

     40

40-60

    40-60

     40

    500

RAME (mg/kg)

     10

15-30

    20-30

    10

    800

IODIO (mg/kg)

     0,1

0,1

       0,1

0,1

5,0

SELENIO (mg/kg)

     0,1

0,1

       0,1

0,1

2,0

 

Fabbisogno minerale per il cavallo da corsa

 

A riposo

Lavoro leggero

 Lavoro moderato

Lavoro intenso

SODIO (Na+)

10 g/giorno

20 g/giorno

50 g/giorno

125 g/giorno

CLORO (Cl-)

10 g/giorno

25 g/giorno

70 g/giorno

175 g/giorno

POTASSIO (K+)

25 g/giorno

30 g/giorno

44 g/giorno

75 g/giorno

MAGNESIO (Mg++)

10 g/giorno

11 g/giorno

14 g/giorno

17 g/giorno

Dalla tabella riportata appare evidente che il cavallo da corsa necessita di elettroliti anche a riposo. All’aumentare dello sforzo, il fabbisogno di elettroliti si alza enormemente: in caso di lavoro intenso il bisogno di sodio aumenta del 1150%, quello di cloro del 1650%, quello di potassio del 200% e quello di magnesio del 70%.

Fabbisogno minerale per il cavallo da endurance

Lo sforzo prolungato imposto dall’endurance richiede, tra le altre cose, la filtrazione dei minerali attraverso i reni e modifica il meccanismo di assorbimento attraverso l’intestino. Per i cavalli da endurance è assolutamente essenziale scegliere un integratore che sia reidratante, rigenerante muscolare, mantenere l’anemia sotto controllo e prevenire stress o stanchezza. Elemento fondamentale è il fabbisogno d’acqua, lo sforzo richiesto da una gara di fondo influenza il peso corporeo del cavallo, la quantità d’acqua presente nell’organismo e i livelli di ematocrito. Affrontare un percorso di endurance in condizioni di caldo umido può far aumentare il fabbisogno d’acqua del 300%, rendendo necessaria l’assunzione giornaliera di ben 90 litri: in termini di perdita idrica per chilometro percorso si potrebbe tradurre in 800 grammi di fluidi persi. Il recupero di fluidi ed elettroliti dovrebbe essere basato sulla perdita di sudore per ora di esercizio, che normalmente si aggira da 2-5 l a 10-15 l in condizioni di caldo umido. In caso di sudorazione estremamente copiosa, per un cavallo di 500 kg è raccomandata la somministrazione di 5 litri d’acqua con l’aggiunta di 30 g di sale da cucina, o una quantità doppia di elettroliti misti e 15 g di saccarosio o glucosio.

Calcio/Fosforo – Calcio/Magnesio

Per i cavalli da fondo in particolare, è necessario che il rapporto tra Ca-P e Ca-Mg sia perfettamente bilanciato, per questo è indispensabile impiegare mangime specificamente formulato per questa disciplina agonistica. Il cavallo da fondo ha bisogno di un apporto equilibrato di Calcio e Fosforo, nel rapporto specifico di 2:1. Ma una prevalenza di P rispetto al Ca può indebolire l’apparato osseo e provocare una conseguente zoppia nel cavallo stressato. La carenza di Mg invece può provocare problemi muscolari.

Selenio (Se)

 Il Selenio è un elemento decisamente utile nell’alimentazione del cavallo da fondo, perché può contribuire a prevenire problemi legati all’allenamento (“sindrome da tying-up”, ecc.).

Come precedentemente detto, l’eccesso o la carenza dei minerali può provocare serie problematiche che non devono essere sottovalutate. Di seguito sono elencati alcuni dei principali elementi necessari nella dieta equina e le problematiche derivanti da errate somministrazioni.

Calcio e Fosforo (Ca, P)

Le carenze o gli eccessi di Calcio e il Fosforo nella dieta comportano depositi o mobilitazioni eccessive di questi minerali nelle ossa, causando malattie scheletriche. Il P in eccesso nella dieta in qualsiasi forma blocca il Ca, prevenendo il suo assorbimento. Al contrario l’eccesso di Ca nella dieta ha pochi effetti sull’assorbimento del P, in quanto il Ca è assorbito nel piccolo intestino e il P nel grosso. Il rapporto Ca : P nel cavallo adulto varia da 0.8: 1 a 8:1; nel cavallo in crescita da 0.8:1 a 3:1. Gli eccessi di Ca provocano osteocondrosi, predisposizione alle fratture e riducono inoltre l’assorbimento di Zn, Mn e Fe. Eccessi di P sono causati dalla somministrazione di molta crusca o integratori alimentari. Diete con alti contenuti di granella di cereali creano problemi non tanto per il P in eccesso quanto per a carenza di Ca in quanto provoca una elevata presenza di ossalati che bloccano l’assorbimento del Ca e determinano gastroenteriti e diarree. In fase di accrescimento, invece, con carenze di questi minerali si riscontrano deformazioni delle ossa facciali, zoppie e fratture.

Cloruro di Sodio (NaCl)

Esiste una grande variabilità nel consumo volontario di Sodio, i cavalli infatti tollerano alti livelli di sale a patto che abbiano a disposizione sufficiente acqua contenente sostanze non saline. La tossicosi da sale si manifesta come il risultato di cavalli che bevono acqua salata, somministrazioni esagerate a cavalli avidi di sale e inclusione del 2% o più di sale nella dieta senza disponibilità di acqua. Eccessi di NaCl provocano diarrea, coliche, orinazione frequente, spossatezza, barcollamenti, paralisi agli arti posteriori, prostrazione e morte. Carenze di NaCl, per contro, causano riduzione della produzione di latte e diminuzione della sudorazione con conseguente aumento della temperatura. L’animale manifesta la tendenza a leccare materiali con NaCl, perdita di peso, debolezza e disidratazione per riduzione dell’ingestione di acqua.

Potassio (K)

Le carenze di Potassio si manifestano come conseguenza di alimentazione ricca di graminacee, attività sportiva intensa e caldo. Ciò provoca affaticamento, debolezza, nervosismo, minor consumo di cibo ed acqua con conseguente perdita di peso.

Selenio (Se) e Vitamina E

I fabbisogni di tali elementi dipendono dalla disponibilità di sostanze antiossidanti presenti nella dieta. La carenza di questi elementi, che agiscono sinergicamente, può provocare disordini vascolari, miopatie, encefalopatie, danni a reni e fegato, immunodepressione e problemi riproduttivi.

 Iodio (I)

Sia la carenza che l’eccesso di Iodio possono provocare ipertiroidismo ed ipertrofia della ghiandola tiroide (gozzo). Altri effetti di carenza e/o tossicosi sono: perdita di crini e pelo, problemi di accrescimento e sviluppo fetale, inappetenza, intolleranza al freddo e ipotermia persistente, aumento sensibilità alle malattie infettive e scarsa calcificazione ossea.

5-      INTEGRATORI

Gli integratori a base di elettroliti favoriscono il ristabilirsi di una condizione di normalità ristabilendo l’equilibrio elettrolitico più velocemente e favorendo la buona funzionalità muscolare. In commercio sono attualmente presenti molte varietà di questo genere di integratori creati per soddisfare ogni esigenza.

E’ possibile ricorrere ad integratori in pasta per uso orale che contengono micelle in grado di compensare la perdita di minerali durante il lavoro, che vanno assunte con almeno 5 litri d’acqua e reintegrano immediatamente i liquidi persi. È importante seguire scrupolosamente questo accorgimento altrimenti, una volta arrivata nello stomaco del cavallo, la pasta provoca uno stato di disidratazione persino peggiore (legato al fenomeno osmotico), che potrebbe aggravare la situazione. In casi estremi è necessario ricorrere alla reidratazione forzata tramite sonda gastrica o iniezione endovenosa. Bisogna tenere in considerazione anche la possibilità che il cavallo si rifiuti di bere perché gli elettroliti potrebbero alterare il sapore dell’acqua.

La soluzione migliore è quella di somministrare elettroliti in polvere o in pellet miscelati al mangime, facendo attenzione che i cavalli li assumano tutti e non finiscano in buona parte sul fondo della mangiatoia. Per incentivare i cavalli a bere anche una giusta quantità di acqua, bisognerebbe lasciare a disposizione non solo l’acqua della beverina (che sia a “spinta” o con il galleggiante), ma anche un abbondante secchio di acqua fresca e pulita. La quantità di acqua che esce dalla beverina è molto meno di quanto pensiamo e in più loro preferiscono bere dai contenitori, perché mimano un comportamento che hanno in natura quando vanno ad abbeverarsi ai corsi d’acqua.

Un altro valido aiuto, che da solo però può non essere sufficiente, è di lasciare a disposizione nel box del sodio cloruro sotto forma di blocchi di sale, che si trovano facilmente in commercio in qualsiasi selleria. Oltre ad essere un gustoso passatempo è un integratore indicato soprattutto nelle stagioni più calde, in questo caso è strettamente necessario monitorarne il consumo per evitare assunzioni eccessive che, come già detto, a lungo andare possono essere dannose.

D.ssa Gaia Rusconi