Va in archivio la giornata più importante del galoppo milanese di questa prima parte di stagione, svoltasi in una cornice mondana come non si vedeva da tempo nei nostri ippodromi e con presenze illustri, fra tutte quella del Ministro del Mipaaft Gian Marco Centinaio. Un segnale importante per San Siro e più in generale per tutto il movimento. E lo spettacolo tecnico offerto dai cavalli è stato all’altezza delle aspettative. L’edizione 2019 delle Oaks D’Italia, Gruppo 2 sui 2200 metri della pista grande per femmine di 3 anni, si presentava tra le più riuscite degli ultimi anni, con una presenza straniera a dare una connotazione internazionale e con le nostre a raccogliere la sfida senza timori. Proprio le due novità per le nostre piste, Malevra e King Power, hanno provato a dare un’impronta alla corsa, con la portacolori della scuderia Genets al comando e l’inglese di Andrew Balding subito ai suoi fianchi, seguite da Call Me Love e Must Be Late: quest’ultima è stata la prima a muovere, passando in vantaggio ai 400 finali con le due iniziali animatrici incapaci di replicare: dal gruppo allargato a ventaglio, Call Me Love ha mosso subito sulle tracce della compagna di training ma la progressione più incisiva è stata quella di Lamaire, che ha trovato il varco ai 400 finali ed è passata di giustezza nelle ultime battute su Must Be Late, con una pennellata d’autore di Fabio Branca molto apprezzata dai tantissimi appassionati presenti sugli spalti. Tra l’allieva di Riccardo Santini e il “maghetto” c’è un feeling assoluto e perfetto: quella di oggi, nta tre vittorie in altrettante uscite.Call Me Love ha concluso terza tra le due, con qualche recriminazione per essere stata sacrificata negli ultimi metri. La giuria ha esposto il giallo ma ha poi confermato l’ordine di arrivo. Quarta la tedesca Apadanah, vittima di partenza infelice, davanti a Elisa Again e Cima Again.
Il Gran Premio di Milano, Gr. 2 sui 2400 metri per cavalli di 3 anni e oltre, ha perso alla vigilia uno dei due ospiti, l’ungherese Esti Feny, rimasto ai box. Restava l’inglese Crowned Eagle, molto seguito dagli scommettitori insieme a Keep on Fly. Ma c’è una connection che questa vittoria l’ha fortemente cercata e voluta: il successo di Assiro, tutt’altro che sorprendente, arriva a coronare l’eccezionale lavoro svolto dal team Biondi e a confermare la bravura di Andrea Mezzatesta, ormai consacrato tra i jockey più solidi del nostro panorama. Dopo la vittoria nel Carlo D’Alessio, il portacolori del signor Luigi Roveda ha aggiunto al proprio palmares il prestigioso traguardo di San Siro mettendo a frutto la sua arma migliore, già messa in mostra a Capannelle. Da passista, l’inglese Crowned Eagle è andato al comando per evitare il pericolo di possibili tatticismi: Silvestre De Sousa in sella all’allievo di Marco Botti ha impostato un ritmo regolare lanciando poi la volata lunga in dirittura, pedinato da Presley e dal resto del gruppo: sulle tracce del battistrada hanno mosso il derbywinner Keep On Fly e più al largo Assiro il quale, sostenuto energicamente dal giovane jockey romano, è passato chiaramente nelle ultime battute domando la resistenza dell’inglese. Terzo a contatto Keep on Fly, che non ha sfigurato in questo primo confronto con i più anziani. Presley e Being Alive sono invece calati in retta.
Nel Premio Primi Passi, Gruppo 3 sui 1200 metri in pista dritta per puledri di 2 anni, netta superiorità dell’ospite Malotru: il portacolori della Les Boyer Partnership, training di Marco Botti e con Andrea Atzeni in sella, ha confermato la stima del suo team replicando la vittoria ottenuta all’esordio: dall’ultima posizione è avanzato a metà corsa sfruttando la scia di Lovely Smile, poi ha cambiato marcia ai 250 finali e nell’ultimo furlong ha staccato nettamente i rivali. Davvero un’ottima impressione. Per linee interne è avanzato Sicomoro, in ulteriore progresso rispetto all’ultima uscita, a rimontare un Golden Air Force che ha corso in prima linea sin dal via e ha chiuso brillante terzo. Non hanno reso secondo le attese Adelinda e Gerardino Jet, calati nel finale dopo aver movimentato la prima parte di gara.
Nel Premio Paolo Mezzanotte, Listed sui 2200 metri in pista grande per femmine di 4 anni e oltre, l’inglese Shailene si è dimostrata la più forte: cavalla da Listed inglesi, l’allieva di Andrew Balding con in sella Silvestre De Sousa, jockey di grande consistenza, ha mosso in retta all’inseguimento di Close Your Eyes e ha fatto valere i suoi argomenti sulla pur valida portacolori della Dioscuri, alla quale va comunque l’onore delle armi. Terzo posto di rincorsa per Lapulced’Acqua, venuta a regolare La Base che aveva seguito dal via la battistrada.
Anche il Premio Royal Mares, la Listed sui 1600 metri in pista grande per cavalle di 3 anni e oltre, ha preso la via dell’estero: seconda dal via, l’attesissima Style Presa ha avuto schema ad hoc con Musa D’Oriente che ha impostato il consueto percorso d’avanguardia senza risparmiarsi: con Cristian Demuro in sella, l’allieva di Rodolphe Collet ha mosso in anticipo sul gruppo e non ha avuto difficoltà a sbarazzarsi della battistrada e a tenere a distacco il gruppo, dal quale è emersa l’altra ospite Yanling piegando a sua volta la sempre generosissima Musa D’Oriente.
Come da tradizione, i purosangue arabo hanno avuto degno risalto nel pomeriggio con il Premio Milano President of the UAE Cup, quest’anno promosso a rango di Gruppo 3 sempre sulla distanza dei 2000 metri in pista grande. Secondo in questa prova dodici mesi fa ma poi capace di strapazzare i rivali a ottobre nel Milano Jockey Club Psa Gr. 3, Akoya si presentava nel ruolo di netto favorito: il portacolori della Landgoed Waterland ha onorato il pronostico, ma quanta fatica per domare Mashhuralkhalediah! Quest’ultimo ha provato la gara di avanguardia, in retta ha prodotto un allungo sul quale il cavallo di Karin Van den Bos ha faticato a rispondere. Antonio Fresu non si è dato per vinto e nelle ultime battute è riuscito a rimediare la vittoria. Terzo posto per l’altro ospite Aoun.
Ancora i purosangue arabo in azione nella prova di apertura, il Premio dei Tre anni psa, condizionata sui 1800 metri in pista media: debutto vincente per Octopus Power, portacolori della signora Manuela Daverio in allenamento a Endo Botti: Antonio Fresu (a segno in entrambe le prove psa) lo ha impiegato con fiducia, muovendo in lunga progressione in retta per piegare dopo testa a testa Amour, l’unico a provare a contrastarne il passo. Terzo posto per Aquila Nera, compagno di colori del vincitore, mentre Dagui Lotois è calato dopo essersi impegnato ai lati di Aghata sin dal via.
Amazzoni protagoniste nel Premio intitolato alla Nobildonna Lorenza Strada Moro Visconti, tappa italiana del Campionato Mondiale Fegentri: sui 1800 metri in pista grande, le nostre rappresentanti si sono fatte onore: Meyandi, con Virginia Tavazzani in sella, ha pedinato dal via il battistrada Capo San Martino, in retta è passato in vantaggio e si è difeso con i denti dall’assalto di Solitary Love, con in sella Margherita Della Pietra. Un muso ha separato i due, con Alshalaal e Danila Cherio terminati terzi vicini a completare un triplete italiano. Brave!
C’era poi da vedere la finale del circuito sponsorizzato da NBF Lanes e riservato ai velocisti: una pimpante Soubretta, con Claudio Colombi in sella, ha condotto dal primo all’ultimo metro e si è resa intangibile succedendo al compagno di colori Fireion che aveva vinto questa prova dodici mesi fa. Stavolta Fireion, dopo aver viaggiato in prima linea lungo lo steccato, è calato nei 400 finali ma ci ha pensato comunque l’alleata a tenere alto l’onore di scuderia. Stealth Mode ha preceduto di misura Sweetness terminando al secondo posto. (fonte : RacingPost)