“Il fine settimana italiano ci ha regalato una grandissima speranza di vedere qualcosa che non accade da tempo immemore. Flower Party ha vinto il Bellini con stile impeccabile e, indipendentemente dal valore delle coetanee battute, si tratta di una cavalla che sembra possedere delle potenzialità veramente fuori dall’ordinario. L’obiettivo logico sarà quello delle Oaks, per una cavalla imbattuta in 3 uscite, ma non è così assurdo fare uno sforzino in più per immaginare una femmina che battaglia contro i maschi al Derby. È un po’ il sogno di Felice Villa e di tutti gli appassionati di ippica, in fondo, perché è difficile per una femmina buona distogliere l’attenzione dalla corsa fatta apposta per loro per puntare ancora più in alto. Insomma, ci vuole una cavalla fuori dall’ordinario per tentare e dopo tanti Derby e tante Oaks vinti, bisogna mettere sul campo degli ostacoli più alti, anche per una questione di stimoli. Piano, bisogna fare i passi giusti, complice anche il momento che non ha proposto ancora troppi maschi da “distanza” con la necessaria esperienza o crack assoluti in vista della corsa innominabile in programma il 20 Maggio, ma questa è una cavalla con le marce e quelle viste ieri si fermano a 3. Secondo Dario Vargiu doveva mettere ancora la quarta, la quinta, e la sesta. Per sfruttare meglio la coppia e la potenza.
Si, ma chi è stata l’ultima a vincere il Derby, allora Gran Premio Del Re?

In Italia Archidamia, data 1936. Cioè 82 anni fa. Dopo di lei ci hanno provato Faenza, Azzurrina e Marguerite Vernaut senza esito, senza dimenticare che la prima edizione del Derby in assoluto è stato vinto proprio da una femmina come Andreina. Più recentemente Danedream e Sound Of Freedom(sempre una Duke Of Marmalade) che hanno colto piazzamenti. All’estero come siamo messi? Sei femmine hanno vinto il Derby inglese, l’ultima è stata Fifinella nel 1916, vincitrice anche di Oaks. Poi le altre 5 sono state Eleanor (1801), Blink Bonny (1857), Shotover (1882), Signorinetta (1908), Tagalie (1912). Al netto di clamorose dimenticanze, ci scusiamo in anticipo in caso, l’ultima femmina a provare il Derby contro i maschi dovrebbe esser stata Cape Verdi nel 1998, ottenendo un nono posto, partendo da favorita. Insomma, sembra una missione impossibile e a lei affidiamo la missione più tosta del mondo, forse. E siccome non lo ha ancora vinto, e nemmeno corso, rimandiamo una analisi del genere più avanti nel tempo, sperando che il tema possa tornare d’attualità.
Flower Party è stata pescata per una manciata di euro in Irlanda e prodotto di uno stallone come Duke Of Marmalade che ha come segno distintivo l’aver dato al mondo tante femmine fuori dall’ordinario, rispetto ai maschi che sono comunque tanti ma meno delle femmine. Basti pensare che sopra al 100 di rating su 23 cavalli, ben 16 sono femmine! Incredibile, per uno stallone ora confinato in Sudafrica.
Il fine settimana mondiale è stato condito anche da tanti aspetti carini che vale la pena menzionare. Il sabato della Dubai World Cup, per esempio, con l’ennesimo dominio da parte degli uomini in blue e le solite polemiche da chi ama/odia il Dubai. Non aggiungiamo altro. Ma ci sono state 2 performance sopra le altre. L’inseguimento di Mind You Biscuits su X Y Jet nel Golden Shaheen, e l’altro è stata la vittoria per 18 lunghezze ed ¼ di Mendelssohn nel Derby degli Emirati (video della corsa QUI) che lo hanno fatto schizzare al vertice dell’antepost del Kentucky Derby, al quale è destinato.
 
                                
         

Il fratellastro di Beholder è un predestinato per pedigree e prezzo di acquisto, e cercherà una impresa mai riuscita a nessuno, quella di vincere a Meydan e sotto le Twin Spires. Toccherà ad uno che ha già moltiplicato pani e pesci, concentrarsi nell’iniziativa. Vai, Padre Aidan.
A proposito di imprese vale la pena dire che chi ha mollato il colpo è Winx, la quale non verrà in Europa. La decisione è definitiva ed è stata comunicata qualche giorno fa da Chriss Waller. La speranza di vederla al Royal Ascot resterà vana, e sebbene ci possa essere un po’ di polemica stavolta diamo ragione all’allenatore che deve pensare al benessere dell’animale prima dello spettacolo in se e per se. Cambiare alimentazione, stagione, emisfero, abitudini, piste e tante altre cose per un soggetto di 7 anni non è mai semplice. Dunque la vedremo ancora da lontano, cercare di eguagliare Black Caviar (una che con uno strappo al posteriore vinse comunque le Diamond Jubilee) e poi tentare il quarto Cox Plate. La vita è fatta di priorità.

Ultima impresa di cui vi parliamo riguarda proprio Cristophe Soumillon che ha preso il pennello e dipinto una traiettoria tutta sua nell’Edmond Blanc in sella a Stormy Atlantic. Passare da campione a “matto” è un filo sottilissimo e dipende tutto dalla vittoria o dalla sconfitta, sul palo.

Lui ieri ha vinto, sebbene di poco, ed è stato formidabile ma non tanto nel prendere 10 lunghezze e andare a cercare il palo sullo stecco opposto (lo fece anche Carlo Fiocchi, altro fantino sottovalutato troppo spesso, con Diocleziano), quanto perché solo a pensarle certe cose e non adeguarsi allo standard, fa pensare che lui sia di una dimensione, e gli altri no. Un maschio alpha, un capobranco. E ci piace.

La settimana prossima sarà quella di Daumier, Torricola, Seregno e Gardone. Sfregate le mani..

BACHECHA A.N.A.C

DAL SITO MIPAAF: Anche i gestori delle stazioni di monta potranno ricorrere alla forfait list
 

VI­STA la nor­ma­ti­va re­go­la­men­ta­re vi­gen­te in ma­te­ria di li­sta dei pa­ga­men­ti in­sod­di­sfat­ti  di cui all’ar­ti­co­lo 104 del Re­go­la­men­to del­le Cor­se al trot­to, all’ar­ti­co­lo X del Re­go­la­men­to del­le Cor­se dell’ex Joc­key Club I­ta­lia­no e all’ar­ti­co­lo 74 del Re­go­la­men­to del­le Cor­se dell’ex E.N.C.I.;

PRE­SO AT­TO che la for­mu­la­zio­ne del te­sto at­tua­le de­gli ar­ti­co­li so­pra ri­chia­ma­ti non con­tem­pla la pos­si­bi­lità per i ge­sto­ri del­le sta­zio­ni di fe­con­da­zio­ne e­qui­na di ri­cor­re­re all’i­sti­tu­to del­la li­sta dei pa­ga­men­ti in­sod­di­sfat­ti in ca­so di i­na­dem­pi­men­to con­trat­tua­le da par­te dell’al­le­va­to­re;

AT­TE­SO che i sog­get­ti di cui trat­ta­si rap­pre­sen­ta­no una par­te es­sen­zia­le del­la fi­lie­ra ri­pro­dut­ti­va e­qui­na e del­la trac­cia­bi­lità del re­la­ti­vo pro­ces­so;

RI­TE­NU­TO per­tan­to op­por­tu­no ri­co­no­sce­re an­che ai ge­sto­ri di sta­zio­ni di fe­con­da­zio­ne di ca­val­li la pos­si­bi­lità di ri­cor­re­re all’i­sti­tu­to dell’i­scri­zio­ne al­la li­sta pa­ga­men­ti in­sod­di­sfat­ti.

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