Presentate oggi a Verona due ricerche firmate da Ciset e Confagricoltura Veneto – Cgia Mestre su valore turismo equestre e la web app “La Via Delle Prealpi” promossa da Regione Veneto in collaborazione con Unpli Veneto (Unione delle Pro Loco) e Associazioni dei Cavalieri. Verona, 27 ottobre 2017. Raddoppiano in cinque anni i cavalli italiani – oggi a 420mila esemplari – e vola l’equiturismo, con un numero crescente di agriturismi e strutture specializzate nel trekking equestre, specie in Toscana, Veneto e Lombardia. É un ritorno al passato quello della campagna italiana, che si scopre sempre più a cavallo secondo 2 indagini presentate oggi a Fieracavalli che tracciano un profilo molto equino delle strutture turistiche e allevatoriali del Paese. E secondo l’analisi elaborata da Ciset (Centro internazionale di studi sull’economia turistica), Università Ca’ Foscari e Regione Veneto, il settore è trainato da nuovi appassionati non esperti, che considerano il cavallo anche un vettore per il trekking alla scoperta di paesaggi e dell’enogastronomia locale. Tre cavalieri su quattro sono infatti ‘non esperti’ o ‘alle prime armi’, prediligono passeggiate in sicurezza, semplici e suggestive e magari con qualche fermata per eventi o degustazioni. Per la sua attività Il turista a cavallo spende in media 55 euro al giorno, a cui si aggiungono i costi di altri servizi come la ristorazione e l’alloggio. Costi non eccessivamente elevati visto che solo il 22% degli intervistati da Ciset, ritiene la questione economica un ostacolo per la pratica. È piuttosto la sottovalutazione del turismo equestre da parte dell’offerta italiana a impedire lo sviluppo ulteriore del comparto (78%), seguita dalla scarsità dei percorsi attrezzati (46%) e dalla ridotta percezione del nostro Paese come meta del turismo equestre (44%). I dati sono emersi nel corso della presentazione del primo Master europeo di “Turismo Equestre”, un percorso realizzato in collaborazione con Ciset-Cà Foscari Università di Venezia e E.A.R.T.H. (European Academy for Rural Territories Hospitality). Secondo lo studio realizzato da Confagricoltura Veneto con la Cgia di Mestre, ad aumentare insieme al numero dei cavalli è anche l’occupazione. Sono infatti 40-50mila gli impiegati nel settore ippico (incluso l’indotto), in crescita soprattutto nel comparto agricolo: sono quasi tremila le aziende agricole dedicate prevalentemente all’allevamento dei cavalli. Per Giuseppe Castiglione, sottosegretario alle Politiche agricole con delega sul settore ippico, intervenuto oggi alla presentazione della ricerca Confagricoltura-Cgia Mestre a Fieracavalli: “Il turismo equestre è un motore anche per la diversificazione dell’impresa agricola, la valorizzazione e la promozione del territorio. Torniamo ad investire sull’allevamento italiano dopo anni difficili in cui abbiamo attuato un’azione di risanamento finanziario. Ora puntiamo sulla crescita del settore a tutto tondo, in stretta sinergia tra governo e regioni e in un’ottica di sostenibilità ambientale e anche economica”. Nell’ambito dell’attenzione che Fieracavalli riserva al turismo equestre Regione Veneto, in collaborazione con Unpli Veneto (Unione delle Pro Loco) e Associazioni dei Cavalieri, ha illustrato oggi in Fiera a Verona le 12 ippovie che compongono il sistema integrato denominato “La Via delle Prealpi”, le prime sei delle quali sono ora facilmente percorribili grazie alla nuova web-app. «Una sorta di catalogo virtuale contenente i tanti percorsi che il Veneto è in grado di offrire, grazie alla sua ricchezza ambientale e paesaggistica, ma anche alla qualità delle sue produzioni tipiche» ha dichiarato il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, presente all’evento insieme all’assessore al turismo Federico Caner. Foto : Giuseppe Castiglione, sottosegretario alle Politiche agricole con delega sul settore.
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fonte : Fieracavalli