D’accordo, non è andata benissimo a Saint Cloud. Ma non bisogna fare drammi. L’Italia sta vivendo un momento di non eccellente splendore a livello internazionale, parlando dei cavalli “Italian Trained” che escono dal continente per andare a provare le pattern Europee, ma il sistema allevamento, anche nel suo interno, è comunque in grado di produrre cavalli buonissimi nonostante tutto, come abbiamo già detto la scorsa settimana, e comprare alle aste è sempre un buon metodo per cercare il campione. (A proposito, clicca QUI per il pre-catalogo della prossima Asta Selezionata!) Per esempio ad Oriente si è appena tenuta una cerimonia di premiazione dei cavalli dell’anno di Hong Kong e Beauty Only, al momento il miglior prodotto del nostro allevamento, vincitore del Mile e dotato di 119 di rating internazionale, è stato insignito del titolo di Champion Miler locale. Una bella soddisfazione, una medaglia che non si riceve tutti giorni. Qualcosa dovrà pur significare, ed è una bella soddisfazione per la famiglia Parri a conferma di quello che dicevamo la scorsa settimana sulle vendite utili a rigenerare profitti da reinvestire. Il sistema Oriente è cresciuto tantissimo negli anni. In Giappone la selezionata organizzata dal JRHA ha infatti confermato l’eccellente stato di salute del Giappone, nonostante la svalutazione dello yen. Siamo arrivati alla 20 edizione (fino al 1981 gli scambi avvenivano privatamente, poi in asta e poi dal 1998 la selezionata JRHA) di un’asta che piano piano è cresciuta grazie agli investimenti dei giapponesi che, anno dopo anno, attraverso una selezione, incremento della qualità e quindi ancora investimenti, sta vivendo uno splendore magnifico e rappresenta, forse, un momento di altissimo livello per il purosangue a livello mondiale. Basti pensare che quest’anno presso il il Northern Horse Park a Tomakomai City sono passati di mano complessivamente 406 soggetti tra yearlings (216) e foals (190) che hanno generato un fatturato pari a 17,327,000,000 yen, all’incirca 134 milioni di euro che corrispondono a 117 milioni di sterline. Per fare un confronto bisogna prendere i numeri delle October di Tattersalls e paragonarle. Nel 2016 il book 1 ha realizzato poco più che £88 milioni, e non è un brutto risultato per i giapponesi riuscire a competere almeno livellandosi. Certo, non è dato sapere a noi se anche in Giappone si giochino le carte di acquisti mascherati etc, ma sta di fatto che il settore è solido e continua a migliorare, macinando record su record. Qualche esempio. La prima sessione di lunedì ha visto 216 yearlings venduti per un fatturato di 8,634,500,000yen (+6,2%), nuovo record. La media è stata di 39,974,537yen (+18.2%) e a farla da padrone sono stati due figli di Deep Impact (Sunday Silence) tanto per cambiare. A realizzare il top price parziale è stato per il Lot 107, un figlio di Deep Impact e della campionessa europea Listen (Sadler’s Wells) acquistata da Satomi Hajime per 270,0000,000yen. Per la fattrice si tratta attualmente del secondo top price dopo quello di New World Power nel 2014 acquistato da David Redvers per il Qatar, per ¥280,000,000. Il secondo prezzo più alto parziale è stato per un figlio di Deep Impact e Silverskaya (Silver Hawk), acquistato da Masaaki Matsushima della Kiefffers Co Ltd per 260,000,000yen. Matsushima è amico molto stretto di Yutaka Take. Nella sessione dedicata ai foals, altro record. A realizzare il prezzo più alto è stato un maschio da Deep Impact e prodotto della campionessa Elusive Wave (Elusive City), presentata dalla Northern Farm di Katsumi Yoshida. Il top price è stato realizzato da Riichi Kondo per 580,000,000yen, già proprietario di Admire Moon e non solo, e verrà destinato al training di Yasuo Tomomichi. Il prezzo corrisponde, per parametrare ad altra moneta, a circa £3,949,580 o €4,440,450. Si tratta solo del secondo prezzo più alto della sessione in 20 anni, perchè il vero record appartiene ad una vendita relativa al 2006 con 630,000,000yen pagati dalla Globe Equine Management per una figlia foal da King Kamehameha e To the Victory, mai scesa in pista ma ora fattrice. Katsumi Yoshida acquistò sia Elusive Wave sia Listen, che ha prodotto lo yearling di cui abbiamo parlato all’inizio, dal Coolmore. MV Magnier pagò 800,000gns per Elusive Wave nel 2010, ed ha prodotto Brandybend (Galileo), una femmina piazzata di Listed, ma poi fu mandata in Giappone per il nuovo acquirente ed il primo foal della carriera giapponese è Elusive Happiness (Frankel), al momento non piazzata in 2 uscite. Così si fa, però. Nella sessione dei foal sono stati venduti 190 puledrini per un fatturato di ¥8,692,500,000 (£59,192,670/€66,549,320) con un +27,6%, con la media a ¥45.75m (£311,540/€350,585). Il totale complessivo dell’asta è stato di ¥17,327,000,000 (£118,234,605/€132,777,650), in crescita del 16%, per 406 lotti venduti ed una media di ¥42.68m (£291,235/€291,210). Record su record. Da sottolineare un aspetto un pò italiano. Il 12° prezzo più alto tra i foals è stato per un mascho da Heart’s Cry (Sunday Silence) e Cherry Collect (Oratorio), acquistato da Yukihiro Ochiai per ¥115,000,000. La vincitrice delle Oaks 2012 ha già prodotto due figli da quando è stata acquistata dalla Northern Farm. La femmina da Deep Impact del 2015 è in training e fu pagata ¥76 milioni, mentre lo yearling ancora femmina è rimasta in casa Yoshida. Altre 2 vincitrici di Oaks, sorelle di Cherry, hanno i loro figli in Giappone. Charity Line ha uno yearling da Orfevre e lo ha visitato ancora nel 2016, mentre Finale Score ha uno yearling da Deep Impact acquistato per ¥155 milioni lo scorso anno ed ha prodotto un maschietto da Black Tide, il fratello pieno di Deep Impact. E non è tutto. Nell’asta c’erano anche una femmina da Screen Hero (Grass Wonder) e Bettolle (Blu Air Force) ed una figlia di Just A Way (Heart’s Cry) e Dionisia (Tejano Run). Negli anni scorsi altre cavalle provenienti dal sistema Italia hanno prodotto bene ed in maniera proficua. Basti pensare a Turfrose, Bardonecchia, My Sweet Baby, Rolly Polly, Xua, Shenk, Exhibit One etc etc etc… Insomma, se i giapponesi comprano i figli di cavalle generate dal sistema Italia, magari è perché non sono così scarse ed il nostro allevamento vale ancora.
Gabriele Candi
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