Domenica 23 ottobre 2016. Roma Capannelle Galoppo: UNA CONVINCENTE SOUND OF FREEDOM VINCE IL PREMIO LYDIA TESIO (G1) // A Greg Pass il Premio Ribot // PREMIO UBALDO PANDOLFI sui 1200 metri per femmine di 2 anni. Vince la trascurata, anche troppo, Sopran Verne (Approve) // PREMIO CONTE FELICE SCHEIBLER: attese ben riposte per il grigio Way To Paris // Sabato 23 ottobre 2016, Milano: Dschingis Secret vola sul St Leger Italiano G3! Nel Campobello prosegue da imbattuto il grigio Ground Rules // Australia: Una stratosferica #Winx domina ancora il Cox Plate! 13° vittoria consecutiva, 8° a livello di G1. Obiettivo Ascot 2017 // Doncaster: Andrea #Atzeni nella storia! Grazie a #Rivet, quarta vittoria consecutiva nel Racing Post Trophy! Battuto O’Brien

 

UNA CONVINCENTE SOUND OF FREEDOM VINCE IL PREMIO LYDIA TESIO

Quella di Fabio Branca è stata la quarta vittoria nell’importante Gruppo 1 romano

 

 
Repetita iuvant: come nelle edizioni del 2013 e del 2014, porta la firma del team Effevi/Stefano Botti/ Fabio Branca  il Premio Lydia Tesio (gruppo 1, 275.000 euro, m. 2000 p.g.) corso oggi,domenica 23 ottobre, all’Ippodromo Capannelle.

Con una interpretazione capolavoro, Fabio Branca ha portato al traguardo Sound of Freedom, già seconda sotto la sua sella lo scorso anno alle spalle della inglese Odeliz.
Piazza d’onore per la francese Zghorta Dance (Ecurie I.M.Fares, training Jean Claude Rouget) montata daIoritz Mendizabal, jockey basco di stanza oltralpe, a una lunghezza e un quarto di distanza.
Terzo posto per l’irlandese Laganore (Newtown Anner Stud Farm, training Anthony Martin) con Jim Crowley.

Undici le cavalle in pista con un parterre molto internazionale: sette straniere provenienti da  Germania, Inghilterra, Irlanda e Francia contro le quattro italiane. A conferma della tradizione che vuole la corsa romana intitolata alla first lady del galoppo come ultima grande occasione europea per le femmine sui 200 metri.

Per Fabio Branca quarta vittoria nel Lydia Tesio. “E’ un  bel traguardo certo ma non voglio fermarmi qui. Temevo la pattuglia degli stranieri. Non sai mai bene come arrivano a questi appuntamenti.. In pista ho pensato però solo a impostare la corsa come l’avevamo studiata a tavolino. Sapevo che Plein Air avrebbe provato a scappare  e a dire la verità ad un certo punto mi sono anche preoccupato avendo preso un bel margine. Quando ho forzato la cavalla ha risposto alla grade. Sound of Freedom è arrivata a questo appuntamento in strepitosa  condizione”.

Gioia misurata di Stefano Botti, l’allenatore di Sound of Freedom. “Sapevo che la cavalla non poteva essere quella che non ha fatto bene in Inghilterra. Lei qui è tranquilla conosce l’ambiente. Diciamo che si sente a casa propria e questo le da una carica incredibile nonostante sia famosa per la sua pigrizia. In Inghilterra ha sofferto lo stress, era fuori dal suo ambiente, dalle sue abitudini. E anche le corse lì sono diverse nella tattica e nell’impostazione. Sapevo che poteva fate bene e vincere.
Il futuro? L’idea per ora è  quella di farle intraprendere la carriera di fattrice ma non è  ancora una decisione definitiva. Vedremo a primavera come sta. Per ora è integra e quindi vedremo, abbiamo tutto il tempo per capire e prendere la decisione giusta”.

 
 

Greg Pass a segno nel Premio Ribot – Memorial Loreto Luciani

Nella seconda corsa più attesa della giornata il Premio Ribot – Memorial Loreto Luciani (gruppo 3, 80.300 euro, m. 1600 p.g.) riservato ai miler di 3 anni e oltre successo di Greg Pass (Scuderia Incolinx di Diego Romeo, training Il Cavallo in Testa) con Dario Vargiu su Basileus (Michela Crecco, training Stefano e Alduino Botti) montato da Umberto Rispoli.  

Dario Vargiu: “Vincere il Ribot è sempre una emozione importante. Di quelle che non si cancellano anche se magari in carriera ne vinci a centinaia di gare. La corsa si è messa subito come l’avevano studiata. Ho lasciato Kaspersky a fare l’andatura ma sapevo che non potevo lasciarlo andare troppo. Quindi l’ho tenuto sempre a distanza di sicurezza. All’intersezione con la dirittura ho capito che era il momento di dare una strappata e siamo andati in testa. Mi ha sorpreso il ritorno di Basileus che pure è un ottimo cavallo, ma insomma mi pare che il successo è stato netto”.

Bruno Grizzetti: ”I 1600 metri sono la distanza ideale per Greg Pass come ha dimostrato il suo finale travolgente, quello che gli riesce meno su distanze più lunghe. Speravo in una buona gara. Abbiamo addirittura vinto. Meglio di così…”

 
fonte : HippoGroup 
 
 

Roma: Sound Of Freedom si risveglia a Capannelle e vince il Lydia Tesio su Zghorta Dance e Laganore! Quarto Lydia per Fabio Branca. Nel Ribot Greg Pass redento, nello Scheibler il volo di Way To Paris

 
 
 
Prima i fatti, che in realtà già conoscono tutti, e poi le considerazioni da blogger. Sound Of Freedom (Duke Of Marmalade), che lo scorso anno era finita seconda nel Lydia Tesio G1 di Odeliz e nel corso del 2016 nella campagna primaverile inglese non aveva toccato palla tra Chelmsford, Nottingham, Newcastle e Newmarket tra ondulazioni, all weather e clima ostile, è dovuta tornare in Italia per ritrovare la forma, la condizione e la migliore prestazione in carriera per vincere il Lydia Tesio G1. La figlia di Duke Of Marmalade (Danehill) ha seguito le mosse della compagna Plein Air(Manduro), stavolta più da vicino rispetto all’Archidamia di cui vi avevamo parlato in quella occasione, e quelle di Sarandia (Dansili) che hanno messo giù un bel ritmo. A 600 dal palo la lunga progressione ha premiato la saura del Sciur Villa che ha scelto così di battere corsie interne mangiando qualcosa ai rivali, mentre al centro della pista si scatenava la bagarre con qualche colpo proibito complice la voglia di vincere di Cristian Demuro che ha provato a farsi giustizia da se (rimediando anche una bella multa), tutto questo quando all’esterno di tutti la francese Zghorta Dance(Le Havre) ha trovato azione fluida solo a 400 dal palo, quando “pintava” già dall’ingresso in retta, per finire a bomba, con un Mendizabal discutibile nella scelta, che non ha però fatto in tempo ed è arrivata sul palo quando il Deejay stava già mettendo l’ultimo disco. Fabio Branca, quando la francese si è materializzata, nel frattempo stava già facendo il 4 con la mano sinistra, per ricordare il suo poker personale in questa corsa. Terza, all’ultimo tuffo, è giunta Laganore (Fastnet Rock) sulla quale Jim Crowley non ha cercato un percorso facile, anzi, facendola emergere quasi di inerzia dopo i batti e ribatti con la francese Powder Snow, l’inglese Persona Grata, la stessa Plein Air. Tutto in un attimo: Piero Celli che esulta del “canter” della femmina Effevi, Jean Claude Rouget con un ghigno sofferente annunciava il ritiro in razza della sua perchè questo era il target che cercava, ed ovviamente Felice Villa sorridente, ma abituato al genere ed al palco delle premiazioni. Il più simpatico Fabio Branca, ironico al rientro: “Sono contento più che altro perchè stavolta non ho scelto la cavalla sbagliata..” facendo riferimento ai 2 ko di scuderia di sabato a San Siro. IL VIDEO DEL PREMIO LYDIA TESIO QUIIL RISULTATO COMPLETO QUI.
 
Per il resto, c’è da capire e da spiegare come diavolo abbia fatto Sound Of Freedom a non essere mai così competitiva in Inghilterra. Abbiamo scelto le parole di Stefano Botti a spiegarlo: “Non saprei che dire, ognuno ha i suoi metodi e quelli inglesi ovviamente sono più tosti. Posso dire che quando è andata in Inghilterra, al termine del Lydia Tesio 2015, era già parecchio stanca perchè aveva lavorato tanto e corso prove dure. Per abituarti all’Inghilterra devi partire da zero e andare fresca. La mia idea è che non abbia recuperato abbastanza e corsa dopo corsa si sia logorata anche mentalmente. Poi ci sono le ondulazioni, che lei soffre. Io ce l’ho a Cenaia da tre mesi, un ambiente che conosce, sereno, calmo e tranquillo. Ha sempre lavorato tranquillamente mentre Marco mi diceva che a Newmarket, complice forse un pò di stress, era sempre un pò nervosa e tirava parecchio. Da noi non lo ha mai fatto.. “. Di fatto il Lydia Tesio è una corsa di fine stagione, dunque la freschezza è determinante. Sound, dopo essere tornata in Italia, ha fatto poco e si è presentata a Roma fresca come una rosa a differenza di altre che hanno avuto una stagione impegnativa e magari dopo un viaggio lungo non avevano tutte le energie per affrontate comunque un campo competitivo.
 
 
 
 
Analizzando schematicamente, si può dire che la prestazione sulla all weather di Chelmsford si può spiegare con la mancata attitudine al sintetico e sulla distanza dei 2700 metri troppo lunga. Quella di Giugno in Listed non è stata poi male, anzi è stata la migliore prestazione, a 2 lunghezze da Elbereth che poi domenica scorsa si è piazzata nel Jockey Club G1 di San Siro. Brutta quella di Newcastle, ancora in all weather, ed ancora più brutta quella di Newmarket, ma quel punto forse bollita dalla stagione primaverile comunque impegnativa. Sta di fatto che si tratta più di un “animale” da Italia, con i suoi ritmi, le sue andature ed il vantaggio, rispetto alle straniere, di un viaggio non così faticoso da Pisa. Proprio non ci viene un’altra motivazione per cui spiegare questa inversione di tendenza. Sound Of Freedom, che non vinceva dal Regina Elena G3 2015, è tornata alla vittoria un anno e mezzo dopo. Ora per lei si parla di un ingresso in razza eventuale, anche se non sono stati stabiliti programmi. La mamma è Paint In Green (Invincible Spirit), che ha un 2 anni femmina da Excelebration che si chiama Into The Lane, uno yearling filly da Nathaniel ed un maschio da Rip Van Winkle.
PREMIO RIBOT: Anche qui si parla di redenzione: Il 4 anni Greg Pass (Raven’s Pass), a digiuno nel Piazzale G3 di una settimana fa, ha mostrato il suo vero volto nel Premio Ribot – Memorial Loreto Luciani sprintando al momento giusto e prendendo il tempo a Basileus (Dream Ahead) che ha tamponato tutti nella bagarre, non per colpa del suo interprete. Dario Vargiu in sella al portacolori della Incolinx, che ha bagnato la sua domenica con un bek poker di cui documentiamo a parte. Terzo è giunto il cronometrico Clockwinder (Intikhab) mentre quarto onorevole Priore Philip (Dane Friendly) rivisto comunque competitivo. Per Greg Pass era la seconda vittoria in G3 nella stagione. Prodotto della fattrice Baranja (St Jovite), terza di Regina Elena, ha ora una sorella da Rip Van Winkle che si chiama BaranikaIL VIDEO DEL RIBOT QUIIL RISULTATO COMPLETO QUI.
 
 
 
PREMIO UBALDO PANDOLFI: La verve del “Griz” l’abbiamo notata anche nel Pandolfi sui 1200 metri per femmine di 2 anni. La trascurata, anche troppo, Sopran Verne (Approve), che dopo la brutta performance nel Criterium Nazionale è tornata ad offrire un rendimento alto per dominare la contesa nei confronti dell’attesa My Lea (Dandy Man), con sorprendentemente al terzo Biri’s Angel (Sir Prancealot), cavalla ancora maiden. Sopran Verne è altalenante ma dotatissima, è tornata sullo standard dell’Eupili quando era stata battuta dalla buonissima Rainbow Royal (Paco Boy), vincitrice poi di Dormello G3. Molto bravo Dario Vargiu a farla viaggiare rilassata per poi farla esplodere nell’azione dirompente. Per il suo trainer c’è materiale e potenzialità da Regina Elena. Pagata sole €5,000 da Federico Barberini alle Goffs November Foal Sale, Sopran Verne è una portacolori di Leonardo Ciampoli primo vincitore per la inedita Vermicelli (Mujadil) della famiglia del derbywinner New Approach (Galileo). IL VIDEO DEL PANDOLFI QUI.
PREMIO CONTE FELICE SCHEIBLER: Nello Scheibler attese ben riposte per il grigio Way To Paris (Champs Elysees) che ha coronato con una bella affermazione la sua seconda vittoria a livello di Listed in stagione. Si tratta di un bel capolavoro di training da parte di Andrea ed Antonio Marcialis che hanno portato Way già pronto al rientro. Che sapeva muovere le gambe si sapeva, dopo che aveva dato una corsa a Full Drago sul pesante, ma stavolta con un Dario Vargiu ispiratissimo a bordo ha regalato una bella gioia a Paolo Ferrario proprietario della Fert. Il 3 anni è partito lungo ed ha ingaggiato un bel duello con Time To Choose (Manduro), portato fino a centro pista, lo ha fulminato tenendo al terzo Jalapeno. Way To Paris, pagato 50,000gns alle Tattersalls October Sale Book 2, è l’ultimo prodotto della campionessa Grey Way (Cozzene), vincitrice di Premio Lydia Tesio esattamente venti anni fa, ed è fratellastro del campione Distant Way (Distant View), duplice vincitore di Premio Presidente della Repubblica G1, di una famiglia sviluppata da Franca Vittadini. IL VIDEO DEL PREMIO CONTE FELICHE SCHEIBLER QUI.
 
 

22/10/2016. Milano: Dschingis Secret vola sul St Leger Italiano G3! Nel Campobello prosegue da imbattuto il grigio Ground Rules

 

 
Il weekend italiano è stato inaugurato da San Siro che virtualmente ha passato il testimone a Capannelle per la seconda parte dell’autunno. Nella giornata di sabato si è corso il St Leger Italiano G3 sui 2800 metri vinto dal tedesco, tanto per cambiare, Dschingis Secret (Soldier Hollow) con Martin Seidl in sella per Markus Klug al training. Il 3 anni, terzo nel Derby tedesco di Amburgo alle spalle di Isfahan, ha vinto di 7 lunghezze sull’italian bred Troublemaker (Vita Rosa) ed il tedesco Berghain (Medicean), con il SAF Tellina (Silvano) finito sesto di 7, perchè Duca Di Mantova si è fermato come 2 volte fa. IL VIDEO QUIIL RISULTATO COMPLETO QUI.
 
Per i 2 anni c’era il Campobello Lr per puledri in odore di Berardelli G3 o lontanamente in odore di Derby. A vincere è stato uno dei tre di Stefano ed Alduino Botti tale Ground Rules(Aussie Rules), portacolori Effevi ora imbattuto in 2 uscite, che ha replicato il bell’assolo del debutto vincendo ancora ma soprattutto ha sfruttato la vena realizzativa di Cristian Demuro che ha portato il suo al largo di tutti su una fascia meglio galoppabile, per farlo progredire in un’azione presa solo a 200 dal palo. Battuto Dulciboy (Paco Boy), mentre nulla da fare per il “titolare” della cattedra Fabio Branca in sella a Trust In Me (Desert Prince), arrivato nelle retrovie dopo aver tentato un percorso interno poco produttivo. VIDEO QUI. Stesso identico risultato nel Castello Sforzesco HP per i cavalli di 2 anni con Cristian Demuro che ha montato quello che in teoria è considerato il secondo di scuderia Effevi. Fabio Branca, in sella ad Happy Dream, è arrivato ultimo (troppo male, comunque) mentre a vincere è stato ancora un grigio Effevi dal nome Opinion Maker (Zoffany) che a Roma aveva vinto in all weather.
 
 

SABATO 22 OTTOBRE 2016. Australia: Una stratosferica #Winx domina ancora il Cox Plate! 13° vittoria consecutiva, 8° a livello di G1. Obiettivo Ascot 2017

 
 
Non solo Europa. Con la fine delle corse importanti in Europa, di cui parliamo poco più sotto con il RPT, da vedere nel periodo c’è molta Australia, l’America con le 2 notti di Breeders da Santa Anita e poi il tradizionale Dicembre di Hong Kong. Ma in Australia c’è una campionessa già conclamata che ogni corsa di più sposta sempre maggiormente l’asticella delle proprie abilità illuminando il suo cammino. Lei si chiama Winx (Street Cry), ha 5 anni, è allenata da Chris Waller, di proprietà di una partnership che comprende il Magic Bloodstock Racing, R G Treweeke & Mrs D N Kepitis, e proprio nella mattinata di sabato ha vinto di ben 8 lunghezze con una prestazione fuori dalla norma, tanto da essere definita “unreal”, il William Hill Cox Plate G1, dopo quella del 2015, sui 2040 metri in erba, estendendo il proprio record a 13 vittorie consecutive, vincendo una delle corse più attese in Australia dopo la Melbourne Cup! A fare da comparativo della vittoria, è un pò come aver vinto le Champion Stakes G1 sbaragliando la concorrenza e difatti il paragone non è così peregrino se consideriamo che la prestazione è stata valutata alla stregua di quella di Almanzor ad Ascot, quantificabile in un 127. Winx ha battuto da lontano Hartnell (Authorized) per Godolphin Australia, il quale a sua volta è un vincitore di G1 e l’ultima volta ha battuto tale Jameka, trionfatrice qualche giorno fa nella Caulfield Cup G1. Insomma, come Almanzor che batte Found, vincitrice di Arc. Permetteteci il paragone un pò forzato, ma ci sta. Quarto è arrivato Vadamos (Monsun) per Andre Fabre che ha tentato la trasferta con un cavallo che in Europa è arrivato secondo nel Le Marois G1 di Ribchester, poi secondo nelle QE II dietro a Minding. Tutto torna, insomma. Per la 5 anni sbocciata tardi, era la ottava vittoria a livello di G1. Chris Waller ha dichiarato di vivere un sogno con una cavalla con la quale spera ancora di vincere ancora il Cox Plate il prossimo anno, prima di un raid Europa sulla scorta e la considerazione di cui godeva una come Black Caviar. Sky Bet ha inserito Winx a 5-1 per una sua vittoria al Royal Ascot 2017, dove potrebbe correre le Queen Anne o le Prince Of Wales’s Stakes, mentre a 5-2 è quotata la sua replica nel Cox Plate per il terzo anno consecutivo.
IL VIDEO DEL COX PLATE QUIIL RISULTATO COMPLETO QUILA CARRIERA DI WINX QUI.
Intanto in Giappone si sta facendo largo un altro prospetto di campionessa. Lei si chiama Soul Stirring, è una figlia di Frankel (Galileo) e Stacelita(Monsun) e a Tokyo ha ottenuto la sua seconda vittoria consecutiva nelle Ivy Stakes sui 1800 metri in erba battendo i maschi Persian Knight(Harbinger) e Etre Digne (Eishin Sandy). Soul, montata da Christophe Lemaire, allenata da Kazuo Fujisawa e di proprietà della Shadai Race Horse Co. Ltd., avrà come prossimo obiettivo le Fillies G1 per le 2 anni giapponesi in Dicembre. IL VIDEO DELLA VITTORIA QUI.
A proposito di Frankel, di riffe e di raffa, i vincitori del giovane Sire al momento sono 18 nel mondo.
 

Doncaster: Andrea #Atzeni nella storia! Grazie a #Rivet, quarta vittoria consecutiva nel Racing Post Trophy! Battuto O’Brien

 

 
 
Nella storia delle corse, solo un fantino è riuscito a vincere quattro volte consecutivamente lo stesso G1. Il suo nome è Andrea Atzeni, capace di vincere ancora una volta il Racing Post Trophy G1. In generale, questo è un ippodromo che vuoi o non vuoi esalta i suoi successi fino a spingerli sempre un pò più su. Un pò come Frankie Dettori quando respira l’aria del Berkshire, quando Andrea entra al Town Moor è destinato ad uscire con un sorriso e qualche coppia. Stavolta, il nome che succede a quelli di Kingston Hill, Elm Park, Marcel, è quello di Rivet (Fastnet Rock) allenato da Willy Haggas e reduce da un quinto posto nelle Dewhurst Stakes G1. Battuto ancora una volta Aidan O’Brien che, in questa corsa, dopo l’edizione vinta con Kingsbarns, ha ottenuto 4 secondi posti consecutivi, tutti dietro ad Atzeni. Nell’occasione a seguire il jockey italiano è stato Ryan Moore in sella al “massive gamble” della vigilia Yucatan (Galileo) per i colori Niarchos che ha corso bene, si è dimostrato ancora acerbo e legnoso nel progredire (più da Derby, che da Ghinee), e si è inchinato allo strapotere di un cavallo rodato, prontissimo, e sicuramente capace di gradire l’extra furlong rispetto a Newmarket, senza dimenticare il fatto di essere più scafato in certi contesti tanto da gestire la corsa sui primi e rimanere in quota con una volata proficua e senza soluzione di continuità. Terzo è arrivato in lotta Salouen (Canford Cliffs) per un Sylvester Kirk sulla luna dopo il piazzamento ottenuto a Chantilly nel Lagardere G1. IL RISULTATO COMPLETO QUIIL VIDEO DEL RACING POST TROPHY QUI.
Andrea Atzeni, come sempre molto umile, ha spiegato che le sue vittorie a Doncaster sono frutto di fortuna nel montare cavalli buoni allenati da trainer buoni. Non va sempre così, caro Andrea. La fortuna non si costruisce da sola ma va applicata al talento e all’opportunità. E, nonostante in questo periodo non sia stato impeccabile in alcune interpretazioni, eccolo tirare via le castagne dal fuoco di Willy Haggas. 
Quanto vale questo Racing Post Trophy G1 lo dirà solo il tempo, ma l’idea è quella di non essere di fronte ad un campione autentico alla Frankel, per intenderci. Tuttavia, chi vince il RPT va dritto alle Classiche di primavera. I Bookmakers hanno reagito in maniera tiepida tagliando la quota di Rivet da 20/1 a 16/1 nelle 2000 Ghinee di Newmarket. 
Per Aidan O’Brien fallito l’appuntamento di salire nella graduatoria dei G1 in stagione all’inseguimento del record di Bobby Frankel. Servirà ora una piccola magia tra Australia, America ed Hong Kong per avvicinare le 25 vittorie, quando attualmente è fermo a quota 21 (22 se ne contiamo una anche in ostacoli).