Un parto molto lungo quello del COLLEGATO AGRICOLO.
La politica non ha certo brillato per velocità e la situazione generale dell’ippica nel frattempo è notevolmente peggiorata; aggiungiamo, magari sommessamente e per non fare altro inutile chiasso, che anche il comparto ippico ha messo del suo per rendere il percorso poco scorrevole.
Ora cerchiamo invece di dare un fattivo contributo ad abbreviare i tempi per la redazione dei decreti delegati che daranno attuazione alla riforma.
Non ci sono al momento né vinti né vincitori: la Lega Ippica è stata stravolta, IRHA si è sciolta al sole con l’uscita di Sandi da Snai. Non si perde però il vizio di far nascere quotidianamente nuove aggregazioni o di auto indicarsi quale referente di un settore nel maldestro tentativo di essere identificato quale persona o organismo candidato a guidare l’ippica. Mettiamoci in testa che prima avverrà l’identificazione del soggetto che delineerà l’organismo gestionale, poi nascerà tale organismo; insomma stiamo parlando di qualcosa di ben differente dalla Delega Fiscale. Inoltre, a tutti i soggetti che si accreditano come futuri gestori del comparto chiedo con quale slancio si propongono alla gestione dell’ippica se con le cifre a sostegno indicate nel Collegato Agricolo si arriva al fallimento in meno di due anni. Con quei numeri è impossibile costruire un piano industriale che tenga, a meno che non spunti dal cilindro uno sceicco o un grande gestore di scommesse nazionale o internazionale che sia in grado di trasferire da subito nuove risorse economiche al settore.
Non basta certamente modificare il payout, riformare tris, quartè e quintè o cambiare il prelievo per stabilizzare entrate sufficienti. Occorrono prodotti nuovi e appetibili.
Inoltre la riforma dovrà essere globale e affrontare temi organizzativi, di comunicazione, di trasparenza e tecnici. Nel Galoppo, l’UNPCPS assieme alle altre associazioni aderenti al C.N.G. (che si costituirà presto in soggetto giuridico con funzioni tecniche sul solco lasciato dal vecchio Jockey Club), non darà deleghe a soggetti esterni – persone fisiche o associazioni – ma è pronta a collaborare senza pregiudizi e con grande responsabilità alla costruzione di un domani ippico con chiunque sia disponibile ad un grande lavoro teso alla tutela dell’intero settore e non alla garanzia di interessi settoriali o ambizioni personali.
Mario Masini
Milano, 15 luglio 2016