Sul palo un boato da parte del pubblico accorso (10,000 presenze circa certificate) e l’incredulità quasi generale per un cavallo inatteso, nascosto. Alla fine torna tutto, anche con la citazione in sede di presentazione di Kevin Spacey nelle vesti di Keyser Söze ne I Soliti Sospetti. Nessuno se lo aspettava, e proprio lui è stato quello capace di uno stravolgente finale.
Quanto agli altri: Non abbastanza buoni gli stranieri. True Solitaire (Oasis Dream), con un Leigh Roche gettato nella fossa dei leoni, ha provato a stare a contatto con i primi ma all’ingresso in retta si è squagliato come un cioccolatino sul termosifone (una giornata caldissima) in una “non-prestazione” certificata dal fatto che, nel frattempo, Beacon Rock, quello che doveva venire in Italia, vinceva le Gallinule G3 comodamente in casa. Ma dando comunque adito a voci, prima della corsa, certificate anche da una foto, che dai giorni precedenti True aveva una vistosa fascia all’anteriore destro (avremmo voluto dirvelo in diretta, ma non abbiamo avuto la possibilità). In effetti troppo veloce la resa per lui. A Roma faceva molto caldo, possibile che anche Isfahan (Lord Of England) abbia patito il clima improvvisamente africano di Capannelle, dopo gli ultimi giorni passati al fresco. Isfahan è un bellissimo cavallo di mole, si è anche presentato bene al centro della pista, ma non ha fornito l’ulteriore cambio di marcia. Troppo “pesantone” e macchinoso per una dirittura veloce come quella di Roma. Rimandati a ripetizione gli altri, quali Freedom Beel, Presley, Poeta Diletto, questo mai capace di cambiare marcia, e via via gli altri con True tristemente Solitaire all’ultimo posto.
La verità è forse più vicina di quanto non sembri. Abbiamo sopravvalutato il plotoncino Botti e sottovalutato uno come Saent, Tutto sommato il più corsaiolo di tutti e quello titolare di linee più “marcate” rispetto agli altri. In fondo i vari Presley, Freedom, avevano battuto poco in carriera, e ci siamo lasciati affascinare dalla retrospettiva di un miglioramento sostanziale. Quest’anno non c’era il cavallo che “spaccava” la corsa, e Saent ne ha approfittato grazie ad una condizione magistrale ed una interpretazione ancora più fine di Dario Vargiu (al secondo Derby dopo quello di Groom Tesse nel 2004), che ha respinto tutti i nemici sul più bello. Saent è passato da gregario a 2 anni, a favorito nel Parioli dove non è stato nemmeno troppo fortunato. Ha fatto 2200 metri perchè, almeno una volta, si fanno eccome soprattutto correndo in scia agli altri come un Valentino Rossi con Maverick Vinales.
Ma forse, scavando ancora più in profondità, il figlio di Strategic Prince ha vinto il Derby di antieroi, di cavalli normali, ma quando era il migliore in assoluto in questa giornata. Non resta che fare i complimenti al vate di Viggiù (terzo Derby dopo Rakti e Cima). Giù il cappello. E’ un genio, e basta.
Saent è figlio di uno stallone velocista come Strategic Prince (Dansili), ora espatriato in Sudamerica dove funziona presso l’Haras La Leyenda in Argentina. Il maschio, allevato dalla Azienda Agricola La Morosina, è stato pagato €35,000 alle SGA Selected Sale. Si tratta di un mezzo fratello della campionessa giovanile Punta Stella (Elusive City), vincitrice del Dormello G3 nel 2012, e venduta in Giappone (ha già un prodotto, una femmina da Stay Gold). Il Derby è tutto qui. A contorno raccontiamo di come c’era veramente tanta gente, sul campo sono stati scommessi oltre €200,000 ed in generale nella giornata sono stati scommessi a livello nazionale oltre €800,000. Bello. Ci piacciono i finali inattesi stile cena con delitto. E mentre stiamo scrivendo, è probabile che la sciambola non sia ancora finita.
Il Derby Day racconta anche di un’altra incredibile impresa per
Plusquemavie (Kheleyf) che è entrato nel novero dei migliori sprinter in Italia dopo il doppio Aloisi-Tudini incredibile. Il 5 anni si è posizionato nelle retrovie ben coperto da Gian Pasquale Fois, ma ai 200 ha piazzato una bordata pazzesca ma pur allargando vistosamente si è salvato di un muso nei confronti di
Pensierieparole (Exceed And Excel). Plusquemavie in questo periodo fa letteralmente le buche per terra! Di proprietà di Paolo Benedetti, è stato acquistato per €15,000 alle SGA Sales di qualche anno fa e solo da qualche mese veste colori nuovi, mentre il training è sempre quello di Vincenzo Fazio bravissimo a portare ancora la sua forma a puntino. Per la cronaca terza è finita
Aquila Solitaria, ma il successo è doppio per Fazio che non solo è riuscito a vincere le due più importanti prove romane per lo sprint, ma vincere da favorito una giostra come quella degli sprinter, è ancora più dura.
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In apertura di pomeriggio c’era il D’Alessio G3, che ricordava un gigante del nostro turf, vinto da
Time Chant (War Chant), tre volte vincitore di Listed in carriera, e terzo nel Derby Italiano G2 dello scorso anno, che ha finalmente vinto la sua prima Pattern in carriera ribaltando il riferimento con
Fanoulpifer (High Chaparral) e
Refuse To Bobbin (Refuse To Bend), regalando una bella doppietta a Dario Vargiu. Mai un fattore
Dirgam (Galileo), che ha gestito la corsa dalle retrovie, ma non è riuscito a cambiare marcia ma manifestando al rientro un dolore all’anteriore destro. Cristiano Leonardi ha voluto omaggiare la famiglia Parri e la famiglia Botti per la bella storia che gli hanno fatto vivere.
IL VIDEO DEL D’ALESSIO QUI.
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La stessa linea femminile di Time Chant, sviluppata da Parri, e non solo, ha dato la vittoria a
Basileus (Dream Ahead) per Gennaro Stimola quale allevatore del sauro fratellastro di Porsenna. Come suo fratello, ogni tanto decide di non andare e quest’anno sono servite 4 corse per vedere il miglior Basileus capace di vincere nelle mani di Umberto Rispoli il premio che ricordava Mauro Sbarigia. Dopo andatura esagerata di Mixology pungolato da Gagner Sa Vie, sono venuti quelli da dietro a fare il finale con
Nice Name (Royal Applause) arrivato secondo e terzo
Academy House (Kodiac).
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