11/11/2015. A seguito delle quattro interpellanze al Mipaaf relative all’ex Assi presentate dall’Onorevole Giuseppe L’Abbate, deputato del M5S, CNG e FNT, sigle che riuniscono la grande maggioranza delle associazioni di categoria della filiera ippica, vogliono esprimere all’Onorevole un forte ringraziamento perché finalmente un esponente politico ha deciso di squarciare l’opprimente cappa di silenzio che circonda l’intero settore ippico e i suoi problemi

 

CNG e FNT intervengono sulle interpellanze poste dall’On. L’Abbate

 

A seguito delle quattro interpellanze al Mipaaf relative all’ex Assi presentate dall’Onorevole Giuseppe L’Abbate, deputato del M5S, CNG e FNT, sigle che riuniscono la grande maggioranza delle associazioni di categoria della filiera ippica, vogliono esprimere all’Onorevole un forte ringraziamento perché finalmente un esponente politico ha deciso di squarciare l’opprimente cappa di silenzio che circonda l’intero settore ippico e i suoi problemi.

Nella prima interrogazione del Deputato viene richiesto: “a quanto ammontano oggi i crediti ippici motivati dai predetti lodi e dai mancati regolari pagamenti del dovuto dai concessionari delle scommesse ippiche; quali iniziative sono state adottate o si intendono adottare per consentire il pagamento delle spettanze dovute a beneficio della filiera dell’ippica”. Una delle ragioni (non l’unica ahinoi) della crisi ippica sta nella precipitosa soppressione dell’Assi, ente ex Unire, che ha tolto dalle disponibilità dell’ippica ingenti somme a lei non solo necessarie ma dovute. Somme quali i famigerati minimi garantiti, i rimborsi IVA e altre poste come i residui attivi, tutti importi sostanziosi e di rilevanza essenziale che sono stati sottratti all’intero comparto ippico. Inoltre, la soppressione, ripetiamo attuata con un’inusitata rapidità e senza un vero motivo, ha chiuso alla possibilità di un concreto riordino del settore tramite l’istituzione delle Consulte Tecniche, una riproposizione dei mai troppo rimpianti Enti Tecnici, organismi fondamentali per una corretta gestione dell’intero sistema ippico.

 

Per finire la cancellazione dell’Assi ha avuto come conseguenza anche il peggioramento dei tempi di liquidazione di quanto spettante ai vari attori della filiera, allevatori, proprietari e categorie professionali, che in barba alle direttive europee vedono quanto gli spetta pagato ben oltre i 60 giorni, spesso a 120 giorni. CNG e FNT si chiedono il perché della soppressione dell’Assi e perché così in fretta, soprattutto pensando ai risultati nefasti che ha portato a quella che era una risorsa importante, a livello economico e di prestigio, per lo Stato Italiano, l’Ippica.

 

Nella seconda interpellanza l’esponente del M5S evidenzia: “La rendicontazione di chiusura dell’Assi al 14 agosto 2012 evidenziava un patrimonio immobiliare dapprima dell’Unire, all’esito dell’accorpamento degli enti tecnici ippici; in sintesi si trattava di uffici alla via Sommacampagna in Roma; particelle (fabbricati e terreni) all’Arcoveggio in Bologna e fabbricati e terreni nel Comune di Settimo Milanese; per sapere se è vero che il patrimonio oggi sia del Demanio, quale valutazione sia stato attribuito allo stesso e quali iniziativa a carattere ‘risarcitorio’ si intenda operare per assicurare giuste disponibilità a beneficio della filiera ippica”. CNG e FNT rispondono all’Onorevole che tragicamente nulla è stato “trasferito” all’ippica di questo patrimonio immobiliare, per il semplice fatto che non risulta sia stata effettuata alcuna valutazione economica. Il Mipaaf ha “solo” provveduto a incamerare quanto di spettanza del settore ippico – la provenienza di tali immobili arriva da quei famosi Enti Tecnici, ossatura dell’Ippica Nazionale – senza né valutarli né riconoscere un congruo risarcimento al settore.

 

Le associazioni componenti CNG e FNT hanno spesse volte chiesto delucidazioni in tal senso ma il Mipaaf non si è mai scomodato a rispondere.

 

La terza interrogazione chiede: “cosa si intenda fare per ridare interesse commerciale e modernità alla scommessa ippica penalizzata da una stasi epocale”. CNG e FNT ricordano ancora una volta che la riforma delle scommesse, fondamentale per assicurare un futuro al comparto, giace nei cassetti della Politica dal 2012. Da anni le associazioni di categoria chiedono una vera riforma della scommesse che sia adeguata ai tempi correnti e che consenta al gioco a base ippica di riguadagnare quell’appeal perduto per colpa di anni di totale disinteresse da parte degli enti preposti alla sua tutela, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in testa.

 

L’unico comparto che mai è stato oggetto di una seria riforma è quello ippico. Il risultato di questa incuria è stato l’annientamento di una scommessa ippica che da Regina del palinsesto si è trasformata in brutto anatroccolo. Basterebbe attraversare le Alpi per constatare l’attivismo e la celerità con la quale si pone mano all’ammodernamento dell’offerta dei giochi ippici, consci che l’ippica porta con sé tutto un indotto rappresentato da decine di migliaia di lavoratori che va difeso rispetto invece ad altri giochi che non hanno indotto e anzi hanno portato all’aggravarsi della piaga della ludopatia.

 

Per ultimo, l’Onorevole L’Abbate, che ringraziamo per il suo lodevole sforzo teso a scoperchiare il vaso di Pandora della Politica Italiana nei confronti dell’Ippica, chiede: “quali valutazioni e cosa si intenda fare per varare e garantire un sistema di valutazione che costituisca una delle basi per la pianificazione dell’ippica”. Anche qui CNG e FNT ribadiscono che sono anni che attendono una vera qualificazione degli ippodromi. Una valutazione degli stessi fatta con criteri moderni, slegata da parametri oramai obsoleti e che hanno premiato nel recente passato strutture che nulla hanno portato in termini di qualità al movimento, beneficiando altresì di laute prebende a fronte del solo fatto di ospitare le corse.

 

Le richieste di CNG e FNT sono volte a far sì che venga premiato chi davvero investe nell’ippica, come le suddette associazioni componenti fanno da sempre, rendendo confortevoli e al passo con i tempi i teatri dove si svolgono le corse dei nostri amati cavalli. Gli ippodromi devono tornare a confrontarsi in maniera concorrenziale gli uni con gli altri, senza pensare di poter vivere alle spalle della filiera ippica come accade ancora oggi. Eppure a fronte di continue e precise richieste si è deciso di seguitare a rinnovare vecchie convenzioni. Speriamo sia giunto il tempo del cambiamento. CNG e FNT si uniscono alle richieste di risposte circostanziate e di trasparenza dell’Onorevole L’Abbate e si rendono disponibili ad approfondire, con lui e con tutti i membri del Parlamento interessati, i vari aspetti critici del settore ippico, consci che senza l’importante contributo e il fattivo intervento degli attori della filiera sia impossibile intraprendere un percorso di risanamento dell’Ippica Nazionale.

C.N.G. – Comitato Nazionale Galoppo F.N.T. – Federazione Nazionale Trotto

Milano, 11/11/2015