LUNEDÌ 6 APRILE 2015 Roma: Clamoroso nel Daumier, retrocessione per Hero Look e vittoria a Pelandrun; Fatale un contatto negli ultimi 50 metri. Nel Torricola emerge Linard, nel Circo Massimo di forza Bertinoro. Only Now la freccia del Cloridano..

 

 
 
 
Rigore è quando arbitro fischia. Partiamo da questa massima per spiegare il nostro punto di vista su quello che è successo nel Premio Daumier che, a grossa sorpresa, ha laureato un buon cavallo come Pelandrun (Gladiatorus) il quale clamorosamente ha fatto lo scalpo ad Hero Look (Lope De Vega). Un risultato fatto a tavolino dopo che, sul traguardo, era passato per primo il campione giovanile della Effevi. Cosa è successo? E’ successo che Fabio Branca, in sella ad Hero, ha forse peccato di sufficienza e presunzione, gigioneggiando fin troppo sul baio non dandogli la giusta concentrazione e quest’ultimo, negli ultimi 50 metri di corsa, ha sbandato un pò verso l’esterno togliendo l’appoggio a Pelandrun che in quel momento stava producendo il suo maggiore sforzo guardando negli occhi Hero. Sarà l’effetto pietrificante di Medusa, sarà un discorso di concentrazione perchè Hero rientrava da molto tempo, aveva bisogno della corsa, rendeva chili ed era sul soffice non particolarmente gradito.. ma il contatto c’è stato ed è stato evidente con Hero che con il suo posteriore di Hero ha “allargato” vistosamente sulle gambe davanti di Pelandrun. Poi, Germano Marcelli ritto in sella..e tutte le conseguenze del caso. Suono della sirena, ghiacciati tutti quelli che hanno puntato almeno un copeco su Hero, 5 minuti di silenzio ed alla fine, elaborato il verbale. Per i commissari Hero ha interferito gravemente nell’azione del cavallo di Pucciatti, e dunque distanziamento conseguente avvenuto. Incredibile, in un risultato che nessuno si sarebbe aspettato. Ci sono colpevolisti ed innocentisti, ma il contatto c’è stato ed è dunque inevitabile che i commissari, più volte criticati, abbiano preso questa decisione. Una scelta che però ci sta. In fondo era, mutuando un concetto calcistico, chiara occasione da gol e dunque inevitabile il fischio sul fallo, fatale per Hero Look. Certo è che se la fanno 1000 volte vincerà sempre il cavallo allenato da Stefano Botti e, se vogliamo dirla tutta, dal punto di vista sportivo non è stato preservato il risultato che premia comunque Hero su Pelandrun….
Per Mastro Stefano è successo tutto negli ultimi 20 metri e dunque una decisione che i commissari potevano anche risparmiarsi, bypassando il risultato ma comminando eventuali sanzioni a Branca, attore protagonista suo malgrado di tutta questa vicenda. Lo stesso trainer di Cenaia ha usato parole dure circa la competenza dei commissari; In maniera plausibile o no, purtroppo o perfortuna, le decisioni vanno rispettate. In fondo la sfida verità ci sarà fra 3 settimane dove nel Parioli verranno messe in campo tutte le forze di ognuno. Solo il palo, giudice sovrano senza interventi dei commissari, darà i veri valori. Quando all’aspetto tecnico della corsa Hero Look è parso molto ardente in corsa nella prima parte dove ha tirato un pò. In retta, su fondo soffice, ha affiancato il compagno Cassiano e poi l’ha volato via. Branca, convinto di avere un’ora in mano, ha esagerato nel voler scherzare il rivale e ci è scappata la frittata. Certo è che per una cosa stupida Hero ha perso l’imbattibilità, e a dirla tutta il cavallo era si bello ma comunque ancora un filo “rotondo”, da rodare ancora in vista degli obiettivi più importanti.
 
Prima della corsa era poco concentrato, chi era presente ha notato una certa “libinosità” nei confronti, toh ma guarda tu, proprio nei confronti di Pelandrun.. forse scambiato per femmina. Ed in più, in corsa, non ha danneggiato solo nell’occasione raccontata ma è stato anche poco lineare un paio di cento metri prima. Dopo la corsa soffiava anche un pò più del normale. Forse aveva la testa altrove, mettiamola così. Ha perso la battaglia ma non la guerra..Siamo certi che nel Parioli sarà tutta un’altra storia ed in fondo questo dimostra che non esistono corse scritte e che la concentrazione deve essere sempre massima, contro chiunque. Cose che capitano, Fabio Branca ha chiesto più volte scusa e di questo va dato atto. 
 
 
Anche perchè, in tutto questo panegirico, non abbiamo ancora parlato del vincitore che è stato il metronomo di se stesso e non solo. Pelandrun ha vinto il Daumier (che ricordava la figura di Marco Rinaldi, competente e compianto) ma in precedenza è stato terzo in quell’Arconte che ha laureato General Sherman su Clockwinder, due che poi hanno vinto il Gardone ed il Pisa. Insomma, esponente di una corsa a questo punto chiave in prospettiva Parioli. Tutto torna, in pratica, ed onore al merito di Giorgio Pucciatti che ha saputo costruire questo successo giorno dopo giorno. 
 
Pelandrun è un sauro allevato dalla Agricola Verdino, figlio del campione Gladiatorus (Silic), sorprendente in razza nella stagione in Italia, e prodotto della fattrice Shady Flag (Intikhab) che ha vinto per i colori della Rossoblu 5 corse ed in razza ha prodotto già Stundaiu (Colossus), suo fratello pieno, molto prolifico in corsa. La seconda mamma è Flagpole (Be My Guest), finita terza nel Cascine Lr ed in generale di 7 corse. In razza ha prodotto 7 vincitori tra Italia ed Irlanda. Insomma, Pelandrun non è nato nella porpora ma per fortuna non corrono i pedigree ma i cavalli. E Pelandrun ci sa fare, tanto più che metterà il titolo in palio il prossimo 26 Aprile a Capannelle. Ah, per la cronaca, Shady Flag ha un prodotto di 2 anni femmina nata dall’incrocio con Ramonti.
 
 
 
 
Non c’è stato solo il Daumier a Roma, ma nel Premio Torricola che lancia verso il Regina Elena a vincere è stata una efficace Linard (Aussie Rules) la quale, con Carlo Fiocchi a bordo, ha pushato sempre sul bottone per mettere sotto pressione Kyllachy Queen (Kyllachy), al rientro e meno combattiva del solito dunque. La grigia portacolori della Razza Latina con Endo Botti al training ha fatto perno sulla condizione recente ed apparsa bella tonica ha battuto la rivale per una corta testa con Fiocchi che ha così portato il suo conto delle affermazioni a quota 1993 in carriera, dato aggiornato poco dopo con la vittoria numero 1994, a meno 6 dalla fatidica cifra 2000 in carriera.
 
Tornando a Linard, è una cavalla cresciuta tantissimo che cercherà di dire la sua nel Regina Elena G3 dove incontrerà avversarie toste. Ma intanto chi mena prima mena due volte, fra 3 settimane il test verità. IL VIDEO DEL PREMIO TORRICOLA QUI.
Linard è stata pagata €11,500 alle Tattersalls Ireland September Sales da Endo Botti. Si tratta di una figlia di Aussie Rules (Danehill), stallone molto prolifico in Italia, e della fattrice Dalannda (Hernando) la quale non ha mai vinto in carriera pur andandoci vicino. Dalannda è stata in seguito acquistata per €250,000 alle aste di Deauville come fattrice. Il suo pedigree spiega il perchè: Si tratta di una famiglia sviluppata dall’Aga Khan, è una mezza sorella del campione Daliapour (Sadler’s Wells), della famiglia di Darshaan e dunque della linea Classica di Dar Re Mi, Rewilding e non solo. Insomma, indipendentemente da tutto Linard ha una carriera scritta come fattrice quando finirà la carriera.
In tutto questo nella Listed di giornata a vincere è stato Bertinoro (Aussie Rules) il quale ha fatto perno su tutta la sua classe e con in sella Dario Vargiu ha risolto una corsa che gli era diventata complicata sui 2100 in una andatura a strappi impartita da Ottawa. Bravo il suo interprete a capire come si poteva mettere ed ha dato il via al suo in maniera graduale accelerando e lasciando sul passo il siciliano, con al terzo Dogma Noir. Per Bertinoro è la quinta vittoria in 11 uscite con altrettanti piazzamenti. In pratica, ha sbagliato  solo il Derby dove è arrivato sesto. Obiettivo per l’Aussie Rules dei Dioscuri ora è rappresentato dal Carlo D’Alessio G3 sul miglio e mezzo di Roma. IL VIDEO DEL PREMIO CIRCO MASSIMO QUI.
Affari di famiglia invece nel tradizionale Cloridano HP dove a vincere è stato Only Now (Colossus), prodotto di quella Lady Marmelade (Diktat) che in corsa vinse proprio l’HP nella stagione dei 3 anni e dimostrandosi una gran velocista per il training di David Ducci, sfiorando più volte il neretto nelle Listed ma giungendoci spesso al limite. Comunque, merito della crescita di Only Now va dato a Massimiliano Narduzzi che ha sempre creduto nella graduale ascesa del suo pensionario. Complimenti! IL VIDEO DEL CLORIDANO QUI.