DOMENICA 10 NOVEMBRE 2013. Capannelle: Rosendhal tre volte campione! Ancora suo l’Aloisi su terreno pesante, secondo Elettrotreno e terzo Pride And Joy. Bacchelli bis nel Roma Vecchia un anno dopo, Dark Ray vola nel Buontalenta
Tempo brutto, terreno pesante. Ma ci ha pensato il vecchio Rosendhal ad accendere la luce all’Ippodromo delle Capannelle accaparrandosi per la terza volta il Premio Aloisi ex Umbria, il Gruppo 3 sui 1200 metri che chiude di fatto la stagione che conta all’ippodromo romano. Il sei anni della Pian di Neve ha inanellato il tris (con un terzo nel 2011 alle spalle di Overdose) dopo le edizioni 2010 e 2012 (in parità con Blu Constellation) facendo tutto con semplicità su terreno pesante a lui gradito, proprio come nelle edizioni vincenti. Dopo aver notato Omaticaya in difficoltà, Tore Sulas ha chiamato a maggior sforzo il suo che ha risposto con un finale superiore. Per il fantino sardo ancora una vittoria in sella al figlio di Indian Ridge (Ahonoora), una coppia d’oro ben supportata nel training da Alessandro e Giuseppe Botti che sul sauro hanno fatto un ottimo lavoro, centellinandolo nella stagione. E pensare che a reclamare non lo ha mai comprato nessuno in Francia. Rosendhal rimarrà ancora in training, e come obiettivi dichiarati per la primavera c’è la Francia e poi immancabilmente la presenza Tudini G3, l’Aloisi primaverile. A due lunghezze è finito un sempre più regolare Elettrotreno (Modigliani), ottima la prestazione del portacolori Chimax che ci ha provato tutta strada dalle prime inchinandosi solo al “triRosendhal”. Un pensiero speciale per questo va ad Armando Renzoni, il primo ad averlo forgiato ed il primo a credere nelle doti da velocista del sauro. Terzo a qualche lunghezza un sorprendente (ma forse non troppo) Pride And Joy (Dark Angel) mentre la delusione si chiama Omaticaya. L’unica due anni del campo (che inseguiva Golden Oriental e Super Sky, gli unici due a vincere l’Umbria contro gli anziani) ha chiuso nona ma con attenuanti dovute al terreno sul quale non si è stesa la figlia di Bernstein, che non era la solita leonessa vista nelle sue sortite, già in difficoltà a 500 dal palo. Delusione anche per Noble Hachy, poco incisiva e battuta anche da Traditional Chic che si è reso comunque autore di un finalone, quarto, sulla femmina poi quinta. Tempo finale 1.09.62 su terreno pesante, affatto malvagio..