Qatar Prix de l’Abbaye de Longchamp G1: Il solito terno al lotto parigino, con vittoria stavolta andata a Mareek (Pivotal) che fino a due anni fa giaceva nei bassifondi del 100 di rating. Trasformato da anziano, il velocista di Barry Lalor (alla terza uscita per l’allenatore) e montato finemente (per la prima volta) da Declan McDonogh, con un repentino cambio di marcia ha agganciato e superato Catcall (One Cool Cat) ed Hamza (Amadeus Wolf) sui 1000 fastidiosissimi metri (per la visuale) di Longchamp. Il castrone da Pivotal (Polar Falcon) ha come obiettivo il Champion Sprint G2 di Ascot, vinto lo scorso anno. Tempo di 57.50s (slow by 0.70s).
Prix de l’Opéra Longines G1: Siamo disorientati per come abbiamo perso di muso dopo due vincenti di fila, ma felici sportivamente per come l’ha risolta Soumillon su Dalkala (Giant’s Causeway). L’agnello sacrificale la grigia (stupenda) Tasaday (Nayef) che ha attaccato il palo da (troppo) lontano partendo con i giri bassi e con Maxime Guyon che ha provato a tenere qualcosa sul traguardo invano. Alla fine il fantino Belga, con la sua monta tipica nasino all’insù, ha fatto i conti in modo giusto e saltato addosso alla femmina di Fabre (suo acerrimo nemico) finendo per batterla di pochissimo, proprio sulla linea del palo. Sinceramente: Tasaday, la tre anni, è più forte ma Dalkala (4 anni) ha vinto grazie a quel genio di Soumì, tatticamente ineccepibile. Ha fatto bene l’Aga Khan a riportarlo all’ovile, ma su una corsa selettiva per davvero il prossimo anno Tasaday sarà una primaserie. Cresce sempre! PS: Ma che capelli s’è fatto Soumillon? Terza è finita da lontano Thistle Bird (Selkirk), all’ultima in carriera prima dell’ingresso in razza. Tempo di 2m 9.03s (slow by 6.03s) sui 2000 metri, sono andati di passo.
Qatar Prix de la Forêt G1: Una parola sola: Strepitosa! Parliamo di Moonlight Cloud (Invincible Spirit) e della sua affermazione stratosferica nel premio della foresta. Giunta a 5 anni con lo spirito di una puledra. Ha risolto con uno scatto solo ed un parziale impressionante dalla coda del gruppo fino a passare il traguardo con tre lunghezze di margine senza mai essere impegnata, su Gordon Lord Byron (Byron), Garswood (Dutch Art) e Dux Scholar (Oasis Dream) con Umberto Rispoli. Tempo sui 1400 di 1m 21.08s, in sella lo scatenato Thierry Jarnet già vincitore di Arc, e l’allenatore Freddy Head. Insomma, in casa Head e Jarnet stasera non mangeranno polenta e latte. Per la figlia di Invincible Spirit (Green Desert) delineati i piani con la quasi esclusione della BC Mile (non le piace proprio Santa Anita) e possibile un salto ad HK, prima che George Strawbridge decida il futuro della campionessa, 6 volte vincitrice di G1.
Qatar Prix du Cadran G1: Cento punti a chi arriva alla fine del video completo senza essersi addormentato. I primi 3 minuti e venti di nulla, poi la lunga volata risolta da Altano (Galileo) vecchia conoscenza del St Leger all’italiana dove fu secondo, che a 8 anni ha trovato l’alloro prestigioso nella giornata dell’Arc. Come si dice a Roma, un “consolamose con l’ajetto” alla tedesca per Andy Wohler (vedi la storia di Novellist) con Edu Pedroza in sella che ha battuto Tac de Boistron (Take A Risk) per Marco Botti, con al terzo Times Up (Olden Times). I primi tre insieme fanno 20 anni, tempo finale di 4m 24.38s (slow by 6.38s). In pratica siamo usciti di casa per bere un Amaro del Capo alla partenza, e quando siamo tornati ancora non erano arrivati.