Tutta l’ ippica che conta nella settimana dal 18 al 23 agosto 2013. Grazie a Gabriele Candi, come al solito preciso e puntuale. York con The Fugue e Declaration of War, Toronado pessimo, un poco di storia ippica. Deauville con Konkan e Demurino. Arqana, aste yearling di agosto, primi segnali. No Nay Never imbattutto, forse è un grande…Omaticaya ha la febbre. Chicago: Real Solution vince l’Arlington Million, dopo distanziamento di The Apache; Marco Botti si consola con Dandino, suo ancora l’American St Leger

GIOVEDÌ 22 AGOSTO 2013. York: The Fugue troppo forte, vendicate le Yorkshire Oaks dello scorso anno. Lucky Kristale emerge nelle Lowther Stakes

 
 
Pronto riscatto, ma tutto molto facile. A William Buick sorridevano anche i baffi, quando ancora mancavano 1000 metri alla fine delle Yorkshire Oaks G1 vinte senza muovere mano in sella a The Fugue (Dansili) davvero di un’altra dimensione rispetto le tre anni che quest’anno non sembrano gran chè. Scintillula (Galileo) ha provato a metterla sul ritmo, Venus De Milo (Duke Of Marmalade) idem attaccando a palo lontano con Ryan Moore che ha provato a mettere in difficoltà The Fugue in ogni modo scomponendosi anche, ma in pochi tempi di galoppo si è profilata la femmina di John Gosden che è piombata come un falco sulla Coolmore e saltata via come un birillo messo li per caso sul tracciato. “Should be hard to beat” aveva detto il suo allenatore nella mattinata, facendo riferimento alle scarse possibilità (in un campo privo anche di Wild Coco) delle altre di emergere contro una cavalla che in carriera ha sbagliato solo le Eclipse di Sandown ma con qualche attenuante fisico, ora pienamente risolto. La cavalla di Lord Lloyd-Webber (buon tempo di 2m 28.29s (fast by 1.01s)) lo scorso anno si era dovuta inchinare a Shareta nel Knavesmire nelle Oaks dello Yorkshire e non vinceva dalle Nassau G1 di Goodwood. The Fugue è una figlia di Dansili (Danehill) e la mamma è Twyla Tharp (Sadler’s Wells), in razza non potrà andare ne da Frankel, ne da Dansiline da GalileoOasis Dream o Invincible Spirit le ovvie soluzioni, quando entrerà in razza. A York il sigillo di Lanfranco Dettori in Listed nelle Galtres Stakes sul miglio e mezzo su Our Obsession (Shamardal) per la famiglia Oppenheimer, una tre anni che cresce. Lanfranco è alla quarta Stakes vinta dal ritorno in sella. Nella giornata in rosa, nelle Lowther per puledre di due anni sui 1200 metri, numero per Lucky Kristale (Lucky Story) che ha vinto allo steccato delle tribune con Tom Queally in sella e vantava linee delle Albany G3 e aveva battuto Rizeena (piazzata di Papin) l’ultima volta. Tempo di 1m 10.58s (slow by 0.38s), battute Queen Catrine (Acclamation) e Wind Fire (Distorted Humor), ora obiettivo Cheveley Park Stakes G1 il 28 Settembre a Newmarket.
 
 
 
La regolarità di Declaration Of War (War Front) ha avuto la meglio nelle Juddmonte International Stakes G1 che si conferma la tomba dei tre anni vista l’esibizione di Toronado (High Chaparral), fermo nelle retrovie (nel post gara testimoni hanno parlato di cavallo che tossiva). Qui va fatto un plauso ad Aidan O’Brien e al figlio Joseph che l’hanno studiata bene restando a contatto del cavallo da battere veramente, quel Al Kazeem (Dubawi) che aveva sbagliato nulla nel 2013. Ma sul Dubawi, James Doyle, ci ha messo un pò del suo mettendolo troppo in corsa sebbene in scia di Trading Leather (Teofilo), e la infinita dirittura di York non ammette errori e la condizione deve essere al top. Joseph ha pitonato proprio il favorito ed in due tempi di galoppo ha saltato via Al Kazeem e Trading, che è rimasto secondo (altro regolarissimo) ed ha continuato sul traguardo con un tempo molto buono di 2m 5.74s (fast by 1.76s), vicino a quello fenomenale del 2009 di Sea The Stars di 2:05.29. Si è andati forte, ma è un trionfo targato Mrs J Magnier, Michael Tabor, Derrick Smith e soprattutto Joseph Allen che ne è comproprietario e proprietario dello stallone War Front (Danzig), sire che funziona per $80,000 in USA, prettamente erbaiolo, che sta cercando, ovviamente (operazione simile a quella di Kitten’s Joy) valorizzazione in Europa, ed il risultato parla chiaro. Bingo! Giusto premio alla costanza di un cavallo che ha cominciato la stagione con il botto nelle Queen Anne ad Ascot, poi le ha prese da Al Kazeem nelle discussissime Eclipse, da Toronado stesso a Goodwood sul miglio e da Moonlight Cloud a Deauville, recentemente, nel Jacques Le Marois sul miglio in pista dritta. Ma qui, la lunga dirittura ha sancito la forza di Declaration, il cavallo al punto giusto al momento giusto. 
Poco prima Telescope (Galileo) ha fatto il compitino nelle Great Voltigeur Stakes G2. Non abbiamo ancora inquadrato il figlio di Galileo (Sadler’s Wells), e l’impegno di oggi non era difficilissimo contro cavalli che hanno combinato poco o che avevano ancora mostrato poco. Il più intrigante era Foundry (Galileo), ed è difatti arrivato secondo con Jamie Heffernan..gli altri nulla. Sta di fatto, che Telescope ha passato l’esame miglio e mezzo nel migliore dei modi, ottimisticamente possiamo pensare che Sir Michael Stoute possa migliorarlo ancora…e visto il pedigree (mamma da Darshaan, incrocio classicissimo) si può pensare al St Leger, anche se al momento non sembra un cavallo da spessore di G1. Tra i puledri delle Acomb G3 per puledri ad emergere è stato Treaty Of Paris (Haatef) un pò a sorpresa per Henry Candy e per The Grey Gatsby (Mastercraftsman) sul quale Kevin Ryan è stato un filo troppo attendista. Comunque, non sembrano fenomeni.
 

La corsa dei..Grundy sconfitti. L’Ebor Meeting, le Benson & Edges, Roberto contro Brigadier Gerard fino alle Juddmonte International di Sea The Stars e Frankel. Mario Berardelli racconta la storia a York, per concessione di Trotto&Turf

 
Roberto a York infligge l’unica 
sconfitta della carriera a Brigadier Gerard
 
Oggi Toronado contro Al Kazeem, ieri Brigadier Gerard contro Roberto. Chi ama l’ippica, deve leggere questo articolo. Riproponiamo un pezzo scritta da Mario Berardelli qualche giorno fa che in merito al Festival del Knavesmire che inizia oggi, si immerge e ci immerge nei ricordi di uno dei meeting più affascinanti del Regno Unito, l’Ebor Festival, da Eboricum, il nome antico della città di York, raccontando le esperienze di ippica vissuta di un tempo, quando non c’era internet e si andava sul posto per ammirare le corse, fino ad arrivare ai giorni nostri. Solo due nomi: Grundy, Brigadier Gerard e Braulio Baeza….non diciamo altro, buona lettura, lo merita!
 
Tempo di Ebor meeting, uno dei più fascinosi nel calendario della casa madre. Città stupenda, con più storie da raccontare, tre giorni tutti da vivere intensamente con l’albergo che lambisce la dirittura di fronte. Insomma un punto fermo se si ama il turf ma anche, ecco il destro per quattro chiacchiere, la occasione per un bel po’ di luoghi comuni. York: la tomba dei favoriti campioni. Figuriamoci, vale solo per noi della generazione perduta del turf che stiamo per celebrare i 40 anni, meglio 41, del più doloroso pomeriggio della nostra storia di appassionati. Non il solo e sempre a York, è vero ma da qui a dire che quella pista costituisce la tomba dei favoriti ci vuole solo la consueta nostra ricerca della situazione iperbolica. Per di più un anno dopo Frankel che ha corso valendo riga. Chissà quanti caldi favoriti hanno vinto le Benson (consentiteci di chiamarle sempre cosi come Cesare Mercalli faceva con i cavalli di Dormello che lui sintetizzava nel “ Senatore”) oppure le Yorkshire Oaks. Certo ogni tanto qualcuno ci lascia le penne ma indubbiamente due idoli infranti per noi e nel giro di pochi anni hanno trasformato la pista più italiana (per conformazione) di Inghilterra in una sorta di maledizione. Il Brigadiere e poi Grundy, una tragedia. Come Icaro eravamo ad un passo dal sole e ci siamo bruciati. Grundy è stato il cavallo del nostro cuore, ci aveva “traditi” solo nel pomeriggio di Bolkonski al termine delle Ghinee più corte della storia ma non fu colpa sua, ci seppe regalare la sequenza pazzesca Ghinee irlandesi, derby vero, derby quasi vero , corsa dei diamanti e poi l’abisso, una sorta di capitano Acab contro la balena bianca. A York appunto. Come il Brigadiere poco prima , il grande sogno , il cavallo del riscatto di ognuno di noi, quello che ci faceva dire …. Si può fare. In tempi di piena trasformazione del turf mondiale dopo la prima grande lezione della sfida americana, nel momento in cui stava anche nascendo il colosso del Coolmore, con i principi Arabi che levavano la tuta e scendevano in campo . Insomma una ippica che cambiava i connotati e pian piano diventava globale. Ebbene il Brigadiere fu la risposta di ciascuno di noi, nel senso che tutti avremmo potuto crearlo. Hislop era un gentlemen rider diventato tecnico, teorico, giornalista (British Racehorse), lo incontravi e lo potevi anche avvicinare sui campi da corse. Aveva un paio di fattrici, di media origine, le inviava a stalloni da poche sterline a due passi da casa (non date retta: il libro lo ha scritto dopo la botta di …. Chance), tutto ciò poteva accadere a noi, infatti ci abbiamo provato soli e in società con amici, niente da fare. John Hislop ci ha rappresentato tutti , il Brigadiere è sceso sulla terra del turf per redimere tutti noi superbi peccatori incalliti e darci una speranza , una illusione. Quando nelle Ghinee annichilì Mill Reef (Paul Mellon seduto in poltrona in uno dei cento salotti di casa alzava lo sguardo e poteva ammirare quadri autentici di Van Gogh, Cezanne, Matisse, Toulouse Lautrec, Mane, Monet , insomma la sua era una delle maggiori collezioni private di impressionisti in circolazione) è stato come quando Davide sconfisse Golia. Il Brigadiere è stato immenso, a due anni , poi a tre e poi anche a quattro dai mille pian piano su su fino al miglio e poi anche ai 2000 fino a toccare il cielo dei 2400 in quel pomeriggio fatato di Ascot (noi avevamo il nostro Gay LussacParnell fu secondo) dopo di che ecco il peccato di superbia, andiamo a toccare il sole perché voliamo sempre più in alto: York e precipitammo rovinosamente a terra . Annientati alla notizia, sgomenti, impossibile ma vero. Altro luogo comune : possibile che tutti i campioni vanno in cerca del passo più lungo per cadere ? Non è vero e lo dimostrano Nearco, Ribot, ZarkavaSea the Stars, ovviamenteFrankel e diversi altri eppure …. Eppure sono i belli e dannati che intrigano, si fanno amare di più perché la sconfitta rende umani, avvicina, in sostanza ti fa più grande. Del resto tutti abbiamo letto cinque e sei volte l’Inferno vivo e sanguigno mentre siamo stramazzati vinti dalla noia dinanzi a tutti i santi e beati del paradiso. Per questo i passi falsi del Brigadiere, di Grundy, di Nijinsky nelle Champion (l’Arco ci stava), di Allez France sempre a Newmarket, di Tony Bin contro Orban a Roma, di Zenyatta, , insomma ognuno di noi ha il suo, ci rendono questi campioni ancora più vicini, solo chi cade in fondo può risorgere, chi vince sempre viene a noia … Per questo dopo 40 anni , ormai sereni e senza rancori, noi celebriamo e diciamo grazie anche a Braulio Baeza! A chi? Eh no, se volete guadagnarvi il titolo di veri ippici dovete rispondere da soli dopo aver controllato la carriera di Buckpasser, Ars and Letters, Waajima, Chateaugay, Dr Fager e molti altri. Viva Braulio Baeza, maledetto eroe, sublime e allora incompreso (da noi) europei.
Mario Berardelli
 

MARTEDÌ 20 AGOSTO 2013. Deauville: L’italiana Konkan vince una condizionata B con Cristian Demuro per Luigi Riccardi e Rosati Colarieti. Tasaday domina il Prix de la Nonette e punta decisa al Vermeille G1 di metà Settembre

 
 
Colpo italiano in Francia. Nel Prix d’Ommeel – sponsorizzata dallo stallone Naaqoos, una condizionata B sui 1300 metri in pista dritta con 34 000€ di dotazione a vincere è stata Konkan (Aussie Rules) con in sella di Cristian Demuro per il training di Luigi Riccardi e i colori della Razza del Terminillo, nom de course di Giuseppe Rosati Colarieti, la quale non solo ha disposto nettamente del Coolmore di Fabre Pompilius (Holy Roman Emperor), ma ha completamente dominato vincendo per un paio di lunghezze tonde tonde. In Francia era completamente trascurata, tanto che la sua quota era di 25/1 ed era ritenuta “DÉLAISSÉS” testuale, ma Luigi Riccardi l’ha sempre ritenuta discreta ed è arrivato il giusto premio alla stima. Konkan ha debuttato a Roma con un terzo posto in maiden, poi l’ha vinta sul pesante di Roma per dispersione ed era una ovvia candidata al Mantovani di San Siro dove però è accaduto di tutto e la nevrileAussie Rules (Danehill) è rimasta dietro le gabbie di partenza. Da li una trasferta insieme a qualche altro pensionario di Luigi in Francia, con la femmina che sarebbe dovuta rientrare a fine Luglio, ma la squalifica per riotti in partenza scadeva proprio in quei giorni e allora Luigi Riccardi, che sa bene il fatto suo, l’ha presentata in una ricca condizionata (dove ha manifestato ancora problemi alle gabbie, ma è stata inserita di forza dalla squadra specializzata) di metà Agosto colpendo duramente dopo corsa di attesa con Cristian Demuro puntuale in sella, alla seconda vittoria francese nel 2013. Soldi? Prenderà prima questi che quelli del debutto. Obiettivi per la grigia ancora da definire.
 
 

Ma i motivi principali della giornata feriale a Deauville era il Prix de la Nonette Shadwell G2 per femmine di 3 anni sul miglio e 2 furlongs, dove ha confermato la sua forza a grigiaTasaday (Nayef) per i colori Godolphin sable ed il training di Andre Fabre con Maxime Guyon in sella, che le ha fatto vincere un G2 dopo la vittoria nello Prix de Psyche G3 dello scorso mese, ribadendo la linea con Sparkling Beam (ancora Nayef, team Shadwell che sponsorizzava la giornata) con al terzoEleuthera (Spirit One). Tasaday ha mostrato una condizione notevole, bel pelo lucido, gran passaggio di cinghie e una prestazione sopra le righe, ha vinto con estrema facilità senza mai essere impensierita. Del resto è pur sempre una terza di 1000 Ghinee francesi e quarta di Diane G1 alle spalle di Treve (Motivator), cavalla da cui provengono tutte linee positive in termini di corse. Per la grigia appuntamento al 15 Settembre con il Prix Vermeille G1 a Longchamp, nella giornata che preparerà al meeting dell’Arco.

 

LUNEDÌ 19 AGOSTO 2013. Dal 20 Agosto tornano le straniere nel palinsesto italiano, è ufficiale: Ebor Festival d York salvo, domani Deauville con Konkan di Riccardi, poi Cristian Demuro, Umberto Rispoli e Lanfranco Dettori impegnati

 
 
Tornano le corse straniere nel palinsesto italiano, ora è ufficiale. O almeno, di ufficiale non è arrivata invero nessuna comunicazione ma è bastato ritrovare le dichiarazioni dei partenti negli uffici e nelle redazioni preposte e le corse inserite in scaletta, per capire che finalmente si torna a vivere una situazione di normalità. Dunque salvo l’Ebor Festival di York che vivremo in Italia dal 21 al 24 Agosto e potremo vedere le gesta di Toronado che allunga sui 2092 metri delle Juddmonte International Stakes (o per i meno giovani la Benson and Hedges Gold Cup, nella cui edizione inaugurale Brigadier Gerard perse l’imbattibilità da Roberto) poi Yorkshire Oaks, Nunthorpe Stakes e Ebor Handicap, il più ricco in Europa. Ma non è tutto: già domani in palinsesto Deauville e Brighton (non Yarmouth precedentemente scelto e poi abbandonato), in particolare sul campo francese protagonista della stagione, un pò di italianità alle 14,20 nel Prix d’Ommeel – Etalon Naaqoos, una condizionata sui 1300 metri in pista dritta per maschi e femmine di due anni dove proverà a farsi onore Konkan (Aussie Rules) per Luigi Riccardi, dopo la sfortunata parentesi nel Mantovani a Milano, è arrivata a Chantilly dove la grigia staziona da qualche settimana. Avrà in sella Cristian Demuro ed in tema di fantini, anche domani ma sempre ci sarà il solito Umberto Rispoli con il carnet ricco di ingaggi gustosi anche se non di primissimo piano nei presupposti. Ma il jockey italiano (32 vittorie in Francia nel 2013) sta prendendosi spazio oltralpe a forza di spallate e a piazzamenti a grossa quota. Sempre domani c’è anche il Prix de la Nonette G2 per femmine di 3 anni, con Lanfranco impegnato su Purr Along (Mount Nelson) per Sheik Jaw’wan Al Thani. 
 

Arqana August yearling sale: Primi due giorni con €26,6 Milioni di fatturato (+31%) ed un + globale su tutti gli elementi. Top price per una figlia di Dubawi venduta per €1,5 Milioni pagati da James Harron dopo lotta con Al Thani. Venduto anche il fratello di Biz The Nurse da Arcano per €110,000… a comprarlo la Aleali (così si dice) tramite Marco Bozzi che ha speso per 4 lotti €304,000

 
 
Tra sabato e lunedì, si sono tenute le Arqana August yearling sale, una asta tradizionalmente ricca che chiama a raccolta molti facoltosi proprietari arabi che hanno voglia di spendere. Un’asta genuina, molti prezzi sono “eccessivi” anche se il mercato in fondo tiene, anzi. Il primo giorno ha fatto registrare un + diffuso, tra i cavalli offerti (87), quelli venduti (65) per un totale di €13,931,000 (+54%), con la media a €214,323 (+47,83) ed i mediani a €128,000 (+37,74%). Nel secondo giorno, offerti 62 puledri (tra cui il fratello di Biz The Nursesi cui parliamo più sotto), venduti 58 per un fatturato di €12,107,000 (+16%), la media a €208,741 (+22%) ed i mediani a €140,000 (0%). Quindi, tra sabato e domenica, cioè i giorni di maggiore affluenza di cavalli buoni e prezzi speciali, da registrare un +73% globale tra di cavalli offerti poi venduti (contro il 68.5% del 2012) per una media di €208,741 (+22%). Anche il fatturato complessivo era in segno positivo con €26,625,000 accumulati (comprese le vendite private) che fanno un +31% comparato con lo stesso dato del 2012. Nell’intero weekend 4 cavalli hanno superato o raggiunto la soglia del Milione di Euro, e li andiamo a descrivere, ma se non volete leggere oltre potete farvi un’idea da soli con i risultati completi dell’asta cliccando su questo. Il prezzo più alto registrato è stato per il lot 163, una femmina stupenda da Dubawi (Dubai Millennium) acquistata da James Harron, un agente irlandese di base in Australia, il quale non ha voluto rivelare il nome dell’acquirente. Il martello è calato sulla cifra di €1,5 Milioni, dopo lotta a colpi di bid con Nicolas de Watrigant della Mandore International Agency che agiva per la famiglia Al Thani. La cavalla acquistata è una figlia di Hit The Sky (Cozzene), dunque è una mezza sorella di Royal Bench (Whipper) e Memphis
Tennessee (Hurricane Run), vincitori a livello di Gruppo. Insomma, lo stallone Darley tiene il mercato eccome e a far perno sul prezzo il fisico statuario (vedi foto) della yearling. Tre, i pezzi da €1 Milione: Il lot 99 presentato dalla Ecurie des Monceaux è una figlia di Galileo ed Alpine Rose (Linamix), vincitrice del Prix Jean Romanet G1 e sorella di almeno 5 performer a livello di Gruppo. Questa cavalla ha attratto molte persone a Deauville che hanno partecipato con numerose offerte, ma quella giusta per la grigia è arrivata da MV Magnier (Coolmore) dopo lotta con David Redvers che agiva sia per conto di Sheikh Fahad Al Thani che del ricco magnate russo Rashit Shaykhutdinov. L’ultima parola l’ha avuta Magnier ma qui c’è da sottolineare l’impatto sull’allevamento di Alpine Rose la quale ha sinora prodotto due cavalli: Il primo, da Sea The Stars(Cape Cross), è stato venduto lo scorso anno alla Mandore per €1,2 Milioni, si chiama Edkhan e risulta in training. La seconda presentata alle aste ha fatto €1 Milione…solo la pista dirà che si tratta di una fattrice pregiata per davvero. 
 
 
 
Dopo il record ad Ascot nelle Norfolk (58.80 sui 1000 metri) No Nay Never (Scat Daddy) si è preso anche il Darley Morny G1 a Deauville dopo corsa tatticamente venuta perfetta a David Romero Flores, 45enne jockey messicano alla corte di Wesley Ward, con una partenza fulminea e finale in 1m 9.82s che non è il record della corsa ma comunque un elemento di una prestazione sopra le righe. Ad Ascot il figlio di Scat Daddy (Johannesburg) acquistato dal Coolmore dopo Ascot (ma forse da prima) era partito lento e finito con il botto, stavolta è partito forte e non ha subito attacchi violenti da Vorda(Orpen) la più attesa che avrebbe potuto impensierirlo, ma la femmina ha invece trovato un pò di problemi di traffico con Gregory Benoist che prima ha preso la scia di un paracarro come Jallotatamponando, poi quella di Figure Of Speech dall’esterno..insomma, corsa non pulita e finale tardivo con No Nay Never che ormai era andato per proprio conto. Per la cavalla di Philippe Sogorb ed i colori di Gerard Augustine-Normand per l’ultima volta, almeno un secondo posto che fa ben sperare il neo acquirente bin Khalifa Al Thani per i cui colori correrà d’ora in avanti, magari allungando la distanza. Al terzo un’altra che ha trovato traffico come Rizeena (Iffraaj) finita forte dall’interno. Con questa vittoria No Nay Never ha vinto in 3 paesi diversi dopo il debutto a Keeneland, la prestazione di Ascot e appunto la Francia con Deauville. Peccato, perchè Omaticaya qui un terzino lo rimediava eccome. 
 

No Nay Never è allenato da Wesley Ward, ex conoscenza del galoppo italiano, ed è un figlio di Scat Daddy (Johannesburg) che fa la monta all’Ashford Stud per il Coolmore in Kentucky al tasso di $30,000. La mamma è Cat´s Eye Witness(Elusive Quality) e NNN è il primo prodotto, pagato da foal $170,000 e poi rivenduto da yearling a $95,000 nel Settembre scorso…si dice che la mattina della corsa Wesley Ward era in procinto di ritirarlo perchè non lo vedeva bene..ed invece….

Sempre a Deauville nel Jean Romanet G1, in una edizione non proprio indimenticabile, ha vinto la classe di Romantica (Galileo) ed il trainer Andre Fabre che da tempo aveva puntato questa corsa per dare ulteriore spinta ad un pedigree ricco di qualità. La mamma è Banks Hill (Danehill), famosa sorella di Dansili, Cacique, Champs Elysees e Intercontinental, quindi famiglia di vincitori di G1. Maxime Guyon ha montato con fiducia e portato al traguardo la cavalla di proprietà Juddmonte, che garantisce seguito a quella gallina dalle uova d’oro di Hasili (Kahyasi) capostipite di tutti. Al secondo Sarkiyla (Oasis Dream), figlia di uno stallone di casa Juddmonte..mentre Romantica è figlia di quel Galileo portabandiera del colosso Coolmore, anche dopo No Nay Never. Nel noioso Prix Kergorlay G2 sui 3000 metri, anticamera di un tentativo nella Melbourne Cup, a vincere è stata Véréma(Barathea) per l’Aga Khan su Joshua Tree (Montjeu) per Ed Dunlop, vincitore di questa corsa lo scorso anno agli ordini di Marco Botti. 
 

Ultim’ora: Omaticaya non correrà il Morny, febbre alta per la cavalladi Illuminati e Fazio

 
Omaticaya non sarà della partita nel Morny G1. La figlia di Bernstein ha purtroppo patito l’eccessivo sbalzo di temperatura di un lungo viaggio tra la canicola romana, la rigidità delle temperature sulle alpi e l’arrivo in Normandia accusando il viaggio con un repentino aumento della temperatura corporea appena arrivata a Deauville. Ieri sera la febbre era salita a 40, Omaticaya è stata subito curata in clinica con antibiotici ed antinfiammatori dai suoi uomini e nella mattinata è tornato tutto alla normalità, ma è troppo per pensare di correre al massimo livello e dunque la decisione del ritiro per Vincenzo Fazio. Un rammarico per tutti gli italiani ed un vero peccato per il bravo Vincenzo, ma prima di tutto la salute per la migliore puledra italiana. Omaticaya tornerà a Roma appena possibile, e poi si farà il punto della situazione su quello che potrebbe riservarle il futuro. Una opzione, restando nel novero degli appuntamenti all’estero, è il miglio del Marcel Boussac G1 del 6 Ottobre nel meeting dell’Arc. Altrimenti, sul breve, a stretto giro, c’è poco. Peccato, ma si rifarà. Forza!
 
 
 
 
Incredibile a Chicago! Kenneth e Sarah Ramsey hanno vissuto una giornata di quelle indimenticabili ad Arlington Park, dove tre cavalli allevati da loro e figli dello stallone di casaKitten’s Joy (El Prado) hanno vinto tre G1 in un solo convegno. Un sogno che si realizza. Ma partiamo da quello che è risultato essere un risultato carambolesco, nell’Arlington Million G1 da $1 Milione vinto grazie alla vecchia conoscenza del galoppo italiano Real Solution, ex pensionario di Gianluca Bietolini ora in training da Chad Brown in America. Real Solution ha vinto la prova da 1 milione di Dollari anche se sul traguardo era passato per primo il de Kock The Apache (Mogok) il quale però, ha combattuto fin troppo in strenua lotta con Real fin sul palo, ma danneggiandolo ripetutamente.
 
Ma Alan Garcia, il fantino di Real, pochi minuti dopo l’arrivo ha contestato proprio il danneggiamento da parte di Cristophe Soumillon, ed i commissari hanno vagliato la situazione ed esaminato l’andamento di corsa dei due e sentiti i fantini interessati, visto il frontale, hanno deciso per il distanziamento del sudafricano dal primo al secondo posto per aver danneggiato proprio il portacolori dei Ramsey. Vittoria a tavolino ma meritata per certi versi, anche se in Inghilterra non sarebbe accaduto nulla e il risultato non sarebbe cambiato.. Real, con uno scatto secco, ha raggiunto in pochi tempi di galoppo The Apache che aveva mosso dai primi, ma una volta superato ha usato le maniere forti (troppo) per mantenere una posizione che gli hanno poi tolto. Un fiume in piena Ken Ramsey che dopo la corsa ha parlato di Arlington vendicato per Kitten’s Joy il quale in corsa lo perse arrivando secondo alle spalle di Powerscourt nel 2005, ma subendo l’infortunio che ha posto fine alla sua carriera agonista. Non a quella di gran riproduttore, visto che in razza e soprattutto con i cavalli da erba ha finora sbagliato pochissimo ed il tasso sarà ulteriormente ritoccato al rialzo dai $50,000 attuali a chissà quale picco, a seconda dell’entusiasmo del suo proprietario che ha menzionato anche Gianluca Bietolini in premiazione. Real Solution aveva cominciato la carriera in Italia, ha vinto in canter il Botticelli Lr, ma da favorito nel Derby Italiano G2 steccò clamorosamente con in sella Lanfranco Dettori. Una giornata no, ed infatti, dopo un rientro italiano, venne esportato di nuovo in America dove Chad Brown ha lavorato di fino per ottenere questo risultato passando per il 3° nel Manhattan Handicap G1. Per la cronaca, terzo è arrivato Side Glance (Passing Glance) sul quale Jimbo Spencer non ha montato benissimo, e al quarto è arrivato Finnegans Wake (Powerscourt) mentre Guest Of Honour (Cape Cross) per Marco Botti/Manfredini/Stimola solo 9 dopo corsa non brillantissima, con tempo finale sui 2000 metri in erba, scorrevoli, di 2:02.14. Ken Ramsey nei giorni scorsi ha ammesso di aver ricevuto una offertona da $2,5 Milioni rifiutandola per Real Solution, a questo punto a buona ragione con un risultato del genere che permette all’ex italiano di training di guadagnare automaticamente un posto nella Breeders’ Cup Turf G1 di Santa Anita grazie al meccanismo di “Win & You’re In”.  Dicevamo notte da leoni per i Ramsey: Infatti, nelle Secretariat Stakes G1 che eleggono il miglior 3 anni americano sull’erba, a vincere è stato Admiral Kitten (Kitten’s Joy) per il training di Michael Maker e la monta di Rosie Napravnik per un risultato tutto americano (l’Europa aveva Visiyani (Rock Of Gibraltar), solo quinto), mentre nelle Sword Dancer Stakes G1 a Saratoga a vincere è stato l’anziano Big Blue Kitten sui 2400 metri, ancora allevato dalla famiglia Ramsey! Ma ad Arlington Park c’erano altre prove da seguire. Marco Botti, deluso da Guest Of Honour nel Million, si era già portato a casa l’American St Leger da $400,000 con Dandino (Dansili) un anno dopo Jakkalberry, con Ryan Moore in sella. Battuto Suntracer (Kitten’s Joy), Najjaar (Jazil) e quinto Wigmore Hall (High Chaparral). Bel colpo per l’allenatore italiano, che ha vinto tutte e due le edizioni della corsa nata da poco e colpo doppio per il fantino irlandese e con il figlio di Dansili (Danehill) punterà alla Melbourne Cup G1 di Flemington nella corsa che ferma una nazione. Nelle Beverly D Stakes G1 da $750,000 infatti, successo ancora europeo grazie a Dank(Dansili), una 4 anni allenata da Sir Michael Stoute che aveva in sella proprio Ryanair Moore, ed ha battuto l’altra europea Gifted Girl(Azamour) per Paul Cole e poi Ausus (Invasor), nulla da fare per Duntle (Danehill Dancer).