Sarà anche vero che “non ci sono più 2 anni” ma quelli che ci sono dove andranno a correre durante l’estate? Ci siamo divertiti – mica troppo per la verità – a fare i conti della generazione 2011, quella che domenica a San Siro ha eletto i suoi primi campioncini: Arpinati nel Primi Passi, Fanoulpifer nel De Montel e Black Elegance
nel Mantovani. Il piatto piange. Le corse per i 2 anni sono calate drasticamente, del 20 per cento rispetto al 2012, e sono scesi anche i partenti tanto che la media è passata dal 7,38 del primo scorcio dell’anno passato a 6,55 di quest’anno. Oltre il 40 per cento delle corse non è arrivato a sei partenti. Il confronto fra i dati di quest’anno e quelli del 2012 è ancora sostenibile, diventa drammatico quello con il 2010, l’anno in cui sono stati concepiti i puledri in pista quest’anno. Le corse sono calate quasi del 40%, il numero dei partenti del 48%. Altra cifra: i debuttanti hanno superato quota 300 e i vincitori individuali sono 72. In pratica il 24% di chi è sceso in pista ha già trovato la sua corsa. Il difficile arriva adesso. La mancata partenza di Napoli e Livorno provocherà una reazione difficile da valutare. Cosa faranno gli allenatori che si trovano i puledri pronti per correre adesso che l’estate è arrivata? Uno degli scopi della riunione estiva di Agnano era proprio quello di far correre i 2 anni del Centro Sud, che altrimenti non hanno programma da giugno a settembre. Infatti le prove per i puledri erano la spina dorsale della stagione. E quelli
della Toscana, oltre a Grosseto, dove andranno? Al Nord non si sta meglio. Calato il sipario su Milano rimangono Varese e Merano. Il libretto di Maia non è ancora disponibile però, da alcune voci raccolte pare che ci possa essere una riduzione delle prove per i puledri. A Varese, dove ci sono le maiden da 2.550 al vincitore, ridurre proprio non si può. E’ vero che si corre per soldi più o meno virtuali, ma se i cavalli non possono correre perché un proprietario dovrebbe mantenerli? La situazione paradossale che si sta creando con il calendario estivo riflette, addirittura deformandolo, il volto della crisi del nostro galoppo. Il circuito di selezione dei 2 anni si è sempre suddiviso in tre gironi. Il primo è quello di primavera, che termina a giugno – inizio luglio con il pomeriggio del Primi Passi e delle due listed sui 1500 metri.
Il secondo è quello estivo, comprende il giro dei Criterium (Napoli, Varese e Livorno) e si conclude con il Toscana. Il terzo è quello che porta al Gran Criterium, al Dormello e al Berardelli e parte con la riapertura di San Siro e Capannelle. Alduino Botti, con molta saggezza, ci faceva notare che questa terza parte della stagione
è estremamente breve e non permette errori agli allenatori. “Se sbagli il giudizio su un puledro sei del gatto, perché non riesci più a fargli un programma sensato” diceva Alduino. Se un 2 anni debutta a inizio settembre e – per una qualunque ragione non riesce a vincere – diventa difficile da gestire, a meno di strane invenzioni che di solito non pagano. Lo scenario estivo per la generazione 2011 è folle. Le due listed estive difficilmente si disputeranno e un buon numero di puledri che debuttavano, o rientravano a Napoli in vista dell’autunno di Capannelle, dovranno rimanere in scuderia. Il risultato è che in settembre quando, speriamo, tornerà a farsi vedere qualche puledro dall’estero i nostri dovranno pagare un pedaggio ancora più alto alla stagione spezzata che da sempre ci penalizza. E’ un problema di tecnica, di programmazione. Si, lo sappiamo, sono due parole che in Italia ormai non vanno più di moda.
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