Il galoppo italiano è più povero. Niente paura: il governo non ha deciso di riprendersi i premi già pagati del 2012! Nel giro di pochi giorni sono partiti il secondo e il terzo del Derby (Wish Come True), il vincitore del Parioli (Best Tango), il laureato del Tudini (Victory Laurel) e uno dei tre 2 anni che hanno già centrato una listed (Pablosky). La cosa tragica è che tutti hanno salutato il nostro galoppo in pratica senza che i loro proprietari avessero incassato i primi vinti nell’ultimo quadrimestre 2012 e nel 2013. La situazione è drammatica da qualunque punto la si veda. I ricchi, chiamiamoli così, le grosse imprese, devono vendere per fare cassa, pagare i fornitori e il personale. I poveri, chiamiamoli così, non sanno più cosa fare. Il governo, chiamiamolo così, non fa nulla, salvo annunciare che un certo numero di conti relativi al
mese di gennaio sono stati pagati. La scorsa settimana abbiamo finalmente scoperto che in luglio non si correrà ad Agnano. Iniziavamo a sospettarlo… Mettere in atto un piano alternativo sembrava brutto? Il galoppo italiano è più povero e la lista dei cavalli venduti all’estero continuerà ad allungarsi nelle prossime settimane. In pratica, correndo per i soldi del monòpoli, abbiamo trasformato il nostro sistema di selezione in un’asta breeze up a ciclo continuo. L’acquirente straniero ha il vantaggio di vedere i puledri correre su distanze vere, in mezzo ad altri cavalli, con la partenza dalle gabbie e tutti i crismi della regolarità. Sembra una barzelletta ed è una
mostruosità. Meglio non pensarci? No, ci pensiamo continuamo ma non vogliamo andare in depressione. L’importante è che chi sta portando la nostra barchetta contro una roccia si renda conto che siamo consapevoli di quello che ci combinano e nessuno gli batterà le mani. Parliamo di corse, che è meglio. Abbiamo appena archiviato i cinque giorni di Royal Ascot che hanno sintetizzato tutto quello che produce il galoppo al massimo livello. La Regina ha finalmente avuto la sua Gold Cup, regalando al suo sport preferito un fantastico spot pubblicitario. Il gruppo Coolmore ha “fatto” un paio di nuovi stalloni, oltretutto di impronta diversa rispetto a quelli che già aveva. Sheikh Mohammed ha ottenuto la conferma di avere in Dawn Approach il miglior miler di 3 anni, anche se dovrà stare attento a Toronado. Gli emergenti qatariani hanno assaporato il gusto di una vittoria a Royal Ascot. C’è stata tecnica (abbiamo visto dei 2 anni buoni), emozione (lo struggente minuto di silenzio per Henry Cecil, la vittoria del team di Warren Place), tragedia (la morte dopo il palo di Thomas Chippendale). Royal Ascot è da sempre di tutto e di più. Il pubblico, quello che non vuole mollare in agenzia ippica, ha scommesso quasi 1.900.000 ai vari totalizzatori e l’ha fatto con competenza perché ormai ha imparato a conoscere le corse straniere. La scommessa ippica è un prodotto di nicchia, lo sanno anche i bambini, ma ha una sua clientela, che solo in parte si riflette in movimento scommesse. Non vogliamo sentire il discorso
noioso del gioco sommerso e clandestini. Sono balle. In Italia esiste un pubblico di scommettitori in ricerca perenne di un banco onesto e aperto. Non è colpa loro se sono due semafori più avanti della media e per puntare devono cercare strade alternative. Torniamo al mercato. Una delle notizie di maggior impatto dell’ultimo periodo è stato l’annuncio di una possibile riduzione di Juddmonte. Khalid Abdulla non è alle prese con il nodo dei premi non pagati. Semplicemente è un uomo di 76 anni, che in un trentennio ha creato forse la più bella operazione allevatoria a cavallo degli ultimi due secoli. Lo scorso anno ha toccato il vertice della sua esperienza con Frankel, pochi giorni fa ha perso l’Allenatore che incarnava il suo stile. I messaggi arrivati dagli uomini Juddmonte parlavano di una riduzione degli effettivi (oltre 900 tra fattrici, puledri, cavalli da corsa e stalloni) con modalità ancora in fase di studio. I tam tam del mercato dicono addirittura di un acquisto in blocco da parte del Qatar. La cifra comporta troppi zeri per essere scritta. Però abbiamo una proposta ai nostri amici Al Thani. Per molto meno possiamo cedere l’Italia. Fate la vostra offerta…
SGA – Selected Yearling Sale, Venerdì 20 Settembre, Settimo Milanese (Milano)
Abbiamo dato i numeri e il totale è 146. Fuori di metafora, il catalogo della Selezionata 2013 è fatto e in luglio sarà on line (anche disponibile sulle App per iPad e iPhone di equineline). Nelle pagine seguenti (da pag 3.) troverete la lista dei puledri, già in ordine di catalogo, e non vogliamo insegnare alla lepre come si corre. Leggeteli, studiate, approfondite! Il numero è calato, riflettendo e amplificando la contrazione della produzione nazionale che dal 2007 è scesa da 1870 a meno di 1200 puledri. All’asta del 2007 il catalogo comprendeva 360 puledri, ora sono meno della metà. Le stangate all’allevamento si sono fatte sentire, soprattutto nella fascia che difiniremo
“commerciale”. La sostanza, scorrendo il catalogo, è che molti di quelli che allevavano per vendere hanno ridotto, chi alleva per correre continua a farlo. Leggete gli iscritti, per le analisi abbiamo tutta l’estate.
fonte: SGA