DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013. Ippodromo San Rossore di Pisa: Stefano Landi e Pride And Joy di forza nell’Enrico Camici. America: Point Of Entry vince il Turf Handicap a Gulfstream Park. Australia: All Too Hard vince le C. F. Orr Stakes e punta verso l’Europa. Il fratello di Black Caviar ha nel mirino il Royal Meeting. Da Mondoturf di Gabriele Candi

DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013. San Rossore: Stefano Landi e Pride And Joy di forza nell’Enrico Camici, battuto Luther, Dagda Mor solo quinto.

 
 

La classe non è mai acqua, anche se hai 47 anni e la sempreverde voglia di stupire. La prima Listed di livello del 2013 (un pò prestino forse..) è stata risolta da un giovincello che risponde al nome di Stefano Landi nel Premio che ricordava Enrico Camici (Lr, 1200 metri). La “vecchia lenza” ha montato da veterano Pride And Joy (Dark Angel) ottenendo il massimo risultato possibile compiendo un vero capolavoro di tempismo tattico e senso del traguardo. Dopo aver posizionato il suo in pancia al gruppo ha lanciato l’assalto a Luther (Martino Alonso) per finire con una incollatura di margine e con Capo Falconara (One Cool Cat) finito terzo e Capodarco (Zamindar) quarto (sacrificato per una piccola deviazione) con il favoritissimo Dagda Mor (Martino Alonso) solo quinto. I complimenti vanno fatti a Riccardo Santini che sa preparare alla grande questo tipo di appuntamenti, anche se bisogna dire che Pride And Joy ha goduto di un paio di aiuti dal cielo: in mattinata infatti è stato ritirato l’invader Eton Rifles (Pivotal), favorito dell’antepost, per colpa del terreno troppo duro secondo Stuart Williams, mentre il successivo favorito Dagda Mor, partendo da uno steccato largo, non è riuscito a cogliere un buon break e prendere posizione giusta per attaccare i primi, finendo quinto. Ci mancherebbe, onore al merito del vincitore, ma per quanto riguarda Dagda non era questo l’appuntamento da non perdere, lo rivedremo nel corso della primavera, ma questo gli scommettitori non lo hanno considerato e sono rimasti un filo interdetti. Comunque, a San Rossore si comincia a sentire, anche se lontanamente, il profumo di primavera, sempre se le corse esisteranno ancora di qui a breve. 

Di tecnica, solo di tecnica, parliamo in questo ambito. E la partnership Landi-Santini-Lanfranchi sugli scudi anche nel Renzo Guidotti (una condizionata eliminatoria in vista del premio Pisa, preannuncia il Rook) con l’importato Tropical Song (Beat Hollow), ex di John Gosden che in Inghilterra non aveva combinato molto da puledro, acquistato dallo stesso Lanfranchi in Ottobre per ben Gns53,000 e con valide prospettive da “3 anni”. Tropical Song ha battuto Straw (Stroll) di poco e Silent Footsteps (Footstepsinthesand). Il vincitore lo rivedremo o nel Rook o direttamente nel Pisa Lr. 
Nella equivalente per femmine, l’Harry Bracci Torsi (prologo dell’Andreina) a vincere è stata Choisir Roses (Choisir) che con Nicola Pinna è finito bene davanti ad Avomcic (Avonbridge) e Roman Dream (Holy Roman Emperor), quest’ultima aveva titoli a livello di Listed ma non è emersa come ci si aspettava. Deludente anche Comet Queen (Dylan Thomas) favorita per gli scommettitori ed un filo sotto standard rispetto alle previsioni. 
Altre novità? In chiusura bravo Maikol Arras su Ciononostante (Bahri), i due hanno vinto il Galileo Galilei HP nei confronti di Mister Sandro(Dane Friendly) in lotta.
E poi, sembra che sia ufficiale la nuova partership Andrea Mezzatesta con La Nuova Sbarra e quindi con Luigi Riccardi. 
 
 
 

America: Point Of Entry vince il Turf Handicap a Gulfstream Park. Battuti Animal Kingdom e Joel Rosario, appuntamento a Meydan.

 
Foto Adam Coglianese
 
C’è un confine sottilissimo tra l’essere considerato un eroe o un pirla, capita spesso a questi livelli. E stavolta è accaduto Joel Rosario che ha voluto montare da fenomeno Animal Kingdom ma ha perso la battaglia con le proprie scelte, a favore di Point Of Entry. Passo indietro: Il fine settimana americano era ricco di appuntamenti ma ci limitiamo a rendere noti i più interessanti a nostro avviso, con respiro europeo. Culmine della stagione in Florida, a Gulfstream Park è andato in scena il Turf Handicap G1 sponsorizzato dalla famiglia Ramsey con $300,000 di dotazione. E’ stato un bel match ed alla fine ha avuto la meglio il cambio di marcia di Point of Entry (Dynaformer), portacolori della famiglia Phipps, il quale ha fatto lo scalpo appunto di Animal Kingdom (Leroidesanimaux) sul quale Joel Rosario ha anticipato forse un pò troppo le mosse facendo di fatto l’arrivo in curva, disorientando il campione del Team Valor e lasciando via libera dopo un bel duello in dirittura al cap ciliegio di Point Of Entry sul quale John Velazquez, abituale fantino di Animal Kindom, ha invece fatto tutto secondo i piani. In pratica, la sensazione è quella che se Animal Kingdom avesse “pitonato” Point Of Entry, ne avrebbe avuto la meglio essendo dotato di un pizzico di velocità in più. Ipotesi, suggestioni, sta di fatto che ha scosso e sorpreso un pò tutti quella mossa. 
Point Of Entry (107 di Beyer per questa vittoria) è un 5 anni tardivo figlio di Dynaformer (Roberto) esploso solo a 4 anni (nel 2012) quando ha scalato i vertici e conquistato le Man O’War Stakes G1, le Sword Dancer Invitational S. G1 il Joe Hirsch Turf Classic Invitational G1 e finendo secondo di Little Mike nella Breeders’ Cup Turf G1 che gli è costata la forte candidatura alla vittoria di un award, ma poco importa perchè sa andare forte e non è esclusa una soddisfazione da anziano. Doveva essere un match, mica tanto alla fine, con Animal Kindom e match è stato anche se i due sono cavalli completamente diversi. Point è un cavallo che si esalta su distanze lunghe (anche se qui ha vinto sui 1800 metri) mentre Animal Kingdom è un particolare esemplare di vincitore di Kentucky Derby G1 con una predilezione per le superfici in erba dove ha sbagliato poco. I destini dei due si incroceranno di nuovo nel deserto di Meydan, ma forse non nella stessa corsa perchè per Point Of Entry è prevista la partecipazione allo Sheema Classic G1 di Meydan da $5 Milioni sull’erba, mentre per l’Animal di Graham Motion c’è il tentativo nella Dubai World Cup G1 del 30 Marzo da $10 Milioni, corsa sfuggita lo scorso anno per un infortunio. E poi, c’è la possibilità che possa correre al Royal Ascot in Giugno, prima di essere definitivamente ritirato in razza all’Arrowfield Stud in Australia. Ma quello che diciamo potrà essere ancora confutato dalla possibilità emersa nelle scorse ore di vedere Point Of Entry alla World Cup G1 dove però il campione dei Phipps non è iscritto. Il suo trainer Shug McGaughey guarda ed aspetta…
Ah resta da menzionare cos’altro è accaduto in USA. Sempre a Gulfstream Park, nel Donn Handicap G1 sulla sabbia ha vinto l’audace Graydar(Unbridled’s Song) per la Twin Creeks Racing Stable (ottenendo un 109 di Beyer), mentre l’atteso Flat Out (Flatter) è finito solo quarto. A Santa Anita invece da menzionare il ritorno alla vittoria in una prova Stakes per Gary Stevens che ha fatto tutto bene in sella a Slim Shadey(Val Royal) nelle San Marcos Stakes G3. Welcome back!
 

Australia: All Too Hard vince le C. F. Orr Stakes e punta verso l’Europa. Il fratello di Black Caviar ha nel mirino il Royal Meeting.

 
 
Affari di famiglia. Nella settimana che ci porterà all’atteso rientro diBlack Caviar (Bel Espirit) nel prossimo weekend (il 16 Febbraio) ci ha pensato un suo fratello a tenere alto il nome della casata. All Too Hard (Casino Prince), al rientro dopo il secondo posto nel Cox Plate G1 di Ottobre, e per i nuovi colori del Vinery Stud che l’hanno acquistato dalla Patinack Farm in Dicembre, ha vinto nella giornata di sabato le C. F. Orr Stakes G1 tenendole in famiglia. Lo scorso anno infatti le vinse proprio Black Caviar, al primo tentativo sui 1400 metri. Comunque, si tratta di una corsa che di solito lancia verso l’autunno australiano a Melbourne e Sidney ed All Too Hard ha assolto alla perfezione il compito nelle mani di Dwayne Dunn che ha lanciato il suo negli ultimi duecento metri, dove ha acquisito un buon vantaggio per rimanere solidamente davanti all’arrembante finish dell’importato Mawingo (Tertullian), un 5° nel Premio Roma G1 del 2011 prima di essere mandato in Australia, e Mr Moet (Mosayter) finito terzo e forte insieme al secondo, con King Mufhasa, star australiana con tanti G1 all’attivo, finito quinto. 
Il vincitore, cavallo allenato dalla famiglia Hawkes ( John, Michael e Wayne), ora avrà come logico target le Australian Guineas G1 del prossimo mese ma l’alternativa intrigante è quella di portarlo nell’Emisfero Nord per la campagna Europea, si intende ovviamente il Royal Ascot ed una partecipazione alle Queen Anne Stakes G1. Già, per il tre anni già fratello di una campionessa vincitrice ad Ascot, il Vinery si è svenato sborsando una cifra come A$20 milioni, circa £13.2 essendo un campione e allo stesso tempo mezzo fratello di Black Caviar, è dunque normale cercare una profonda valorizzazione e non solo in Inghilterra. A quanto pare Infatti Peter Orton, general manager del Vinery ha parlato di non escludere una partecipazione al Golden Jubilee G1 sui 1200 metri, ma la distanza potrebbe essere troppo corta, e dunque, oltre alle Queen Anne di Ascot in Giugno, di pensare a qualche corsa francese intorno al miglio. E la mente va immediatamente al Jacques Le Marois G1 di Deauville in Agosto. Ripercorrendo velocemente la carriera di All Too Hard scopriamo che ha corso per adesso 9 volte, ne ha vinte 4 con 3 piazzamenti per circa 1 Milione di Sterline vinte. Da puledro era bellissimo e fu acquistato alle Inglis Easter Sale del 2011 per A$1,025,000. Nel Palmares ha le vittorie nelle VRC Sires Produce Stakes G2 al debutto di Flemington, poi le Pago Pago Stakes G2 a Rosehill sui 1200 metri, le MRC Caulfield Guineas G1. E’ stato secondo di Ocean Park nel Cox Plate G1 sui 2000 metri, secondo del campione Pierro nelle Sires Produce Stakes G1. Lo attendiamo in Europa.