Come accade sempre più spesso, la Melbourne Cup parla sempre più un linguaggio occidentale per i cavalli che la nobilitano. A vincere l’edizione 2012, vale a dire la 152° della corsa di Melbourne “che ferma una nazione” da AUS$4 Milioni è andata a Green Moon (Montjeu), un 5 anni di Robert Hickmott ex di Harry Dunlop, e montato come meglio non poteva da Brett Prebble, il quale ha battuto Fiorente (Monsun), ex di Stoute, eJakkalberry (Storming Home) per Marco Botti, con Kelinni (Refuse To Bend) e al quinto, uno sfortunato Mount Athos (Montjeu), finito a bomba dopo aver trovato spazio in retta, che conferma la maledizione della “Cup” per Luca Cumani. Green Moon, uno dei 24 protagonisti dell’edizione, aveva 53,5 chili ed ha colpito duro a 19/1, 25/1 in Europa, davanti ad una folla oceanica di 100,000 persone riportando la vittoria ad un team australiano dopo l’edizione 2009 vinta da Shocking per Mark Kavanagh. Il vincitore è un ex europeo in quanto aveva cominciato la carriera agli ordini di Harry Dunlop, fratello di Ed (allenatore di Red Cadeaux finito 8° con intralci) ed allenatore “Berkshire-based” fino al 2009 quando è stato portato in Australia agli ordini del suo trainer.
Stesso passo fatto da Fiorente, il secondo arrivato, ma che ha lasciato l’Europa questa estate passando agli ordini di Gai Waterhouse, era alla prima per l’allenatrice, dopo aver passato quasi tutta la carriera a Newmarket da Sir Michael Stoute, con terzo l’italian bred Jakkalberry per il quale, così come per gli altri europei, c’è stata poca andatura altrimenti avrebbe potuto fare di più. Non è stato forse montato al meglio da Colm O’Donoghue, che ha lasciato Jakka troppo nelle retrovie (anche se non era facile) ed ha avuto una corsa a strappi con qualche torto subito in corsa. E’ finito progressivamente molto bene, ma la retta di Flemington era finita. Per l’allievo di Marco Botti adesso si parla di Giappone o Hong Kong, con la prima più plausibile visto lo stile di corsa tirata di cui ha bisogno.
Lo stesso Voila Ici (Daylami) ha pagato entrando in retta in buona posizione, anche se lontana dai primi, e non è riuscito a lanciare la fiondata rimanendo sul passo. Green Moon, invece, ha avuto un percorso perfetto da parte di Brett Prebble, jockey australiano di base a Hong Kong, che si era espresso in toni lusinghieri prima della corsa. Si tratta della quarta Melbourne Cup per Lloyd Williams, un business partner del tycoon dei media Kerry Packer. Green Moon aveva steccato pesantemente la settimana scorsa nel Cox Plate G1 a Moonee Valley dove da favorito sui 2000 metri un filo corti, aveva concluso sesto nelle retrovie nella corsa vinta da Ocean Park con All Too Hard secondo e Pierro terzo. Stavolta ha stravolto anche quel riferimento tornando avanti allo stesso Ethiopia finito ultimo, e con Craig Williams che l’ha lasciato per tornare in sella a Dunaden, vincitore lo scorso anno, ma 14° senza troppi motivi a palo lontano quest’anno.
Ecco il finish order completo della corsa con relative quote in Australia: 1 Green Moon 19-1 2 Fiorente 30-1 3 Jakkalberry 80-1 4 Kelinni 5Mount Athos 6 Glencadam Gold 7 Mourayan 8 Red Cadeaux 9 Precedence 10 My Quest For Peace 11 Americain 12 Cavalryman 13 Voila Ici14 Dunaden 15 Niwot 16 Lights of Heaven 17 Winchester 18 Sanagas 19 Maluckyday 20 Galileo’s Choice 21 Unusual Suspect 22Zabeelionaire 23 Tac de Boistron 24 Ethiopia
L’ultima notizia riguarda Brigantin (Cozzene), che ha saltato si la Melbourne Cup come abbiamo detto nei giorni scorsi e doveva essere montato da Umberto Rispoli qualora fosse entrato nella lista dei 24, il quale si è infortunato e salterà il resto della stagione per Andre Fabre. Sfortuna che si aggiunge a sfortuna.
Lo stesso Voila Ici (Daylami) ha pagato entrando in retta in buona posizione, anche se lontana dai primi, e non è riuscito a lanciare la fiondata rimanendo sul passo. Green Moon, invece, ha avuto un percorso perfetto da parte di Brett Prebble, jockey australiano di base a Hong Kong, che si era espresso in toni lusinghieri prima della corsa. Si tratta della quarta Melbourne Cup per Lloyd Williams, un business partner del tycoon dei media Kerry Packer. Green Moon aveva steccato pesantemente la settimana scorsa nel Cox Plate G1 a Moonee Valley dove da favorito sui 2000 metri un filo corti, aveva concluso sesto nelle retrovie nella corsa vinta da Ocean Park con All Too Hard secondo e Pierro terzo. Stavolta ha stravolto anche quel riferimento tornando avanti allo stesso Ethiopia finito ultimo, e con Craig Williams che l’ha lasciato per tornare in sella a Dunaden, vincitore lo scorso anno, ma 14° senza troppi motivi a palo lontano quest’anno.
Ecco il finish order completo della corsa con relative quote in Australia: 1 Green Moon 19-1 2 Fiorente 30-1 3 Jakkalberry 80-1 4 Kelinni 5Mount Athos 6 Glencadam Gold 7 Mourayan 8 Red Cadeaux 9 Precedence 10 My Quest For Peace 11 Americain 12 Cavalryman 13 Voila Ici14 Dunaden 15 Niwot 16 Lights of Heaven 17 Winchester 18 Sanagas 19 Maluckyday 20 Galileo’s Choice 21 Unusual Suspect 22Zabeelionaire 23 Tac de Boistron 24 Ethiopia
L’ultima notizia riguarda Brigantin (Cozzene), che ha saltato si la Melbourne Cup come abbiamo detto nei giorni scorsi e doveva essere montato da Umberto Rispoli qualora fosse entrato nella lista dei 24, il quale si è infortunato e salterà il resto della stagione per Andre Fabre. Sfortuna che si aggiunge a sfortuna.