Fieracavalli apre domani i battenti alla sua edizione numero 123 e il Pala Volkswagen (Pad. 8), funzionale palcoscenico di Jumping Verona – il CSI5*-W tappa italiana della Longines FEI Jumping World Cup, la novità della Top Team, il Gran Premio Fieracavalli 123×123 e l’Italian Champions Tour – è pronto ad ospitare sino a domenica quattro giornate, come sempre, di sport di straordinaria levatura. Ph. Jumping Verona/S. Grasso Quella di oggi è stata la giornata degli arrivi per i primi cavalli e degli ultimi ritocchi per la bellissima arena, considerata dai cavalieri internazionali una delle migliori del circuito. Quest’anno per rispettare le normative anti Covid-19 la capienza delle tribune del padiglione è stata di molto ridotta ma il colpo d’occhio è rimasto comunque sempre molto affascinante.
ULIANO VEZZANI: LO CHEF DE PISTE È già in piena attività, al centro del bellissimo impianto indoor del Pala Volkswagen di Fieracavalli, a controllare, studiare, impartire direttive ai suoi due assistenti. Uliano Vezzani, emiliano, 63 anni, è tra i migliori chef de piste al mondo. Quest’anno la tappa del Longines FEI Jumping World Cup™ di Verona sarà l’unica del circuito che lo vedrà tracciare i percorsi di Coppa del Mondo.
Ph. Jumping Verona/S. Grasso
Aperto o chiuso: dove si lavora meglio? «Outdoor ci sono spazi maggiori, ma il campo gara di Verona al Padiglione 8 ha dimensioni notevoli e così ci si lavora comunque molto bene, soprattutto perché non ci sono condizionamenti atmosferici. Per il resto, la struttura della Fiera è di grande aiuto: le scuderie sono bellissime, funzionali, e hanno il vantaggio di essere attaccate tanto al campo prova quanto al campo gara». Nell’allestimento dei percorsi, quali sono le differenze? «I percorsi al coperto vanno costruiti in altro modo, rispetto all’esterno, perché in ogni caso gli spazi sono complessivamente inferiori. Le linee sono più brevi e la sequenza degli ostacoli va gestita diversamente». Per i cavalli invece cosa cambia, tra aperto e chiuso? «Nei campi indoor non si guardano attorno, restano più concentrati. E gareggiare sempre e solo su questi terreni di ultima generazione, con materiali silicei, li aiuta a preservarsi meglio fisicamente. Conosco impianti a memoria, Verona è tra questi, ma quando devo costruire percorsi è sempre come la prima volta. Dimentico il passato. Guai se non fosse così, rischierei di dare per scontate tante cose e andrei incontro a degli errori. Invece riparto sempre da zero e finora la cosa ha funzionato. Sarà così anche per la tappa di Coppa del Mondo di Verona 2021, impegno faticoso ma stimolante. E poi ogni anno cerco di cambiare qualcosa rispetto al passato, sempre nel massimo rispetto della sicurezza del cavallo e del cavaliere».
FRANCESCA CIRIESI: UNA STAGIONE IN CRESCENDO Nel salto ostacoli italiano quello di Francesca Ciriesi ai massimi livelli è l’autentico nome nuovo di quest’anno. Alla vigilia di Jumping Verona 2021 l’ha sottolineato anche il c.t. azzurro Duccio Bartalucci: «È in costante ascesa, con la sua Cape Coral è stata spesso protagonista negli ultimi mesi: per lei c’è stata anche la presenza alla finale di Coppa delle Nazioni a Barcellona seppur come quinta della squadra. Tra tutti i giovani Francesca è quella che quest’anno ha meritato di più per continuità e qualità». Ventotto anni, modenese, allievo agente delle Fiamme Oro, laureata in Economia e Marketing Internazionale, Francesca a Verona farà parte del gruppetto azzurro che venerdì dovrà guadagnarsi la qualificazione al Longines FEI World Cup Grand Prix presented by Volkswagen in programma domenica. «Questa è la mia seconda partecipazione a Jumping Verona, darò il massimo per cercare di trovare posto nel Gran Premio e concludere al meglio un anno che per me è stato un autentico crescendo. Sono stata a Barcellona come quinta della squadra in occasione della finale di Coppa delle Nazioni, in precedenza ho gareggiato in Bulgaria e in Polonia dove con la squadra abbiamo vinto la finale della Longines EEF Series 2021, ed ho anche partecipato alle due tappe romane del Global Champions Tour». Il tutto con una cavalla diventata importante come Cape Coral: «Sì, negli ultimi due anni sono cresciuta molto insieme a lei. L’abbiamo presa da giovane: da principio la montava mio fratello Federico, poi è passata a me. Ha 11 anni, è una cavalla molto calda: all’inizio è stato molto difficile capirla, adesso è tutto più semplice e i risultati stanno lì a testimoniarlo».
GIACOMO CASADEI: PRIMO CAVALIERE A RAGGIUNGERE FIERACAVALLI Dalla giornata odierna tutto esaurito nelle scuderie di Jumping Verona a Fieracavalli, dove hanno trovato posto 171 cavalli di 70 cavalieri, tra italiani e stranieri. Questa mattina alle 6.30 il primo a presentarsi è stato Giacomo Casadei: “ho aperto i cancelli della fiera perché non volevo rischiare di arrivare tardi” - ha detto scherzando il giovane azzurro Ogni cavallo è stato accompagnato al proprio box. Alcuni di loro sono stati sistemati in box doppi: uno per esempio è stato predisposto per lo svizzero Martin Fuchs, uno per la belga Gudrun Patteet e due per lo svedese Peder Fredricson. Tutti i box sono stati sanificati, come pure l’interno dei van e dei living. Viene utilizzata anche un apparecchio speciale per la sanificazione dei box, usando un prodotto inalabile senza problemi sia da cavalli che da uomini, come da certificazione veterinaria. Nella zona delle scuderie sono stati predisposti dei tappeti antiscivolo. Per il resto è stata un po’ cambiata la disposizione dei box, i corridoi per il passaggio erano larghi anche negli anni scorsi ma è stato guadagnato qualche centimetro che agevola ulteriormente il transito di cavalli e persone. Press Office Jumping Verona EQUI-EQUIPE
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