Promessa mantenuta. L’impegno del
delle attività dell’area comunicazione per garantire la massima visibilità per le gare da remoto, è stato premiato da numeri
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Ph. CONI/Simone Ferraro
Entusiasmante è stata infatti la risposta da parte degli appassionati con il sito web e le pagine social ufficiali letteralmente prese d’assalto.
Ben 630mila le sessioni di visualizzazione su piazzadisiena.it con 132mila utenti unici in streaming e 36mila ore di ‘overall watch time’ attivate da più di 25 nazioni.
Tutte le gare sono state trasmesse in streaming sia dall’ovale di Piazza di Siena che dal Galoppatoio di Villa Borghese con aggiornamento dei risultati live e commento per le prove internazionali in lingua inglese.
La produzione di news, post e stories (più di 500), ha seguito in tempo reale lo svolgimento del concorso con cronache e interviste ai protagonisti e la gallery di foto e video, ricca di contenuti, ha arricchito di interesse la navigazione.
Grande il successo del nuovo format ‘PDS 20 minutes’che ha coinvolto da remoto appassionati, cavalieri e giornalisti, che hanno interagito via Zoom attraverso i due live giornalieri prodotti. In questa prima edizione di ‘PDS 20 minutes’ sono state ben 70 le ‘pillole video’ prodotte, 1.500 i minuti di girato e 25 gli atleti coinvolti.
Numeri da brivido anche per quanto riguarda le pagine social ufficiali con 43.200 fan e followers (+37% rispetto al 2019, ultima edizione del concorso) e 3.4 milioni di utenti raggiunti. Le interazioni sono state 180mila (+23%) con 5.3 milioni di impression.
La rassegna della carta stampata e web ha fatto registrare sino ad oggi l’uscita di oltre 600 articoli su quotidiani (96), web (418) e agenzie (68).
Notevole anche la risposta alla programmazione televisiva garantita, con quasi 17 ore di copertura tra dirette, differite e repliche, da RAI Sport HD e RAI2 (per quest’ultima 1 ora e 45 minuti di highlight per le gare clou) e le categorie più importanti distribuite live dalla EBU (European Broadcasting Union).
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SPORT AL TOP
Venti nazioni al via – record assoluto nella lunga storia di Piazza di Siena; dodici le squadre iscritte alla Coppa delle Nazioni Intesa Sanpaolo – anche questo un record seppur già raggiunto nelle edizioni 1990 e 1959; ritorno in Coppa delle Nazioni dopo una lunga assenza durata rispettivamente 21, 53 e 67 anni di Giappone, Messico ed Egitto, e debutto la Repubblica Ceca anche se in passato c’è stata una partecipazione, nel 1930, da parte di quella che allora era la Cecoslovacchia.
Questi, e molti altri, gli ingredienti di un successo che è andato oltre le aspettative regalando grandi giornate di sport.
Lo spettacolo non è mancato nel corso di tutte e quattro le giornate di gara.
A partire dalla Coppa delle Nazioni Intesa Sanpaolo di venerdì 28 maggio vinta al barrage dal Belgio davanti alla Germania grazie a Gregory Wathelet che con Nevados S è stato più veloce di Kendra Claricia Brinkop con Kastelle Memo, vera rivelazione del concorso.
Era dal 2013 che la Coppa delle Nazioni a Piazza di Siena non veniva assegnata dopo un barrage, ed era dal 2014 che il Belgio non centrava, unica sua altra volta, la vittoria nella competizione a squadre. Del team belga ha fatto parte Oliver Philippaerts figlio e fratello gemello rispettivamente di Ludo e Nicola Philippaerts che invece erano nel quartetto vincitore sette anni prima.
Ed ancora l’intenso Rolex Gran Premio Roma che domenica 30 maggio ha messo il sigillo sull’edizione numero 88º dello CSIO di Roma Piazza di Siena.
A trionfare in quello che è uno dei Gran Premi di salto ostacoli più ambiti al mondo è stato un cavaliere tedesco, David Will, che ha così vinto la gara più importante della sua carriera in sella a C Vier 2.
A nove anni da quella di Ludger Beerbaum, il 33enne Will ha riportato il Gran Premio Roma in Germania che nell’albo d’oro è così salita a undici successi ottenuti con dieci cavalieri diversi.
Ma è impossibile dimenticare le splendide prove delle americane Laura Kraut e Jessica Springsteen, rispettivamente seconda e terza con Baloutinue e Don Juan van de Donkhoeve.
L’ultima vittoria femminile del Gran Premio Roma risale al 2004 con la francese Eugenie Angot in sella a Cigale du Tallis, ma è la seconda volta che amazzoni statunitensi salgono sul podio.
Nel 2002 le protagoniste furono Clare Bronfman, prima classificata con Charlton, ed ancora Laura Kraut seconda in sella al mitico Anthem.
Nel computo delle vittorie di questa edizione del concorso romano sono tre i successi dell’Italia grazie Filippo Bologni (premio DeNiroBootCo), RobertoTurchetto (premio Selleria Equipe) e Antonio Maria Garofalo (premio Safe Riding).
Seguono gli USA, con la doppietta di Kent Farrington a segno nel premio Land Rover e nel Piccolo Gran Premio ENI, mentre i rispettivi inni nazionali sono suonati una volta per Canada, vittorioso con Eric Lamaze nel premio MAG, Irlanda con Mark McAuley nel premio KEP Italia e – per la primissima volta in assoluto nelle ottantotto edizioni dello CSIO – per l’Egitto con Karim El Zoghby a segno nella spettacolare Sei Barriere Loro Piana.