Il brivido della vittoria, l’agonia della sconfitta. Due facce della stessa medaglia, un confine sottilissimo che racchiude in sé la grande bellezza e la gloria eterna.
Domenica 23 Maggio 2021 è il gran giorno del 138° Derby Italiano Università Campus Bio-Medico di Roma: il Derby Day.
La corsa che arriva solo una volta nella carriera di un cavallo, il giorno dei giorni, quello che mette in palio non solo un nome nell’albo d’oro ma anche un posto nella storia.
Quest’anno, dopo l’edizione anomala del 2020, disputata il 12 luglio per la sospensione delle corse causa pandemia, il Derby Day torna alla sua collocazione naturale nel mese di maggio, domenica 23. E sarà una gran festa di sport perchè finalmente l’Ippodromo Capannelle potrà riaprire le porte al pubblico degli appassionati. In numero limitato, naturalmente, ma sarà il primo passo verso un’auspicata normalità: «Siamo finalmente pronti a riaccogliere i tanti amanti dell’ippica nel nostro impianto - spiega soddisfatto Elio Pautasso, Presidente di Federippodromi e Direttore generale Hippogroup Roma Capannelle -. Per il gran lavoro svolto dobbiamo ringraziare il Sottosegretario del Mipaaf Battistoni che si è impegnato a fondo per tracciare le linee guida del protocollo, necessarie per una riapertura in totale sicurezza. Il Derby Italiano di galoppo fa parte ormai della tradizione per la città di Roma, non solo dal punto di vista ippico. Basti ricordare le famose sfilate delle signore con mises eleganti e cappellini, che quest’anno per ovvie ragioni non sarà possibile organizzare, ma che testimoniano l’importanza di un evento come il Derby Day radicato profondamente nel tessuto cittadino anche dal punto di vista sociale».
L’ingresso all’Ippodromo Capannelle, solo per un numero limitato di persone, sarà consentito esclusivamente ai possessori del tagliando d’ingresso.
La leggenda del Derby nasce nella seconda metà del 1700, una storia affascinante che con il tempo ha assunto i contorni della leggenda, grazie all’intuizione di Mister Stanley, dodicesimo Conte di Derby, capace insieme alla moglie ed ad un numero ristretto di amici appassionati di corse e di cavalli di mettere a punto e di definire i contorni e i connotati della madre di tutte le corse. Solo per i tre anni e sui 2400 metri.
L’idea poi si estese anche ad una corsa per le sole femmine, sempre di tre anni ed ancora sui 2400 metri, cui fu dato senza discussione il nome di Oaks, mutuato da un fascinoso gruppo di querce che dominavano la piana di Epsom, la località scelta dal Conte di Derby tra le tante terre in suo possesso.
La questione del nome non fu pacifica poiché Lord Bunbury, anche membro della Camera dei Comuni Inglese, pretese a pieno titolo di voler dare il proprio nome alla corsa. Ne aveva diritto giacchè tra tutti gli amici era di gran lunga colui che era dotato delle maggiori cognizioni tecniche in materia e soprattutto era a lui che si dovevano i reali contorni della corsa, ovvero la limitazione ai tre anni e la distanza. Certamente il Conte di Derby metteva i terreni e la cosa assumeva un peso non indifferente, tuttavia il gruppo di appassionati ritenne meritevoli entrambi i promotori di dare il proprio nome a quella che sarebbe diventata la corsa più importante al mondo. Fu necessario il sorteggio ed il lancio della moneta favorì Mr Stanley, il Conte di Derby. Per Bunbury fu l’oblio (anche se un suo cavallo vinse la prima edizione della corsa), per Lord Derby la gloria eterna.
In ogni parte del mondo si corre un Derby e il mondo del galoppo italiano non sfuggì a questa regola, seppur con quasi 100 anni di ritardo. A metà degli anni ’80 dell’800 alle Capannelle e alla presenza di Re Umberto si disputò, recensore d’eccezione su un quotidiano dell’epoca Gabriele D’Annunzio, la prima edizione della “classicissima”. Vinse Andreina che, osò scrivere lo stesso” Vate” , pare fosse in parte di proprietà dello stesso Re Umberto.
Gli Albi D’Oro dei Derby di tutto il mondo sono ovviamente ricchi di nomi illustri, cavalli e personaggi che hanno fatto la storia dell’ippica. Non fa eccezione quello del Derby Italiano, nel quale spicca una presenza, Nearco, il più grande di tutti i tempi che lo corse e ovviamente lo vinse, ma anche un’assenza, Ribot, il cavallo del secolo che fu costretto a non correre.
Impossibile non citare i nomi di campioni internazionali (il nostro Derby fu riservato solo ai nati in Italia per un secolo, fino al 1981) come Apelle, oppure Ortello, e poi ancora Crapom che fu sconfitto dal compagno Pilade, o ancora Donatello e ovviamente Nearco, Bellini e Niccolò Dell’Arca o il grandissimo Orsenigo, frenato dalla guerra. A prima della guerra risale la ultima vittoria rosa: spetta ad Archidamia nel 1936, ma nel ’32 vinse un’altra eccezionale femmina Jacopa del Sellaio.
Quasi 140 anni di storia e tanta gloria, perchè Derby Day vuol dire festa assoluta del turf italiano.
Il 138° DERBY ITALIANO UNIVERSITA’ CAMPUS BIO-MEDICO DI ROMA sarà l’evento più importante, ma il ricco pomeriggio di corse offre un programma davvero straordinario. Ben quattro saranno le pattern in programma: oltre al Derby (ovviamente per i cavalli di tre anni sui 2200 metri in pista grande), di rilievo il Premio Presidente della Repubblica, summit per gli anziani di 4 anni e oltre sui 1800 metri; il Premio Tudini, il momento clou per i velocisti; e il Premio Carlo D’Alessio, corsa dedicata agli anziani sulla distanza classica dei 2400.
Ma non è finita, in programma Domenica 23 maggio anche due listed: il Premio Perrone, con le femmine di due anni protagoniste sui 1100 metri; e il Premio Mauro Sbarigia, per i tre anni sul miglio. E per concludere, una prova riservata ai purosangue arabi di tre anni, importante realtà emergente del nostro mondo; il tradizionale Premio Edmondo Botti, pregevole HP per anziani sui 2400, e le due prove per i dilettanti, una aperta a gentlemen e amazzoni, il Premio Sergio e Domenico Arnaldi, e l’altra per le sole amazzoni.
Si comunica che durante la giornata del Derby Day i servizi di ristorazione, Terrazza Derby e Ristorante Panoramico, saranno attivi con servizio al tavolo, il tutto rigorosamente all’aperto e nel rispetto delle normative di contenimento del contagio da covid-19.
Indispensabile la prenotazione obbligatoria e naturalmente la Permanenza al tavolo.
Per info e prenotazioni: 393 9587860
Ufficio stampa e promozione Ippodromo Capannelle
Ippodromo del Mediterraneo, Siracusa: riunione di galoppo di sabato 15 maggio – programma da scaricare
Si ritorna in pista tra Condizionata e Debuttanti
Una Debuttanti e una Condizionata sono le corse di punta del programma di galoppo che andrà in scena, sabato 15 maggio, all’ippodromo del Mediterraneo di Siracusa. Ancora senza pubblico, aspettando che la Sicilia si colori di giallo, ma con lo stesso entusiasmo si affronta una Debuttanti con tutti cavalli maschi di 2 anni che raccolgono le grandi di ogni proprietario. Si vocifera che la scuderia di Mark Cuschieri abbia puledri già pronti e che abbia lavorato bene Worlds of Love; ma tutti hanno una chance.
Una Condizionata, sul miglio che impegna cavalli di 3 anni e oltre, è l’altro generoso montepremi associato al Premio Holdstock. Dancing e Swift Approval danno grandi opportunità al team Cuschieri-Cannella. Le valevoli alternative sono il numero uno di Adaai Secret, che a Siracusa aveva lasciato solo vittorie e seconde piazze, e Charlie’s Jamboree che vince un Handicap Principale il 5 aprile.
I primi cinque partecipanti del campo partenti del Premio Ludovico il Moro, invece, sui 1300 metri di pista sabbia, possono essere citati tutti come validi protagonisti. Daser, che punta più sulla forma espressa con l’ultima vittoria, sale di categoria.
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fonte : Ippomed