Caspita, l’ippica in prima pagina sulla Gazzetta dello Sport – venerdì 12/08/2011

Ebbene si, la “Gazza” ha messo in prima pagina una notizia di ippica. Ma che bello! Ah, ma è la solita storia del 2008 delle corse truccate al trotto. Peccato, siamo nel 2011 e Lunedì 15 agosto si corre il Marois (praticamente una finale di champions per milers) ed in quella finale corre un cavallo italiano con ottime chance, Worthadd e la “Gazza” ha perso l’ennesima occasione per parlare bene di ippica, anzichè ritritare la solita storia delle corse truccate (come il calcio, anzi no molto meno, come il ciclismo, anzi no menissimo, come la box, anzi no menino). Però ci accorgiamo che all’interno ci sono una pagina ed oltre, speriamo che almeno lì si parli della bravura dei cavalli italiani (proprietari, allenatori e fantini compresi), no si ricorda che nel 1988 ci fù una truffa simile al galoppo……………basta. Parliamo di Bubble Chic, Excelebration, della bravura della famiglia Botti, di Cazals, di Sir Eagles, di Al Rep, soggetti atleticamente nati in Italia che il mercato estero ci ha richiesto. Parliamo di come Franco Raimondi e Mario Berardelli raccontano l’ippica, la disegnano e te la fanno gustare. Parliamo degli allevatori italiani che ogni anno riescono ad organizzare aste selezionate yearling di notevole livello dove anche gli stranieri, padroni del mercato (irlandesi, inglesi e francesi) vengono ad acquistare. L’ippica italiana non si è fermata a Ribot e Tornese, poi ci sono stati Delfo, Falbrav, Rakti, Electrocutionist, Gladiatorius, Ramonti, etc. I grandi proprietari ci sono ancora e molto appassionati, smettiamo di stancarli, parliamo delle cose belle dell’ippica, dei grandi atleti italiani a 4 zampe che onorano il turf mondiale nitrendo italiano. Parliamo dei bravi fantini italiani che vincono in Inghilterra, Irlanda, Francia, Germania, Spagna, Giappone, Dubai, che sono i Demuro, Rispoli, Nicola Pinna, Lanfranco Dettori. Basta parlare di ippica solo per le scommesse e le corse truccate. Ricordiamo a tutti che gli attuali purosangue inglese nei loro pedegree hanno quasi tutti un avo che “di riffa o di raffa” si collega a Nearco stallone della Dormello Olgiata, cioè Bolgheri, non Kentucky, Newmarket, Longchamp, ripeto Bolgheri, un tesoro, una cultura ed una storia da salvaguardare non da denigrare e basta di riflesso.  E’ uno sfogo scritto di getto e vi prego di accettarlo e capirlo in quanto tale, in quanto come appassionato di ippica vorrei che in prima pagina sulla “Gazza” una volta tanto non si parlasse solo di corse truccate ma anche di campioni e team di grandi professionisti ippici che l’Italia ha e che meritano rispetto e notorietà.

Daniele Fortuzzi

venerdì 12/08/2011