Una volta il gennaio era per il mondo del galoppo il mese più tranquillo dell’anno: in Inghilterra gli allenatori andavano a svernare, generalmente nelle Antille inglesi o  in Australia, in Italia il galoppo aveva solo Pisa ed una propaggine di Napoli, poi si guardava al trotto e all’Amerique.
Ora tutto è cambiato: si riunisce il Comitato pattern e tutte le classifiche, c’è il Dubai carnival, ci sono le aste invernali a Newmarket, Kill e Deauville che dal nulla sono arrivate a circa 1500 soggetti. Ci si è inventati la Pegasus Cup con il suo montepremi monstre.
Il mondo cambia e va avanti: anche  in Italia si cambia , ma va indietro come dimostrano queste cifre:

Produzione Italiana di Purosangue
2005. 2100 prodotti
2010: 1764 prodotti
2017: 680 prodotti
 
Totale delle scommesse sulle corse Italiane (raccolta totalizzatore)
2005. 2.755.000.000 €
2010: 1.663.000.000 €
2017:    423.123.000 €
 
Numero delle corse al galoppo
2006: 5822 corse
2010: 3402
2017  2939

Montepremi complessivo distribuito (trotto incluso)
2006: 218.000.000 €
2018:   88.000.000 € (-60%)
 
Prima c’era un qualcosa (UNIRE, ASSI , noi lo chiamavamo EINV, Ente Ippico dal Nome Variabile) che un filo si preoccupava, oggi dovremmo avere il Ministero: i dati esposti dicono chiaramente che non c’è nessuno, o perlomeno non c’è nessuno che capisca o sappia agire.
Fra le tante conseguenze c’è quella sulle nostre Pattern Races. Quest’anno è ancora andata bene ma le prospettive del 2019 sono grame, con tre gruppi fondamentali  come Lydia Tesio, Repubblica e Gran Criterium a rischio. Il declassamento non avverrà in maniera automatica ma a votazione. Dipende quindi dall’atteggiamento e dalla volontà politica del Comitato. Mettetevi nei panni di quest’ultimo e dei suoi componenti: scrivete delle lettere e manco ottenete una risposta, evidenziate delle carenze e nulla accade, chiedete rispetto dei tempi e questi non migliorano. Quale sarebbe il vostro stato d’animo? Detto in termini volgari dei quali ci scusiamo, vi stupireste se venissimo mandati… a quel paese? A voi la risposta.
Cosa si può fare? Secondo noi tante piccole cose.
Bisogna pacificare l’ambiente e pensiamo soprattutto agli ippodromi che anziché studiare nuove cose intasano i tribunali di ricorsi, occorre ricreare un tessuto connettivo che deve partire dall’associazionismo. A nostro modo di vedere una delle principali colpe del ministero è aver cancellato la possibilità di effettuare le trattenute a favore delle Associazioni da quanto pagato. Il risultato è che queste languono e non sono più in grado di svolgere quel ruolo di studio e sostegno dell’attività ippica. L’associazionismo è tutelato dalla Costituzione: in Italia è uno dei cardini della vita sociale. Nell’ippica lo abbiamo (quasi) raso al suolo… Well done!.
L’altra cosa che occorre fare si chiama investire, dicasi spendere, mettersi le mani in saccoccia. Oggi questo non viene più fatto.
A Naas, un ippodromo non dissimile da Varese posto a 50 chilometri da Dublino, hanno appena inaugurato un nuovo salone panoramico del costo di 3,2 milioni di euro, costruito con fondi in conto interessi di HRI. In Italia di investimenti in nuove strutture non ne ricordiamo se non la nefasta creazione della pista trotto a Capannelle.
Quanto ai proprietari, acquistano si, ma l’asticella con pochissime eccezioni scende costantemente; idem per gli allevatori che vendono il possibile e non rimpiazzano adeguatamente il buono che se ne va.
Siamo di fronte ad una situazione economica che arranca: chi ha il compito di monitorarla dovrebbe rendersene conto e capire che o la si stimola con gli opportuni incentivi o la si chiude. Oggi manco la si studia, manco si pensa a cosa si potrebbe fare. Si sono abolite di colpo tutte le provvidenze: qualcuno ha mai fatto un’analisi delle conseguenze e se l’impatto economico complessivo è positivo o negativo? No.
L’unica attuale ancora di salvezza risponde al nome di passione, una cosa che ha una potenza enorme e spinge ancora tutta la baracca, ma che non è eterna e inesauribile. E’ ovviamente la passione che ci ha fatto star svegli per assistere alla Pegasus Cup.
Non la riteniamo “la corsa” ovvero il momento massimo della selezione ippica, ma certamente è un esempio della potenzialità dell’ippica nel settore dell’entartainement..
Il Comitato Pattern ha voluto inserire una norma secondo la quale le corse di gruppo devono essere aperte ed il parteciparvi non può costare oltre il 2% della dotazione: la riteniamo una norma sacrosanta e che garantisce la vera selezione.
Ciò premesso la seconda edizione ha avuto il merito di coronare la carriera di un super cavallo, Gun Runner, che lo scorso anno rimase bloccato a Fair Grounds a causa di un cordone sanitario imposto per una epidemia di herpesvirus, fresco della nomina a horse of the year a dispetto delle ridicole classifiche internazionali ancora una volta scivolate su vuoti meccanicismi matematici.

Ha vinto dall’alto di una statura differente, rapido al via, disponibile ai comandi di un Florent Geroux (che ha festeggiato la cittadinanza americana ma che poteva evitare di togliersi il casco con i colori di scuderia per infilarsi un cap di William Hill che già gli aveva foraggiato le cosce), consistente nell’allungo finale con cui lasciava a 2 lunghezze e ½ West Coast, l’unico ad aver salvato l’onore. Gli altri a distacchi siderali: una volta gli inglesi usavano il distacco “bad” in questo caso sarebbe corretto coniare una nuova definizione: “imbarazzante”.
Se l’evento di per sé è certamente riuscito con un ippodromo stracolmo ed elegante, non altrettanto si può dire per la corsa: tre slots erano rimasti vuoti e si è il gruppo Stronach li ha offerti con una strana formula: tu mettevi il cavallo e correvi senza pagare ma le vincite fino ad 1 milione erano di Stronach, il più veniva diviso. In pratica i  3 cavalli fra cui il 4° arrivato, hanno corso gratis.
Ultima nota: la proposizione di corsa garantiva 3 libbre ai cavalli che avessero corso senza lasix. Provvedimento encomiabile e che avrà fatto felice Louis Romanet e tutta l’IFHA : numero dei partenti che ne hanno approfittato: zero. Lasix come l’avena?

ASTA ONLINE FATTRICI E OUT OF TRAINING
29 – 30 – 31 Gennaio 2018

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BACHECA
A.N.A.C 
 

Nella sezione “Area Tecnica” del sito www.anacpurosangue.com troverete il Calendario Corse Ufficiale (GR, Listed e HP) del 2018, con i cambiamenti ratificati a seguito della riunione del Comitato Pattern Europeo a cui ha partecipato il Dr. Franco Castelfranchi. 

Evidenziamo, con soddisfazione,  il ritorno a  Listed dello storico Criterium Varesino,  che nel 2017 ha prodotto la vincitrice del premio Dormello.

Il calendario delle Corse in Ostacoli verrà pubblicato non appena disponibile.

* Abbiamo ritenuto utile pubblicare un file con tutte le corse, ordinate per ippodromo e data, che potrete modificare e aggiornare a Vostro piacimento durante tutto l’anno Ippico dopo ogni corsa con i vincitori.
Il file in excel cliccando QUI

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PREMIATI 2017

Clicca QUI per scaricare l’elenco di tutti i SOCI ANAC vincitori o piazzati nelle maggiori corse del 2017 a cui vanno i nostri complimenti e l’augurio sincero per un 2018 ancora più brillante!
I trofei del 2017 e del 2018 sono gentilmente sponsorizzati da:

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