First Crop Sires: Primo vincitore per #Farhh, si tratta del Rencati Fa Ul Sciur, fratellastro di #Folega
Un altro first crop sire è stato rappresentato in Italia. Si tratta di Farhh (Pivotal), residente al Darley, che ha aperto il conto da giovane sire grazie a Fa Ul Sciur che ha vinto al debutto in una maiden sui 1400 metri di Roma nella giornata di martedì, l’ultima della stagione primavera-estate. Partito da favorito, il sauro dal bel modello, è uscito lentamente dagli stalli, ha avuto difficoltà di impiego causa acerbità e la pista piccola trovandosi all’interno, ma quando Dario Vargiu lo ha spostato verso l’esterno, con una gran progressione è venuto a risolvere la corsa battendo Isole Canarie (Rip Van Winkle) e Wake Gold (Sepoy). IL VIDEO DELLA CORSA QUI.
Fa Ul Sciur, anche se è molto presto per dirlo, potrebbe diventare uno stakes performer se continuerà a maturare, e crediamo di non esagerare se diciamo di aver visto un potenziale candidato al Derby del 2018, anche se ripetiamo è molto presto ed un anno è lungo da attendere. Allevato dalla Azienda Agricola Francesca SRL, è prodotto della vincitrice di G3 Rosa Del Dubai (Dubai Destination), già madre della recente vincitrice Classica delle Oaks Folega (Oasis Dream) e Favulusa (Dansili), promettentissima ma che non fu fortunata in corsa ed ha chiuso la carriera nel 2015 dopo l’np nel Lydia Tesio G1 di Odeliz.
Rosa Del Dubai è la mamma anche di Facia De Tola (New Approach) della famiglia di vincitori a livello di Stakes Biancarosa (Dalakhani) e Rogue Runner (King’s Best), quest’ultimo vincitore in parità del Qatar Derby. La seconda mamma è Rosa Di Brema (Lomitas), vincitrice di 6 corse e piazzata seconda nelle Oaks d’Italia G1. Rosa Del Dubai ha uno yearling femmina da Dansili.
Quanto al padre Farhh: Lui stesso ha vinto la sua unica corsa disputata a 2 anni a Newmarket per 6 lunghezze. Dopo molti problemi agli stalli, è via via progredito piazzandosi nelle Juddmonte International G1, nelle Eclipse G1, nelle Sussex Stakes e nel Prix du Moulin G1, prima di finire la carriera con le vittorie nelle Lockinge Stakes G1 e nelle Champion Stakes G1. Bellissimo di fisico, ha dato la sua impronta in razza. I suoi figli, pur essendo non tantissimi (38 nella prima annata), hanno realizzato prezzi alle aste come £170,000. Nel 2017 ha funzionato al Dalham Hall Stud al tasso di monta di £8,000. Farhh ha cominciato da stallone nel 2014 ad un tasso di £17,500, sceso nel 2015 a £12,500 e poi stabile nel 2016 e 2017 a £8,000. La scheda stallone cliccando QUI.
Primo successo in carriera per Fast Apollinaire, che da quando è stato impiegato sulle lunghe distanze ha cambiato radicalmente rendimento e dopo due piazze d’onore ha centrato un primo piano nettissimo anche per dimensioni. La gara ha visto il prolungato braccio di ferro per la leadership tra Penang Paparaja e Kelvin Hall, con quest’ultima che è passata al termine della curva finale ma naturalmente a quel punto aveva poco da dire: Fantastic King (che aveva seguito in terza posizione) l’ha presto scavalcata, ma ancora più incisiva è stata la progressione a centro pista dell’allievo di Simone Sordi, con Nicola Pinna in sella, che ha preso progressivamente il largo mentre Maxedo King ha concluso al terzo posto.
Al ritorno in un handicap da “8.800”, e nonostante il top weight, Pincode ha imposto la sua maggiore caratura sui rivali nel Premio Lentate: secondo dal via in scia a Cuggiono, che in testa ha potuto gestire a piacimento i parziali, il cavallo di Eugenio Goldin montato da Ivan Rossi ha trovato un comodo varco ai 400 finali e in breve ha fatto un sol boccone del rivale, che si è dimostrato poco reattivo nell’ultimo furlong. La volata per il secondo posto ha visto emergere Rosenfire su Lady Oratorio
Terzo successo del pomeriggio per Dario Vargiu, stavolta con un allievo di Natalino Urracci, il solidissimo Caruso: terzo dal via, il portacolori della signora Caterina Mura ha preso posizione in retta e, una volta trovata l’azione migliore ai 250 finali, ha in breve raggiunto e superato il battistrada Stregatto, che era andato via di lena nella prima fase di gara e ha difeso sino in fondo il secondo posto. Charity Girl ha mosso a metà retta in scia al vincitore e ha chiuso al terzo posto precedendo Santa Serena, piaciuta nel recupero da fondo gruppo considerato anche il terreno poco adatto alle sue caratteristiche
La seconda maiden del pomeriggio aveva come protagonisti i tre anni, sui 1200 metri in pista dritta: pronto bis per la connection Luciano Vitabile/Dario Vargiu con la veloce Sabeni, capace di conquistare in breve lo steccato, gestire il ritmo e allungare decisa ai 300 finali rendendosi intangibile. Rycus ne ha seguito le orme sin dalle fasi iniziali e nel finale è riuscito a respingere l’affondo di All Crazy Now, avanzato a centro pista.
Non è sfuggito al favorito Grand Oriente il successo nel Premio Villasanta, reclamare sui 1800 metri in pista circolare: d’altronde l’occasione offerta era ghiottissima, e il cavallo allenato da Luciano Vitabile ha imposto i diritti di una classe superiore alla pur volenterosa Monfesta, che come indicato dal pronostico era l’unica seria alternativa. I due si sino staccati in lotta ai 400 finali, ma nell’ultimo furlong, ben sostenuto da Dario Vargiu, Grand Oriente ha messo in chiaro le cose. La battistrada Viosa ha conservato il terzo posto.
Due anni protagonisti in una maiden sui 1000 metri in pista dritta nella prova di apertura del pomeriggio. La gara ha purtroppo riservato uno spiacevole sipario con l’incidente occorso al tondino a Luca Maniezzi, scodellato a terra da Mondorosa che è poi franata sul ginocchio del malcapitato jockey. Maniezzi è stato portato in ospedale per accertamenti, mentre il cavallo di Antonio Peraino è stato ritirato: a tenere alto l’onore della scuderia ci ha pensato però l’alleata Katie Goffs, che alla quarta uscita ha centrato il primo successo della carriera, con Dario Di Tocco in sella, figurando costantemente in prima linea e poi allungando in progressione per controllare nel finale Sutton e Sopran Helga, vittime entrambi (in modo più marcato la femmina), di partenze non brillantissime.
fonte : www.ippodromimilano.it