Four in a row: Andrea Atzeni celebrates his Racing Post trophy win
PICTURE: Edward Whitaker (racingpost.com/photos)
Atzeni wins fourth RP Trophy on Rivet
Report: Doncaster, Saturday, Racing Post Trophy (Group 1) 1m, 2yo colts and fillies
IF YOU want to win the Racing Post Trophy, just book Andrea Atzeni. For the fourth year running Atzeni was aboard the winner as Rivet made every yard to take victory for William Haggas.
Beaten in Group 1 company last time out in the Dewhurst, Rivet appreciated the extra furlong at Doncaster and did things the hard way, repelling a host of challengers, with favourite Yucatan runner-up.
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Atzeni said: “The further he went the better he was and he hit the line strong. He’s definitely going the right way and will be a stronger horse next year.
“It is my lucky track and I’ve ridden a lot of nice horses here. I’ve been very lucky, I ride some good horses for good trainers.”
Atzeni also made a slice of racing history by winning the race, becoming the first jockey to win a British Group 1 four times in a row.
Gamble landed
The money through the week had been for Aidan O’Brien’s runners – first Capri, who was not declared, and then Yucatan.
But there was a nice touch landed on the day on Rivet, who had been available at 11-2 the night before but returned the 11-4 second-favourite.
The final Group 1 of the season in Britain and Ireland, the Racing Post Trophy has a rich history of quality winners that go on to achieve Classic glory, and Rivet shaped as though he could make an impact in the Qipco 2,000 Guineas.
Rivet (left) was too good for Yucatan (right), who finished second
PICTURE: Getty Images
Bookmakers trimmed the colt to around 16-1 for the Guineas (from 20).
Maureen Haggas, wife of trainer William, said: “The Guineas is an obvious target but we will wait and see how he comes through the winter, what the weather is like and all that sort of thing and Dad will talk it over with John and Michael before anything is decided.
“He clearly stays the mile well, and as he is out of a Galileo mare he’ll probably stay a mile and quarter but you can’t tell from his work at home how far he will stay.”
O’Brien has to settle for second again
Aidan O’Brien has not suffered many Group 1 reverses this season, winning 21 in total, but he was unable to inch closer to Bobby Frankel’s record of 25 in a year as favourite Yucatan finished runner-up.
Having last won the race in 2012 with Kingsbarns, O’Brien has now been second four times in a row. Despite that he was not disappointed with Beresford Stakes runner-up Yucatan.
Ryan Moore had to get after the son of Galileo with three furlongs to run, but he possesses plenty of stamina and may be more of a Derby prospect given how he kept chasing the winner.
O’Brien said: ”Yucatan ran very well, I am very happy with him. It was only his fourth start and you have to be happy, the winner looks a very nice horse. He ran all the way to the line.
“We are delighted with him and he will be a lovely middle-distance horse for next year. That is what we always thought he would be.”
Salouen had given Sylvester Kirk a fine performance on Arc day at Chantilly earlier in the month when runner-up in the Prix Jean Luc Lagardere and he backed that up with another solid effort in third.
Kirk said: ”Salouen ran a stormer, I thought he was going to be fifth or sixth and he made up a lot of ground in the last half furlong on ground he didn’t like. It was a really good run and it bodes well for the future.”
fonte : RacingPost
22/10/2016. Ippodromo San Siro Milano Galoppo: risultati
Come già domenica scorsa, è toccato ai cavalieri e alle amazzoni chiudere il convegno con un handicap sui 1.600 metri in pista media intitolato ad Alberto e Alfonso Litta Modignani risolto molto bene da Brillante Blu: un successo che vale triplo per Cristiano Fais, che del vincitore oltre che interprete è anche allenatore e proprietario, e che Brillante Blu si è ampiamente meritato visto che, avviandosi con la gabbia esterna, ha avuto percorso non semplice, e nonostante ciò ha trovato la forza per proporsi in retta e resistere al tentativo di ritorno interno di On The Trail. Duchamp è progredito bene e ha vinto la volata per il terzo posto su Jak Du Lac, con Clever Bend che ha concluso in crescendo e Sempreverde che invece è calato dopo percorso di testa.
Nel Premio Cusago, Handicap sui 1.600 metri in pista grande per cavalli di tre anni e oltre valido come Tris/Quartè/Quintè del pomeriggio, ha ritrovato la via del successo il tre anni Natural Storm: montato con fiducia da Silvano Mulas, il portacolori della scuderia Nathan City in allenamento a Frank Turner è andato davanti assicurando alla gara un ritmo costante e in dirittura si è allungato ancora bene tenendo a distanza di sicurezza l’affondo finale del solito generosissimo Black Imagin, filtrato per le vie brevi. Titanic Blond è finito in crescendo a battere il compagno di training Carolwood Drive, mentre Pizzo Carbonara ha completato il Quintè precedendo Mister Buzzword. Campane di Fano e Something New dopo essere stati nelle posizioni di avanguardia si sono ritrovati con pochi argomenti nella fase finale.
Terzo nel Derby tedesco, Dschingis Secret era il favorito tecnico di questa qualitativa edizione del St. Leger Italiano, Gr. 3 sulla selettiva distanza dei 2.800 metri, anche se al gioco, probabilmente per via della prova deludente nel Grosser Preis Von Baden, gli era preferito l’altro tedesco Tellina. In pista però la superiorità del tre anni allenato da Markus Klug per i colori di Horst Pudwill è stata netta: montato da Martin Siedl che lo ha tenuto a ridosso dei primi sin dal via, Dschingis Secret ha piazzato allungo risolutore in dirittura e ai 400 finali era già padrone assoluto. Dietro un vincitore di caratura notevole, si è fatto onore il nostro Troublemaker, altro tre anni che ha confermato i progressi recenti e l’attitudine alle distanze impegnative: Cristian Demuro ha impiegato all’attesa il portacolori della Ste.Ma. che nel finale è venuto a raccogliere un provato Rock of Romance, subito nel vivo e poi beffato proprio sul palo dall’altro tedesco Berghain, trascuratissimo al betting, con Always on Sunday al quinto posto dopo aver provato a correre da leader. Ha deluso invece il favorito Tellina, mai nel vivo della gara e terminato sesto, mentre Durlindana ha provato a smuovere le acque ma ha pagato l’audacia calando nel finale. Duca di Mantova ha confermato di aver perso completamente la voglia di correre, fermandosi già alla prima curva.
Bis per la scuderia Effevi e per Cristian Demuro nel Premio Castello Sforzesco, Handicap Principale sui 1.600 metri in pista media per cavalli di due anni: la vittoria di Opinion Maker ha ricalcato nelle modalità quella di Ground Rules nel Campobello, con il cavallo allenato da Alduino Botti che ha iniziato la sua progressione dal fondo del gruppo appena entrato in dirittura e ha travolto i rivali. Ha corso bene King Winnie, che ha seguito le orme del vincitore nonostante un piccolo intralcio a metà dirittura, mentre Baffonero è terminato terzo su Grey Dancing, che ha corso da leader imponendo alla gara un ritmo elevato.
Dopo un paio di prove al di sotto delle attese, Nabucco ha ritrovato i suoi migliori motivi nel Premio Quadronno, Handicap Limitato per cavalli di tre anni e oltre sui 1.600 metri in pista grande. Soggetto caratteriale, il tedesco in allenamento a Ralf Rohne è stato impiegato all’estrema attesa dal suo fantino Ivan Rossi, in tal modo è rimasto rilassato e concentrato lungo il percorso e nella frazione conclusiva ha tirato fuori uno spunto violento con cui ha spento i sogni di gloria dell’altro attendista Kyllachy Gala, fermatosi ad una lunghezza scarsa dalla terza vittoria consecutiva in un Handicap Limitato. Musicante di Breme ha corso con la consueta generosità, in testa e via, sparando una brusca accelerazione appena imboccata la dirittura finale: Sognando La Cometa non lo ha perso di vista e pur non riuscendo a parare l’affondo dei primi due, è emersa chiaramente al terzo posto mentre Divertiti in zona traguardo ha soffiato anche l’ultimo compenso al battistrada. Infinity Game si è esaurito nel tentativo di mettere pressione al leader, ancor di più Screaming Eagle che stavolta non ha potuto attuare il gradito clichè d’avanguardia.