La vera storia del purosangue inglese Secretariat che all’inizio degli anni ’70 raccolse una serie di strepitose vittorie nelle più importanti gare di galoppo statunitensi, aggiudicandosi pure l’ambitissima Triple Crown. Ottima confezione e cast.
2 -Seabiscuit – Un mito senza tempo (Seabiscuit), USA, 2003, di Gary Ross.
Nell’America della Grande Depressione l’improbabile ascesa di un cavallo considerato difettoso, Seabiscuit. Girato con scrupolo e ben recitato un film che rispecchia tutti i canoni dell’American Dream. “Non si prende una vita e la si butta via, solo perché ha qualche piccolo difetto”. Il film raccolse 7 nomination agli Oscar senza vincerne alcuno.
3 – Gran Premio (National Velvet), USA, 1944, di Clarence Brown.
Nell’Inghilterra degli anni ’20 la giovanissima Velvet vince alla lotteria un cavallo ribelle. Solo lei riesce a tenergli testa, e decide di portarlo a Londra per partecipare al Gran Premio. Una giovanissima Liz Taylor brilla in questo piccolo classico del genere. 4 nomination ed un Oscar vinto da Anne Revere quale migliore attrice non protagonista.
4 – Un giorno alle corse (A Day at the Races), USA, 1937, di Sam Wood.
Uno dei film più famosi dei fratelli Marx, dove le corse sono al centro delle loro funamboliche gag visive e parlate. Harpo Marx si improvvisa persino fantino per il loro cavallo Cilindro (Hi Hat nll’originale). Molto divertente.
5 – Hidalgo- Oceano di fuoco (Hidalgo), USA, 2004, di Joe Johnston.
Oceano di fuoco è il nome di una famosa gara che si svolge ogni anno in Arabia. Siamo nel 1897 è lo sceicco locale invita un americano noto e veloce pony express con il suo cavallo mustang per partecipare alla competizione. Godibile film d’avventura.
6 – Febbre da cavallo, Italia, 1976, di Steno.
Il film italiano sull’ippica, diventato, a ragione un piccolo cult. L’arringa di Mandrake in tribunale è un sunto del film e degli scommettitori di cui parla: “Chi gioca ai cavalli è un misto, un cocktail, un frullato de robba, un minorato, un incosciente, un regazzino, un dritto e un fregnone, un milionario pure se nun c’ha na lira e uno che nun c’ha na lire pure se è milionario. Un fanatico, un credulone, un buciardo, un pollo, è uno che passa sopra a tutto e sotto a tutto, è uno che ‘mpiccia, traffica, imbroglia, more, azzarda, spera, rimore e tutto per poter dire: Ho vinto! E adesso v’ho fregato a tutti e mo’ beccate questa… tié!. Ecco chi è, ecco chi è il giocatore delle corse dei cavalli”.
7 – Black Stallion (The Black Stallion), USA, 1979, di Carroll Ballard.
Tratto dal libro omonimo del 1941 di Walter Farley, il film narra la storia di un cavallo inglese che fu un campione in America ad inizio Novecento. Buon film d’avventura e di sport con una bella fotografia. 3 nomination ed un oscar per il miglior montaggio sonoro.
8 – Dreamer-La strada per la vittoria (Dreamer: Inspired By a True Story), USA, 2005 di John Gatlings.
La cavalla da corsa Sonia ha un incidente sulla pista. L’addestratore Ben (Kurt Russell) e la figlia Cale (Dakota Fanning) se ne prendono cura, ma i due si scontreranno sul destino della bestia. L’amore per il cavallo è al centro di un dramma solido ma abbastanza convenzionale.
9 – La vita che sognava (Boots Malone), USA, 1952, di William Dieterle.
William Holden interpreta il personaggio del titolo originale, un agente di fantini, che prende sotta la sua ala il giovane Stash Clements. Tutto ambientato alle corse dei cavalli un buon titolo che parla del dietro le quinte dell’ippica.
10 – Saratoga, USA, 1937, Jack Conway.
Cast all star per un film che in verità, più che per l’ambientazione nel mondo delle corse dei cavalli è famoso per essere l’ultima apparizione della diva Jean Harlow poi prematuramente scomparsa. Il film sceneggiato dalla sottovalutata tuttofare Anita Loos con Robert Hopkins è un solido dramma, che sconta un poco la sua età.