Per ora l’Italia è salva. Giovedì 16 Gennaio si è tenuta la annuale riunione del Comitato Pattern, presenti a rappresentarci Franco Castelfranchi e Francesco Ruffo della Scaletta oltre che le varie istituzioni ippiche francesi, tedesche, inglesi ed irlandesi sotto il nome di France Galop, Direktorium für Vollblutzucht und Rennen, the British Horseracing Board (BHB), Horse Racing Ireland (HRI). Si è parlato di tanti argomenti e a tenere banco non è stata solo la questione italiana, anzi a livello geopolitico ci sono state molte discussioni tra Irlanda, Inghilterra e Francia fra di loro e, tra le altre cose, anche le scelte del calendario e le sovraesposizioni che mettono in sofferenza il Champions Day e l’Arc, molto vicini in effetti tra di loro.. ma non è questo quello che ci riguarda. Dalle prime indiscrezioni (il verbale ufficiale è embargato almeno fino a lunedì, dunque ci atteniamo solo a quelle che consideriamo fonti più che attendibili) è emerso che l’Italia, grazie al gran lavoro diplomatico di Castelfranchi, ha ricevuto una apertura di credito dal punto di vista internazionale almeno per quest’anno (la Germania ha insistito affinchè fossimo fatti fuori da subito) e dunque è scongiurato il pericolo di veder cancellato lo status delle nostre corse di Gruppo (cosa comunque difficile che avvenga per una sorta di effetto domino del quale avrebbe serie conseguenze anche l’Irlanda dal punto di vista economico) ma in generale è stato stabilito che l’Italia dovrà necessariamente mettersi in regola con i pagamenti per i cavalli stranieri che sono venuti a correre da noi e che hanno vinto nel 2012 e nel 2013, necessariamente e non oltre entro Marzo 2014. Il Comitato ha stabilito una regola che riguarda proprio i pagamenti del paese ospitante le corse, che dovranno essere saldati entro e non oltre i canonici 90 giorni. Una regola che non riguarderebbe solo l’Italia ma l’Europa intera, anche se siamo direttamente coinvolti ed interessati. Sulla questione declassamento, nulla di scandaloso ma è emerso che alcune corse in sofferenza (Gran Criterium G1, Presidente della Repubblica G1 in primis) dovrebbero essere declassate a G2 già da quest’anno. In generale i G3 ed i G2 (anche se qualcuno rischia) in Italia, reggono secondo lo status ed i rating di chi vi partecipa. Ma non era questo il problema fondamentale, in fondo se le nostre corse soffrono è perchè non ci sono abbastanza cavalli buoni per nobilitarle è inutile sovrastimarle, il problema è molto più a fondo e di questo, speriamo i nostri cari politici se ne rendano conto. Tra l’altro, il Comitato ha voluto appositamente ci fosse un delegato con potere di firma ed in teoria Ruffo lo è, anche se adesso molte cose dipendono da Nunzia De Girolamo, alle prese con altri problemi che la riguardano…dunque, o l’Italia si uniforma alle indicazioni oppure è davvero fuori. A breve, daremo conto nel dettaglio del calendario 2014 e di tutti i cambiamenti in vista.
PUBBLICATO DA GABRIELE CANDI A VENERDÌ, GENNAIO 17, 2014